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![]() La vetta, dai pressi della sella sulla cresta E |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Villaggio di Campo Moro (q. 1990 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 877 m - Totale: 1754 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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È una massiccia vetta di rocce serpentine. Si trova tra la Valle Poschiavina a N/NE e il Piano di Campagneda, che lo separa dal Pizzo Scalino, a S. L’orografia della montagna è complessa, da S appare con due massicci distinti, separati dalla sella (q. 2700 m); quello principale con la vetta si trova a NW, mentre l’altro è il prolungamento della cresta ESE che inizia al Passo di Capagneda. La posizione isolata che occupa tra il Gruppo dello Scalino e quello principale del Bernina, offre bellissime vedute, in particolare sulle colate glaciali e sulle vette del settore centro-orientale del gruppo e sulle dighe di Gera e Campo Moro. La via normale dal Rifugio Zoja passa nell’ampio vallone, ben riportato sulla cartografia, che sale trasversalmente sotto la cresta SW. Fino a poco tempo fa la via non era facile da individuare, ma di recente è stata segnalata con bandierine di colore bianco-rosso, dalla partenza alla vetta e alcuni passaggi lungo la cresta finale, sono stati attrezzati con catene.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi con numerosi tornanti e sempre asfaltata conduce al villaggio di Campo Moro. Ampie possibilità di parcheggio all’entrata del villaggio.
Dal parcheggio un comodo sentiero conduce al sovrastante Rifugio Zoja, in meno di 5 minuti di cammino. Seguendo ora le indicazioni di un cartello per Passo Campagneda e Monte Spondascia, si svolta a gomito e si prosegue verso E, in un bell’ambiente di mughi, pini e grossi massi. Il sentiero compie alcune svolte, passa sotto due palestre di roccia e poco sopra conduce ad un bivio. Qui si abbandona il sentiero principale per il Passo di Campagneda e, seguendo le indicazioni di un cartello per Monte Spondascia, si svolta a sinistra. Si sale ora per valloncelli con cespugli e radi larici, in direzione NE, fino a raggiungere un’ampia sella sulla cresta SW del Monte Spondascia, poco ad W della (q. 2372 m) riportata sulla CNS. I segnali proseguono per un breve tratto sulla larga dorsale erbosa, in direzione ENE, poi si spostano a destra della cresta e risalgono una rampa di rocce ed erba che conduce ad un pianoro con una pozza (vedi prima immagine di dettaglio). Siamo all’inizio del largo avvallamento che sale in obliquo sotto la cresta SW. Dopo aver risalito i 2/3 del vallone, si svolta a sinistra e su facili roccette si raggiunge una seconda pozza. Da qui finalmente si riesce a vedere sulla sinistra la vetta. Seguendo sempre i segnali si risale l’ultima parte del vallone, passando sotto l’edificio sommitale e si arriva ad una sella sulla cresta E. Volgendo ora a sinistra si risalgono le facili rocce attrezzate della cresta e poi, verso W, si percorre per poche decine di metri una cengia pianeggiante. Infine, un breve canaletto a destra conduce sull’ampia vetta. Ci sono 2 ometti in sassi che sembrano della stessa altezza, distanti un’ottantina di metri, entrambi facilmente raggiungibili.
Come per la salita, oppure lungo la cresta ESE, vedi relazione: Monte Spondascia - Cresta ESE.
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Poco a sinistra del centro immagine, la vetta seminascosta dal torrione. Dalla prima pozza | Sulla cengia sotto la vetta | I Ghiacciai di Fellaria W ed E, dalla vetta |
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