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![]() L´anticima N (freccia rossa) e la Vetta Orientale |
Regione: Abruzzo (Teramo) ![]() Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso Provincia: Teramo Punto di partenza: La Madonnina, Arapietra (q. 2028 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 700 m - Totale: 1400 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,45 h Periodo consigliato: estate |
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Stupenda cima che costituisce una tappa della salita alla Vetta Orientale del Corno Grande (v. relazioni n° 1737 e 2057). Si tratta di una cima panoramica e poco frequentata, al contrario della gemella Vetta Occidentale.
Dalla SS80 L´Aquila - Teramo, al bivio procedere per Pietracamela. Proseguire oltre il paese per Prati di Tivo, e da qui in seggiovia per l´Arapietra; se la seggiovia è chiusa, procedere a piedi sul sentiero che segue i piloni (1,00 h), oppure in auto (2,5 km, dal piazzale a sinistra su strada inizialmente asfaltata, poi sterrata) fino alla sella alla base della dorsale dell´Arapietra, che si raggiunge a piedi in 0,45 h.
Dall´Arapietra, dopo la Madonnina si segue l´ampio sentiero che con evidenti tornanti risale verso sinistra per entrare nel Vallone delle Cornacchie. Attraversato il Passo delle Scalette (q. 2100 m), il sentiero sale tra grossi massi ed un arco naturale, e presenta un breve tratto più impegnativo con corda fissa. Si continua con tornanti fino al rifugio Franchetti (da qui è eccezionale il colpo d´occhio sulla parete E del Corno Piccolo). Dopo una doverosa sosta al rifugio, si riprende il sentiero che rapidamente permette di raggiungere la Sella dei Due Corni (q. 2547 m), ai piedi delle vicinissime Fiamme di Pietra. Dalla sella si imbocca il sentiero piuttosto ripido che segue la dorsale a sinistra (SE), supera la deviazione per il Passo del Cannone e proseguire verso la Conca del Calderone, che si raggiunge aggirando sulla sinistra gli spalti rocciosi della spalla N del Corno Grande (grandioso lo spettacolo delle quattro vette del Corno Grande, con la Vetta Orientale ben riconoscibile sulla sinistra dell´imponente muraglione). Qui occorre destreggiarsi tra il mare di roccette e la neve presente quasi tutto l´anno (fino a pochi anni fa qui era ancora presente il Ghiacciaio del Calderone, ora quasi divenuto nevaio perenne). Tenendosi sul lato sinistro della conca, cioé verso valle, si punta la rampa di sfasciumi e roccette che si presenta di fronte, cercando di trovare la traccia di salita indicatata dai bolli segnavia. Dopo qualche semplice passaggio su roccia (I/I+) ed un breve tratto più esposto ma attrezzato, si raggiunge la culminazione della cresta N.
Come per la salita, oppure per la Via Ricci (v. note).
Se si ha dimestichezza con le ferrate si può percorrere la Via Ricci (v. relazione n° 2057), recentemente ristrutturata, in salita e la normale descritta in discesa. La ferrata inizia proprio dietro il Rif. Franchetti, imboccando una evidente rampa obliqua; è ben segnalata e ben attrezzata e non presenta problemi. Impressionanti nell´ultimo tratto gli affacci sul Paretone.
La cima è inclusa nell´elenco dei 2000 m dell´Appennino, pertanto è oggetto di collezione per gli iscritti al Club2000m.
Il testo della presente relazione è stato estratto ed adattato dalla relazione n° 1737, in quanto la quasi totalità del percorso è identica.
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