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La cima |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo San Gottardo Provincia: Estero Punto di partenza: Alpe Viei (q. 2000 m ca), Passo del Gottardo. Versante di salita: E Dislivello di salita: 1300 m - Totale: 2600 m Tempo di salita: 5.00 h - Totale: 8.30 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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Witenwasserenstock, cima le cui acque vanno lontano, questo è il significato del toponimo tedesco di questa splendida montagna, costituita da due cime separate da una sella, la E in territorio ticinese, importante nodo orografico e punto di incontro di tre cantoni, e la W dall´ ardita quanto spettacolare parete sud nel Canton Uri. Tra le due, la W è la più elevata e difficoltosa da raggiungere, e oltre a quella descritta vi sono altre due possibilità per salirne l´ ammirevole cuspide sommitale : direttamente per il filo di cresta (III+, strano e incomprensibile ancoraggio di cordini a qualche metro di altezza), oppure per il canale che delimita lo sperone e i successivi sfaciumi, soluzione più facile ma più pericolosa che può anche necessitare di ramponi e piccozza. Tra le tre senza dubbio quella seguita dall´ autore risulta la preferibile. Procedendo slegati dalla Cima E alla W occorrono circa 20/30 minuti, in cordata almeno il doppio.
Da Milano autostrada per Como-Chiasso. Superata la dogana proseguire per il Passo del S. Gottardo, uscita di Airolo, quindi seguire le indicazioni autostradali per il Passo. Poco prima di giungervi, in corrispondenza dell´ imbocco di una galleria, sulla destra si diparte una stradina asfaltata che si segue per circa 500 metri, arrivando ad un piazzaletto con bivio. Si prosegue a sinistra, dritti secondo il senso di provenienza, su sterrata che a mezzacosta attraversa i versanti SW di Fibbia e Pizzo Lucendro, entrando in Valle Bedretto. Superato un alpeggio, si giunge infine in vista dell´ Alpe Viei, 200 mt. ca prima della quale si parcheggia in uno slargo nei pressi del torrente (5/6 km la sterrata).
Dal parcheggio si attraversa il torrente su belle pietre ben sistemate a scivolo, arrivando ad una palina segnaletica. Senza raggiungere l´ alpe, ci si inerpica sul ripido pendio erboso retrostante, obliquando verso sinistra sino ad incrociare il sentiero segnalato proveniente da Viei e diretto al Passo Cavanna/Rotondohutte. Lo si segue tenendosi sempre a sinistra del Rii di Cavanna, e superata Cascina Nuova (2220) per dossi erbosi si arriva ad un ampio pianoro, dominato da Ronggergrat (sx) e Pizzo Lucendro (ds), separati dall´ evidente insellatura del Passo Cavanna al centro. Attraversato interamente verso destra il pianoro, ad un masso con indicazioni si piega decisamente a sinistra, e per pietraia su buona traccia si raggiunge il Passo Cavanna (2613 m). Tenedosi a destra del filo di cresta, su grossi blocchi ben segnalati si risale al culmine della Ronggergrat (2728 m.), quindi con percorso pianeggiante lungo un ardito sentiero militare si superano gli innumerevoli dentelli di cui questa è costituita (breve tratto con corda fissa) per poi abbassarsi alla Huenersattel (2615 m.). Lasciato a destra il segnavia bianco/rosso diretto alla Rotondohutte, si prosegue poco sotto la cresta su ciò che rimane della bella mulattiera militare finchè non scompare del tutto (bolli blu). Si rimonta allora sul filo a blocchi e per questo, superando qualche nevaio, dopo aver abbandonato i bolli blu che conducono anch´ essi alla Rotondohutte, si arriva in vetta allo Huenerstock (2889 m., passi di II), grande ometto, che a sinistra precipita in alte pareti magnificamente foggiate a diedri. Scesi brevemente alla successiva sella, si risale la cresta NE del Witenwasserenstock E (3025 m), che piega a SW , raggiungendone la vetta su grossi blocchi, con magnifica vista sulla spettacolare guglia della Punta W che appare molto più difficile di quanto in realtà non sia. Dalla cima per pietrame ci si porta al sottostante colle, quindi si attraversa a destra su terreno facile sotto la cresta fin quasi al canale che la delimita per prendere una rampa di roccia rossastra obliquando verso sinistra sino ad incontrarne una seconda, di roccia grigia, obliqua verso destra. La si rimonta interamente (II/III) sbucando sulla piatta cresta sommitale lungo la quale ci si porta sotto alla guglia terminale costituita da lastre accatastate, scalando le quali per un ultimo spigolino si raggiunge il culmine (III/III+).
Come per la salita.
Magnifica cavalcata di cresta, purtroppo effettuata con fitta nebbia dall´ autore con amici sino alla Cima E, quindi da solo alla W.
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