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Il Forcellino e la Val Saline con, in rosso, il percorso di salita. |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale Provincia: Sondrio Punto di partenza: Parcheggio di Niblogo - fraz. di Valfurva (q. 1600 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 1242 m - Totale: 2500 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: da metà giugno a metà novembre |
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Cima tozza e tondeggiante posta all´ingresso della rinomata Val Zebrù. Facile e abbastanza frequentata, dalla sua vetta si gode di uno splendido panorama, specialmente sulla catena calcarea Reit-Cristallo-Gran Zebrù. – Dalla piazza del comune (Frodaglio) di Valfurva, in località San Nicolò, si risale la strada che, dopo aver superato la frazione di Madonna dei Monti, conduce all´abitato di Niblogo al termine del quale si trova l´ampio parcheggio (m. 1600) all´ingresso della Val Zebrù.
Dal parcheggio si segue la piacevole stradina sterrata che passando per il bivio in località Tre Croci (m. 1620 ca. – ponte), si inoltra in Val Zebrù e, passando vicino al piccolo Ristoro Zebrù (m. 1682), e alle baite di Zebrù di Fuori (m. 1825), Zebrù di Dentro (m. 1869), Chitomas (m. 1881), Pecé (m. 1905) e Pramighèn (m. 1925), raggiunge la splendida radura dove sono adagiate le Baite di Campo e l´omonimo rifugio (m. 1989 – ore 1½ dal parcheggio). Poco oltre il rifugio, in corrispondenza di un ponticello, si imbocca un sentierino sulla destra che risale i prati soprastanti e si inoltra nel bosco. Con numerose e faticose svolte si risale la bella selva di conifere. Giunti al limite della vegetazione arborea, si continua a salire fra numerose chiazze di rododendro. Si percorre poi un tratto in piano verso destra (Ovest) e, poco prima di attraversare un ruscello, si trova un bivio (m. 2306 – ore 2¼ dalla macchina – indicazioni dipinte sui sassi con vernice rossa) dal quale, in alto a destra, è già visibile la tozza sagoma del Forcellino.
Seguendo i bolli rossi, si tralascia a destra il sentiero per le baite di Cavallaro e, più o meno senza traccia, si risale il pendio erboso a sinistra del ruscello, entrando così nella selvaggia Val Saline. Poco più in alto, si ignora una traccia a sinistra e si continua a salire in direzione Sud, mantenendosi sempre sul dosso a sinistra del ruscello (debole traccia e qualche bollo rosso). Più avanti, si piega verso destra e si raggiunge una piccola piana sotto dei picchi rocciosi, sulla quale scorre il ruscello citato in precedenza. In direzione Ovest si risale il pendio di destra, stando sempre accanto al piccolo corso d´acqua ed entrando in una valletta secondaria. Con percorso abbastanza tortuoso (bolli rossi), si risale tutto il lungo dosso posto al centro della valletta. Un ultimo breve tratto di salita su terreno detritico conduce al panoramico Passo del Forcellino (m. 2778 – ore 1¾ dal bivio). Da qui il percorso piega in direzione Nord-Est (indicazioni sui sassi) tagliando un pendio erboso accanto ad una distesa di filo spinato e oltrepassando una trincea, fino a giungere sulla cresta Sud che, in breve, porta in vetta al Monte Forcellino (m. 2842 – ore 4¼ dalla macchina).
Tornati al Passo del Forcellino, si prende a destra (Ovest) seguendo una bella traccia che oltrepassa alcuni manufatti della Grande Guerra e, con molteplici svolte su dossi erbosi, porta ad una stradina nei pressi delle baite di Cavallaro (m. 2168), che in breve si raggiungono. Seguendo le indicazioni per Pradaccio (segnavia n° 27), si prosegue sulla strada sterrata e si scende lungamente nel bosco sottostante. Dopo aver attraversato un torrente, si giunge al soleggiato alpeggio di Pradaccio. Dalle baite superiori (di Sopra) si scende per prati alle baite inferiori (di Sotto), dalle quali si prende a destra (Nord) una stradina che in poco tempo riconduce al bivio in località Tre Croci, da dove si torna in breve al parcheggio di Niblogo (m.1600 – ore 2¼ dalla cima).
Tornati al Passo del Forcellino, si prende a destra (Ovest) seguendo una bella traccia che oltrepassa alcuni manufatti della Grande Guerra e, con molteplici svolte su dossi erbosi, porta ad una stradina nei pressi delle baite di Cavallaro (m. 2168), che in breve si raggiungono. Lungo ma bellissimo itinerario senza particolari difficoltà. Il dislivello è impegnativo, ma comunque ben diluito nello sviluppo del percorso. Dalla cima del Forcellino, bellissima vista sulle pareti Sud del Cristallo, delle Cime di Campo e di tutta la catena Reit-Gran Zebrù.
Sulla piccola piana sotto i picchi rocciosi. | Risalendo il dosso al centro della valletta, poco sotto il passo. | In cima. Sullo sfondo Cime di Campo, Trafoier e Thurwieser. |
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