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Il Pizzo Tresero, la Vedretta di Tresero e la Cresta Ovest. |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale Provincia: Sondrio Punto di partenza: Rif. Arnaldo Berni sulla strada del Passo Gavia (q. 2541 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 1053 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 6,15 h Periodo consigliato: da fine giugno a settembre |
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Meravigliosa cima, simbolo dell´intera vallata. Con le sue impressionanti dimensioni e la maestosa forma piramidale, domina l´abitato di Santa Caterina (2000 metri più in basso) e tutta l´alta Valfurva. È la prima da Ovest delle famose “Tredici Cime” che contornano il grande Ghiacciaio dei Forni. Montagna molto conosciuta e frequentatissima, sia d´estate che in condizioni invernali. – Da Santa Caterina Valfurva, o dal Passo Gavia, si percorre la strada del Passo fino a giungere al Rifugio Berni, nei pressi del quale si trovano una chiesina ed il monumento ai caduti (m. 2541).
Dal Rifugio Berni, si scende pochi metri su una sterrata ad attraversare il Torrente Gavia, per poi risalire di poco sino a raggiungere il vecchio Rifugio Gavia (abbandonato). Si prende in direzione del Ponte dell´Amicizia, seguendo il sentiero n° 25 che dopo aver attraversato un canale ed aver lasciato sulla sinistra la deviazione per il Ponte di Pietra, percorre il placido ed erboso Pian Bormino. Aggirato un costone roccioso si scende alcuni metri verso il fondo della Val Dosegù dove, tramite il Ponte dell´Amicizia, si valica la forra dell´omonimo torrente e si raggiunge un bivio sull´altra sponda.
Continuando sul sentiero n° 25, e tralasciando l´itinerario per il Pizzo Tresero, si prende a sinistra e si risale faticosamente un erto dosso erboso ornato da costole rocciose, che si oltrepassa circa duecento metri più in alto. Oltre il dosso, si continua in lieve salita prima su pascolo, poi prevalentemente su detriti, percorrendo in direzione Nord dei grandi e panoramici terrazzi naturali. Superato l´innesto del sentiero che proviene dal Ponte di Pietra, si continua la lunga diagonale sui terrazzi fino ad un bivio nei pressi di un corso d´acqua. Si tralascia ad Ovest l´itinerario in discesa n° 25b e si prosegue a destra sul sentiero n° 25, risalendo un tratto più ripido sul soprastante pendio detritico e rimontando con fatica il dosso successivo. Si giunge così nella piana alluvionale sotto la Vedretta di Tresero. Si passa vicino a delle belle rocce montonate e, poco più avanti, si guada il torrente che scende dal ghiacciaio. Si continua in ripida salita su detriti e sulla successiva gobba rocciosa che si supera con qualche passaggio di I° grado (attenzione), giungendo così, al termine di un altro erto pendio di sfasciumi, alla Capanna Bernasconi (m. 3074 – ex rifugio, ormai in stato di abbandono – ore 2,20 dal parcheggio). Dalla Capanna, si attraversa verso destra il retrostante pendio di sfasciumi, per raggiungere l´intaglio tra la Punta del Segnale e la Cresta Ovest del Pizzo Tresero. Dall´intaglio si inizia a risalire la cresta su mobili detriti (attenzione a non smuovere qualcosa di grosso), tenendosi sul lato destro (Sud) ed aggirando alcuni affioramenti rocciosi, fino a giungere sotto un largo risalto che sbarra la cresta. Lo si sale direttamente, cercando i passaggi più semplici (II°/III°- 30 metri ca.) in una rientranza della parete e ponendo attenzione alla scarsa qualità della roccia (sul filo di cresta la roccia è leggermente migliore ma i passaggi sono più difficili), fino a raggiungerne la sommità (poco prima si trova un cordino). Tornati di nuovo sul blando filo detritico si piega a sinistra percorrendo un breve tratto pianeggiante oltre il quale si risale un altro tratto di ripidi sfasciumi e si perviene sulla sommità della spalla Ovest (m. 3433). Si continua ora in salita costante, su neve o detriti, tenendosi sempre sulla destra del filo di cresta. Superati un risalto più ripido, un canalino ed un altro risalto, si rimonta l´ultimo pendio di detriti e, in breve, si raggiunge la grande croce posta sulla vetta del Pizzo Tresero (m.3594 – ore 4 dalla macchina).
La discesa si svolge lungo la Via Normale per la cresta Sud, la Vedretta di Punta Pedranzini (ormai quasi scomparsa) ed il versante Sud.
Su una montagna come questa, piccozza e ramponi sempre al seguito. Sul breve tratto dove si arrampica la corda è utile ma non indispensabile. Bella e varia salita alternativa, un po´ monotona solo nell´ultimo tratto. Porre sempre attenzione al terreno mobile. Volendo, si può evitare il primo tratto della dorsale (compreso il salto roccioso), montando sulla Vedretta di Tresero (ramponi - non ci sono crepacci rilevanti) e compiendo un largo semicerchio fino alla sua propaggine settentrionale, a pochi metri dal tratto pianeggiante della cresta.
La Cresta Ovest dalla Punta del Segnale. | Ultimi metri prima della vetta. | Il Ghiacciaio dei Forni dalla cima. |
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