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Il Monte Resverde con l´itinerario di salita, visto dal Monte Vardega. |
Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Pietra Rossa Provincia: Brescia Punto di partenza: Spiazzo nei pressi del torrente in Val Varadega (q. 1950 m ca) Versante di salita: N Dislivello di salita: 425 m - Totale: 900 m Tempo di salita: 1,30 h - Totale: 0,30 h Periodo consigliato: da inizio giugno a fine novembre |
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Il Resverde è l´ultima e la più bassa elevazione sulla lunga dorsale che dalla Valle del Gavia si estende verso Sud-Ovest sino al Passo del Mortirolo. La cima, piuttosto anonima vista la vicinanza con altre montagne molto più elevate ed appariscenti, risulta come una lunga e dentellata cresta disposta da Nord a Sud e delimitata rispettivamente dal Passo di Varadega e dal Passo del Mortirolo (quello originale). Il suo lato orientale chiude la destra orografica della Val Varadega, mentre quello occidentale si affaccia direttamente sulla Valtellina. La presenza di una grande croce posta sull´elevazione più meridionale (Piz de le Casuce), la vicinanza con il frequentato valico del Mortirolo (Passo della Foppa), la brevità degli itinerari e l´assenza di difficoltà nel raggiungerne le diverse piccole cime, fanno sì che il Resverde sia una montagna un pochino più frequentata rispetto alle altre della zona. – Dalla Valtellina (Mazzo o Grosio) o dalla Valcamonica (Monno), si prende la strada per il Mortirolo (Passo della Foppa). Poco oltre il Passo (per chi proviene dalla Valtellina), o poco prima (per chi proviene dalla Valcamonica), ad un centinaio di metri di distanza dall´Albergo Passo del Mortirolo, si imbocca la piccola stradina asfaltata (indicazioni per “Loc. Pianaccio – Malghe Varadega, Andrina, Salina, Bighera”) che si inoltra in Valle Varadega e successivamente in Valle di Grom conducendo alla Malga Salina Bassa. Dopo circa due chilometri, sulla sinistra si dirama una vecchia stradina militare (cartello con indicazioni “Passo Varadega”, “Monte Varadega”, “Croce dell´Alpe”). Subito dopo la strada piega a destra ed attraversa il torrente sul fondo della valle. Circa trenta metri dopo il torrente si trova, sulla destra, uno spiazzo erboso dove si lascia l´auto (m. 1950 ca.).
Dal parcheggio si ritorna presso la stradina militare incontrata in precedenza e si inizia a risalirla. Con percorso molto piacevole e con una pendenza mai eccessiva, la si segue lungamente. Immersi nell´incantevole scenario della Val Varadega, si superano dapprima le “Casere del Comune” ed il bivio per il Piz de le Casuce (grande croce visibile) e, più avanti, la deviazione per i Laghi Seroti (traccia e bolli bianco-rossi in direzione Nord-Est). Dopo un paio di tornanti molto ampi si trova, presso uno slargo erboso sulla sinistra, una stradina che conduce al Passo di Varadega e oltre. Ci si ferma proprio qui, all´incrocio tra questa e la mulattiera (m. 2280 ca. - ore 0¾ dalla macchina).
Si rimonta il dosso erboso che comincia proprio all´intersezione tra le due stradine fino a raggiungere la fascia di detriti un po´ più in alto. Da qui, rimanendo sul versante orientale della cresta si segue una flebile traccia che, con una lunga diagonale, conduce faticosamente poco sotto la sommità della prima elevazione della cresta. Sul filo della stessa, o sulla traccia leggermente al di sotto sul versante orientale, si superano agevolmente altre dentellature della dorsale e le rispettive sellette. Dopo un breve tratto a fianco del roccioso filo di cresta, si scende, tramite un appoggiato canale erboso, ad un´ampia insellatura sotto una più marcata ed incombente altura. Seguendo l´esile traccia, si costeggiano le pietre della cresta (attenzione) fin quasi a raggiungere la sommità del dirupo. Qualche metro prima di raggiungerla si esce a destra, evitando così l´ultimo tratto un po´ più difficile, e per un ripido pendio erboso si raggiunge la più alta elevazione del Monte Resverde (m. 2374 – ore 1¼ dalla macchina – grandioso panorama su Valcamonica, Valtellina e gruppi montuosi circostanti – segnato come “Monte Mortirolo” sulla carta della Ingenia). Si scende agevolmente sulla stretta dorsale erbosa che conduce panoramicamente su di un ampio pianoro, poco prima di una successiva cimetta arrotondata che, in breve si raggiunge (m. 2348 – sotto di noi ben visibile la croce sul Piz de le Casuce). Si scende ora per la ripida dorsale di erba e detriti fino ad incrociare, presso un forcellino, il sentiero che sale dalle Casere del Comune, che si segue facilmente fino ad arrivare sotto la grande croce del Piz de le Casuce (m. 2273 – ore 1½ dalla macchina – bel panorama).
Dalla croce, si percorre a ritroso il sentiero fino alla forcellina. Si continua poi a seguirlo in ripida discesa sul versante orientale (bolli rossi) e, in breve, passando per le Casere del Comune, si torna alla macchina (30 minuti).
Una piccola montagna secondaria, ma solitaria ed affascinante. Senz´altro più bello effettuare la salita in tarda stagione (fine settembre – inizio ottobre) quando le giornate sono più limpide ed i contrasti sono più accentuati. Breve e piacevole itinerario utilizzabile con tempo incerto o quando si ha solo mezza giornata libera. Prestare attenzione nella ripida salita alla cuspide più alta. Si consiglia di abbinarlo alla salita del Monte Varadega (vedere relazione “Monte Varadega – Via Normale ”), percorrendolo scendendo da quest´ultimo.
Il primo tratto della cresta. | Al cospetto della cima più alta. | Sulla cima più alta. |
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