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Jof di Montasio - Via Brazzà - 2753 m


Relazione della salita - Cima n° 1963


Via Normale Jof di Montasio - Via Brazzà
Lo Jôf di Montasio con il percorso della Via Normale dalle Casere Pecol sui Piani del Montasio
Regione: Friuli Ven. Giulia (UdineItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Giulie - Gruppo Montasio

Provincia: Udine

Punto di partenza: Altopiano del Montasio (q. 1502 m)

Versante di salita: SE

Dislivello di salita: 1251 m - Totale: 2502 m

Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 6,00 h

Periodo consigliato: metà giugno - inizi ottobre

Punti di appoggio: Rif. G. di Brazzà (q. 1660 m) - Biv. A. Suringar (q. 2430 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero attrezzato
Difficoltà:   EEA - AR - I+ - F (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Autore: Gabriele A.  Profilo di Gabriele A. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 02/07/2011
Data pubblicazione: 25/07/2011
N° di visualizzazioni: 47702
N° voti: 8 - Voto medio: Voto 5 stelle

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Introduzione:

Con i suoi 2753 m lo Jôf di Montasio è la più alta montagna delle Giulie italiane, seconda solo al Triglav (m 2864) per quello che riguarda questa sezione delle Alpi. E’ una montagna possente che si eleva ardita sopra la testata delle valli Dogna, Saisera e Raccolana. E’ formata dall´incontro delle creste SSO, N e ESE che delimitano altrettanti versanti: quello meridionale si eleva sopra i bellissimi pascoli degli Altipiani del Montasio con una parete rocciosa alta 450 m; quello settentrionale che presenta una solenne e severa parete larga 1,5 km ed alta circa 800 m; e quello occidentale, il più alto, complesso ed imponente che si innalza dal fondo della Clapadorie con una parete di oltre 1500 m. La via Normale, ovviamente, sfrutta i punti deboli del versante S e della Cresta ESE. Da Chiusaforte, raggiungibile tramite la A23, si prende la S.P. 76 che, percorrendo abbastanza tortuosamente l´intera Val Raccolana, sale a Sella Nevea. Da qui si prende una stradina stretta ma asfaltata che, con bel percorso nel bosco, sale all´Altopiano del Montasio, dove si parcheggia presso un ampio slargo.


Accesso:

Dal parcheggio, seguendo le indicazioni, ci si incammina verso destra (NE) su una stradina dapprima asfaltata, successivamente sterrata, che si inoltra in lieve salita tra i verdi pascoli e con qualche tornante conduce sul dosso dov´è posto il Rifugio Giacomo di Brazzà. Alla curva prima del rifugio si prende a sinistra (N) una traccia tra i prati che, con percorso quasi rettilineo, punta verso la Forca dei Disteis, depressione erbosa visibile in lontananza proprio sotto la Parete Sud del Montasio. Il tragitto, veramente molto piacevole, si rivela faticoso solamente nell´ultimo tratto quando, in prossimità della sella, la pendenza aumenta considerevolmente. Per un ultimo tratto a tornanti, accompagnati dalla perenne presenza di un nutrito branco di stambecchi quasi addomesticati, si giunge alla Forca dei Disteis (m 2201 - ore 1,30 dal parcheggio). Sull´altro lato della forcella (chiamato inferno) la Parete W del montasio sprofonda nell´abisso della Clapadorie (prestare attenzione al vuoto impressionante - bellissimo scorcio verso NW). Per tutto questo primo tratto del percorso è sempre splendido il colpo d´occhio sul dirimpettaio massiccio del Monte Canin. La Forca dei Disteis si può raggiungere anche se dal parcheggio si prende la strada verso le Casere Pecol. Giunti alla malga un sentiero largo e ben segnato ma più ripido, risale i prati in direzione N fino alla sella (ore 1,30).


Descrizione della salita:

Dalla Forca dei Disteis si prende in direzione E un´evidente traccia che taglia il modesto ghiaione ai piedi della Parete Sud del Montasio (attenzione nell´attraversamento di eventuali lingue di neve dura), tralascia a sinistra la deviazione per il Bivacco Suringar e la Via Findenegg e si esaurisce alla base di un avancorpo roccioso che presenta un bel cengione erboso sulla sua sommità. Con l´aiuto di alcune corde fisse si attaccano le rocce e, seguendo i bolli rossi ed un´esile traccia si supera questo primo zoccolo. Passato un tratto dove prevalentemente si cammina obliquando a destra, si raggiunge un tratto di roccette e canalini (estrema attenzione se colmi di neve dura!) dove ci si deve aiutare con le mani e, al termine del quale, si mette piede sul grande anfiteatro detritico posto a metà parete. Lo si traversa verso sinistra. Con qualche svolta e restando vicini alle pareti di sinistra, si raggiunge il grande camino forato posto al vertice superiore della conca, presso il quale vi è l´attacco della famosa Scala Pipan. Poco prima si ignora sulla destra la labile traccia della vecchia via normale. Il cavo metallico e alcune staffe ci conducono così all´inizio della lunga ed ondeggiante scala oltre la quale un altro tratto attrezzato con cavo conduce sulla Cresta ESE. Facendo attenzione all´esposizione ed al terreno sporco di detriti si supera un tratto ripido oltre il quale la cresta si adagia e permette di vedere la croce di vetta. Ora, in lieve salita, si percorre la cresta un po´ di qua e un po´ di là per aggirare i punti più insidiosi e con tragitto facile ma in alcuni punti molto esposto, si raggiunge l´ampia e panoramicissima cima (m 2753 - ore 2,15 dalla Forca dei Disteis - ore 3,45 dal parcheggio) dalla quale si gode di una vista unica sulle Dolomiti Orientali, le Alpi Carniche, i Tauri, tutte le Giulie ed il Mar Adriatico.


Discesa:

Come per la salita.


© VieNormali.it

Via Normale Jof di Montasio - Via Brazzà - Sotto la Parete Sud del Montasio Via Normale Jof di Montasio - Via Brazzà - Sopra la Scala Pipan Via Normale Jof di Montasio - Via Brazzà - Dalla cima sguardo verso lo Jôf Fuart
Sotto la Parete Sud del Montasio Sopra la Scala Pipan Dalla cima sguardo verso lo Jôf Fuart


  



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