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Dal Munteratsch Suot, le due cime del Piz Julier. A destra la Est, a sinistra la principale. |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Albula Provincia: Estero Punto di partenza: Stazione a valle della seggiovia, Suvretta – fraz. di St. Moritz (q. 1930) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1450 m - Totale: 2900 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 6,50 h Periodo consigliato: da inizio luglio a metà settembre |
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Il Piz Julier (detto anche Piz Güglia) è una bella ed imponente piramide rocciosa posta in Svizzera, nella valle dell´Engadina, proprio sopra St. Moritz. Culmina con due cime molto vicine: la cima principale (m. 3380) e la Cima est più bassa di una ventina di metri ma più appariscente ed ardita. Sul suo versante Nord presenta un´interessante vedretta pensile. Da St. Moritz si sale alla soprastante frazione di Suvretta dove si lascia l´auto presso il parcheggio della seggiovia (gratuito).
Dal parcheggio si risale la strada asfaltata principale (quella da dove siamo venuti) fino al primo tornante, dove si prende a sinistra una stradina (divieto di transito) che, dopo un breve tratto alberato, raggiunge in corrispondenza di un paio di case, la limitrofa frazione di Champagnas. Si prende la stradina asfaltata sulla destra che, in leggera salita, attraversa i campi e le case della frazione fino a raggiungere, in corrispondenza del primo tornante, la Val Suvretta. Si segue ora la stradina, prima asfaltata, poi sterrata, che, in lieve salita e seguendo il corso del torrente, si addentra in Val Suvretta. Si continua sulla stradina fino al bivio per la Malga Suvretta, la località Paradiso e la stazione a monte della seggiovia. Qui si prosegue sul sentiero che continua a costeggiare il torrente Ova da Suvretta fino a superare un singolare “rock glacier” ovvero un´imponente colata di ghiaia e detriti, simile ad un ghiacciaio, che ostruisce il fondovalle consentendo la formazione di un piccolo lago sul lato superiore (tratto bellissimo). Subito dopo questo fenomeno naturale troviamo il bivio “Chaschigna” (m. 2311) presso il quale, seguendo le indicazioni bianco-azzurre si prende il sentiero, sempre ben tracciato, per la Fuorcla Albana. Si attraversa il torrente e, con l´aiuto di numerose svolte (faticoso), si risalgono i ripidi pendii della spalla Est del Piz Julier, puntando al grande catino detritico posto sotto il Piz Albana, dal quale proviene anche la singolare colata di ghiaia del “rock glacier”. Dopo una lunga diagonale a sinistra ed il superamento di una breve fascia rocciosa (catene) si giunge nella conca ghiaiosa (bellissimo scorcio sulla parete Nord del Piz Albana), ingombra di neve fino a tarda estate, che si risale sul fianco destro (salendo) anche qui con qualche svolta. Un ultimo ripido tratto su ghiaie instabili permette di guadagnare l´intaglio della Fuorcla Albana (m. 2870 – ore 2 dal parcheggio). A questo punto si può giungere anche da Silvaplana, prendendo la strada del Passo Julier, parcheggiando l´auto poco prima del passo in località Chamanna dal Stradin (q. 2161 m.) e percorrendo il sentiero segnato (sempre con bolli bianco-azzurri) che si inoltra nel vallone una volta glaciale denominato Munteratsch Suot (ore 1½ dall´auto).
Si prosegue in direzione Nord (freccia con indicazioni “Piz Julier” - bolli bianco-azzurri) aggirando sulla sinistra (Ovest) alcuni gendarmi rocciosi mediante una comoda cengetta detritica e raggiungendo così una selletta sotto i torrioni rossastri che segnano l´inizio della cresta vera e propria (“Crasta da la Senda”). Si passa sull´altro versante (Est) e, con parecchi ed agevoli zig-zag, si risale una zona di canalini ripidi e “sfasciumosi”. Un ultimo tratto un po´ esposto, su rocce solide e compatte, porta ad una catena 2 metri sotto la cresta. La si segue quasi orizzontalmente per una trentina di metri (esposto) fino a giungere, al suo termine, proprio sullo stretto e bellissimo filo di cresta (molto esposto – corrimano metallico non molto stabile). Si continua in lieve salita per un breve tratto sul filo di cresta, continuando poi su cengette sul versante Ovest. Si supera un forcellino, che permette un primo bellissimo affaccio sul selvaggio versante Nord, e si seguono le catene dopo di esso con la cresta che ora gira verso sinistra (Ovest). Si cammina per un lungo tratto su una comoda traccia con gradini poco sotto la cresta fino ad un´altro bell´intaglio, emozionante balcone sul versante Nord e sul suo ghiacciaio Vadret Güglia. Con l´aiuto di alcune catene, si aggirano su cengette alcune piccole torri di roccia fino a giungere ad un´altra forcella con due caratteristiche piccole guglie di roccia che si aggirano sul versante Nord (esposto – catene – ore 1 dalla Fuorcla Albana). Si prosegue su una cengetta esposta (catena), poi, seguendo attentamente i bolli, con alcuni passi di facile arrampicata (max. II°-) poco esposti e con l´aiuto di qualche catena (attenzione specialmente in discesa) si risale una serie di canalini e cengette che permettono di attraversare tutto il versante Sud dell´imponente Cima Est fino a giungere su un´altra comoda traccia, in qualche punto un po´ esposta, che conduce oltre alcuni costoloni che scendono dalla Cima Est e, dopo i quali, si interrompe presso una stretta cengia dalla quale, finalmente, si scorge la vetta. La si risale (esposto - bellissimo) con l´ausilio di una catena, oltre la quale la cengia si fa decisamente più larga e comoda, permettendo l´accesso alla cresta soprastante. Ora, con camminata abbastanza facile ma molto esposta (catene – vista mozzafiato sulla parete Nord) si scende brevemente al forcellino che separa le due cime e, su terreno detritico senza più difficoltà, si accede alla vetta principale del Piz Julier (m. 3380 – ore 3¾ dalla macchina) dalla quale si gode di una splendida vista a 360° sulle cime e le valli di tutte le Alpi Centrali.
Come per la salita.
Una magnifica cima, ingiustamente poco conosciuta dagli italiani (più che altro per la mancanza di informazioni e testi in merito) che regala moltissimo a chi la sale, sia esso un alpinista o un semplice escursionista. Dalle altre cime, dal fondovalle, o anche semplicemente dalla Fuorcla Albana, la montagna sembra inaccessibile e, mentre si percorre la cresta (“Crasta da la Senda”) ci si chiede continuamente come si farà a passare più avanti. Divertente ed emozionante. Per i meno esperti si consiglia corda e imbrago.
Sul primo tratto molto esposto. | Presso la forcellina con le due guglie. | La cima Est dalla cresta |
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