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Monte Rama - 1148 m


Relazione della salita - Cima n° 1867


Via Normale Monte Rama
Il Monte Rama
Regione: Liguria (GenovaItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Liguri - Gruppo Prealpi Liguri

Provincia: Genova

Punto di partenza: Santanna (130 m) Lerca, Arenzano

Versante di salita: SE

Dislivello di salita: 1050 m - Totale: 2100 m

Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 6.00 h

Periodo consigliato: tutto l´anno, evitare i mesi più caldi

Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via di roccia
Tipo di percorso: Via di roccia
Difficoltà:   EE - AR - IV - AD- (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: IGC 1:50.000, FOGLIO 16
Autore: Oliviero B.  Profilo di Oliviero B. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 16/01/2011
Data pubblicazione: 29/03/2011
N° di visualizzazioni: 11360
N° voti: 1 - Voto medio: Voto  stelle

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Introduzione:

Il monte Rama , una delle cime più elevate e panoramiche dell´Appennino Ligure, è indubbiamente il più bel monte del gruppo del Beigua. Molte, oltre il sentiero della diretta, sono le vie aperte soprattutto sul suo versante S e SE, quali ad esempio la Via del Nonno, la via dell´ Acqua, del Vecchio, Mediterranea e Fly. Fra le molte, l´ autore ha deciso per la Zunino che consente di raggiungere la vetta in circa 2 ore di arrampicata molto discontinua lungo la cresta SE. Concatenando l´itinerario originale con la variante inferiore, che attacca più in basso, proprio all´origine dello sperone, e ne segue il filo fino a congiungersi, presso una larga forcella con l´itinerario principale che invece lo evita a sinistra, si ottiene una salita con difficoltà decrescenti ma molto piacevole e panoramica. L´itinerario classico, svolgendosi su difficoltà molto basse e comunque facilmente aggirabili, non richiede necessariamente la corda: serve però una certa esperienza, piede fermo e assenza di vertigini.


Accesso:

Autostrada A10 Genova-Ventimiglia, uscita di Arenzano. Dal casello, si prende verso destra l´Aurelia per Cogoleto ma, appena la strada inizia a scendere, si imbocca una stradina a destra che in discesa in breve porta alla zona industriale all´inizio della Val Lerone. Si svolta quindi a sinistra (indicazioni x Lerca) superando il torrente che si costeggia sino allo stop dal quale a sinistra si sale a Lerca. Attraversato verso l´ alto il paese, in corrispondenza di una serie di box, si imbocca sulla destra una stradetta stretta ma asfaltata che procede pianeggiante. Oltrepassato un nuovo centro residenziale, si arriva alla piccola Cappella di Sant´ Anna, poco dopo la quale si parcheggia in uno slargo.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si segue per brevissimo tratto la carrozzabile ora sterrata, prendendo quasi subito sulla destra una traccia di sentiero (segnavia = e A rossi) che inizia ad inerpicarsi ripidamente nel fitto bosco. Dopo una lunga diagonale, il sentiero spiana un poco, mentre compie un ampio giro a mezzacosta, lasciando a sinistra la traccia della via diretta che porta alla vetta del Rama attraverso il Bric Camulà e la cresta Sud, (segnavia bollo rosso e A, via di discesa) e proseguendo sul segnavia = rosso fino ad immettersi nella valletta del Rio di Lerca, racchiusa tra i contrafforti del Monte Rama (a sinistra) e del Monte Argentèa (a destra). Con diversi saliscendi, il sentiero segue qui il tracciato dell´acquedotto comunale, tagliando di frequente morene e ripidissimi canaloni, dove imponenti muri a secco sorreggono il tracciato. Giunti in un tratto in cui la valle principale è incisa quasi a guisa di forra, un rio secondario che scende con belle cascatelle dalla sinistra ed una cabina di servizio dell´acquedotto indicano il punto dell´attacco (targa e scritte facile a sx, difficile a ds, h 1,15 da Sant´Anna). L1: Si attacca una paretina muschiosa, piuttosto verticale e scivolosa (III+, 4 fix), traversando poi leggermente verso sinistra, fino ad un comodo terrazzino (15 m). L2:Si segue una larga spaccatura inclinata da sinistra a destra superarando un risalto (fittone), fino all´inizio di una crestina orizzontale (II+, 25 m). L3: Si percorre tutta la cresta (due fix), esposta ma elementare, fino alla base di un salto di una ventina di metri, piuttosto impressionante visto dal basso, ma più facile di quel che sembri. Portatovisi sotto, si segue l´ evidente diedro/canale che sale verso destra sino ad una cengia (III, 3 fix), dove a sinistra è posta la sosta (30 m). L4: Si attacca il salto partendo da sinistra, portandosi progressivamente verso il centro e scegliendo la miglior direttrice di uscita : a sinistra un po´ più facile (III, chiodi), al centro e a destra si deve invece superare un piccolo strapiombo, seguito da una breve quanto splendida ed aerea placca, passaggio di IV, fino ad un terrazzino con alberello al sommo del salto (6 fix, 25 m). L5: Si risale uno spuntone della cresta, fino ad un altro aereo terrazzino (III). Tiro breve, eventualmente abbinabile al precedente, 15 m. L6: Dalla sosta, si scende brevemente ad una esposta forcella, da cui si risale l´ultimo, affilato tratto di cresta, pressochè pianeggiante ma molto esposto sebbene più facile (II), fino al culmine dello sperone (40 m). Dalla sosta ci si cala a sinistra, senso di marcia, con una doppia di una quindicina di metri, quindi corda in spalla ci si immette nel canalone di viscido pietrame che sale alla sinistra dello sperone (via ´facile´) che si risale sempre verso sinistra sino ad un colletto, targa commemorativa di Lorenzo Zunino. Seguendo i bolli bianchi che segnalano l´ intero percorso, si risale un canalino detritico, a destra di una bella crestina con spuntoni, per poi attaccare le facili placchette a destra che si superano con divertente arrampicata su piccole lastronate inframmezzate da brevi canalini (II max, comunque aggirabili per i pendii erbosi a sinistra). Raggiunta una forcellina con caratteristici spuntoni, si scavalca un saltino di due metri leggermente strapiombante immettendosi in un altro breve canalino, che conduce su una forcella erbosa in vista di un caratteristico gendarme. Raggiuntane la base, si scala la bella cresta, affilata ed esposta sul lato nord, sfruttando delle ottime lame, quindi si traversa espostamente sotto la cuspide sommitale sul lato sud utilizzando una aerea cornice (III) per poi scendere facilmente alla forcellina a monte, presso il ponticello dell´acquedotto (da non attraversare, pericolante!!!) ed il ben marcato sentiero, ormai in disuso, che taglia in quota tutto il versante sud est del Rama fino al Passo del Camulà (possibile via di fuga). Trascurando il sentiero, si prosegue per il successivo sperone, più facile ed articolato, fino ad uscire su di un ampio ripiano erboso con bella vista sul fronteggiante Monte Argentea. Attraversato il ripiano, si riprende a salire per brevi placchette inframmezzate da cenge erbose, quindi sempre seguendo i bolli bianchi, si traversa a destra sino alla base di un bel diedro abbattuto formato da una placca appoggiata e da una verticale crestina. Si risale tutto il diedro (II+ abbastanza continuo) e, per rocce ed erba, si esce su di un sentiero che taglia orizzontalmente. Lo si segue verso destra per una cinquantina di metri, quindi si sale una bella placca solcata da un vago canalino (II+) oltre il quale le rocce si fanno più facili, conducendo ad una sella erbosa con alberelli da cui, per erba e qualche roccetta, si sale traversando fino ad incrociare il sentiero della via diretta (segnavia pallino rosso). Infine, seguendo quest´ ultimo in circa un quarto d´ora si arriva in vetta.


Discesa:

Per la via Diretta, bollo rosso. Superato il punto in cui lo si è incrociato all´ andata, si attraversa l´ intero versante SE del Rama, fonte nei cui pressi si trova l´ attacco della via Meditteranea, sino a giungere al Colle Camulà. Si passa allora sul versante W del Bric Camulà, incontrando prima il bivio per Sciarborasca poi la deviazione che ne discende dalla vetta, via normale. Si prosegue lungamente su questo lato, per tornare nei pressi dello spartiacque e arrivare a tre tralicci dell´ alta tensione. Si percorre un breve tratto di sterrata, quindi a sinistra sino a reimmettersi sul sentiero seguito all´ andata lungo il quale in pochi minuti a Sant´ Anna.


Note:

Magnifica, lunga selvaggia via, la Zunino nelle due varianti supera un dislivello complessivo di oltre 600 metri. La variante bassa o inferiore, è ottimamente attrezzata a fix comprese tutte le soste e l´ autore coi suoi compagni nel corso della salita ha utilizato solo quanto in loco, mentre per la seconda parte, la via originale, del tutto sprotetta ma ben segnalata dai bolli bianchi, ha proceduto di conserva slegato. Chi non intendesse scalare lo sperone della variante bassa, al bacino ove è posto l´ attacco si tiene a sinistra, seguendo l´ indicazione ´facile´ che rimonta il canale a lato dello sperone stesso, passando a pochi metri dalla fine della doppia. Inoltre, i passaggi ritenuti troppo difficili (II/III) possono essere tuttti evitati a sinistra su ripidi paglioni e rade tracce.


© VieNormali.it

Via Normale Monte Rama - La placca del quarto tiro Via Normale Monte Rama - L´ affilato tratto finale della variante bassa. Via Normale Monte Rama - Vetta
La placca del quarto tiro L´ affilato tratto finale della variante bassa. Vetta


Revisione: relazione rivista e corretta il 16/05/2011 dalla redazione di VieNormali.it

  



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