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Il Monte Venerocolo dal passo omonimo |
Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Brescia Punto di partenza: Malga Caldea (q. 1574 m) - Val d´Avio Versante di salita: NW Dislivello di salita: 1740 m - Totale: 3480 m Tempo di salita: 5,15 h - Totale: 10,00 h Periodo consigliato: estate |
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Il Monte Venerocolo è una delle cima più elevate del Gruppo dell’Adamello e si trova all’apice della catena che separa il Ghiacciaio Pisgana Ovest dal Ghiacciaio dell’Adamello. A nord del Passo Brizio non ha rivali in altezza e dalla vetta la visione della parete N dell’Adamello e dei vasti ghiacciai che la contornano, è veramente grandiosa. La via normale passa dal vallone sotto il Monte dei Frati e segue poi la facile (F) cresta NW, che presenta un tratto intermedio un poco affilato, ma nulla di particolarmente impegnativo. Ottimo punto d’appoggio è il Rifugio Garibaldi ma l’escursione può essere affrontata anche in giornata.
Da Edolo si prosegue sulla strada per il Passo del Tonale, fino a Temù. Dal centro di questo paese si svolta a destra, sulla strada asfaltata che scende al ponte sul fiume Oglio. Oltre il ponte si prosegue a destra e ad un primo bivio si prende a sinistra, entrando in una zona residenziale. Usciti dall’abitato in breve si raggiunge un secondo bivio, anche qui si prende a sinistra, la strada diventa sterrata e sale ripida, spesso con il fondo sconnesso, fino a raggiungere Malga Caldea, dove si parcheggia.
Poco più avanti di Malga Caldea si raggiunge la sbarra che chiude ai veicoli l’accesso alla stradina asfaltata di servizio ai bacini artificiali dell´Enel. Si segue questa strada impervia, monotona e con numerosi tornanti che supera il ripido fianco W della valle e conduce ai pianori superiori, dove continua, ora sterrata, ad W del primo invaso, il Laghetto dell’Avio (q. 1869 m). La strada prosegue pianeggiante sulla sponda W del successivo Lago d’Avio e verso la fine di questo invaso, la si abbandona e si imbocca la mulattiera segnalata che costeggia il terzo bacino, il Lago Benedetto. Al termine di quest’ultimo lago il sentiero supera un ripido gradino roccioso, in prossimità di una cascata e ci porta all’incantevole pianoro paludoso di Malga Lavedole (q. 2044 m). Tralasciando il sentiero che prosegue verso S, si attraversa il torrente e si raggiunge la mulattiera che sale inizialmente verso NE, passando vicino a dei secolari esemplari di larici e cembri. Segue un tratto pianeggiante in direzione SE, al termine del quale bisogna affrontare il famoso “calvario”, battezzato con questo nome dagli Alpini durante la Grande Guerra. Si tratta del ripido fianco N della Valle di Venerocolo che la mulattiera supera con numerose svolte, fino a raggiungere la diga del Lago Venerocolo e il vicino Rifugio Garibaldi (q. 2548 m), circa h 2,45 da Malga Caldea.
Poco prima di arrivare al rifugio, un sentiero con il segnavia 42 si stacca sulla sinistra, sale verso NE e raggiunge il largo vallone compreso fra il Monte dei Frati e il Monte Venerocolo. Seguendo le tracce segnalate e verso la fine su neve, si prosegue fino all’ampia sella del Passo del Venerocolo (q. 3136 m), raggiunto sul lato E dal Ghiacciaio Pisgana. Da qui si volge a destra e su neve e rocce rotte si risale la larga dorsale NW del Monte Venerocolo. Il tratto intermedio è più affilato ma poi si prosegue facilmente fino in vetta, h. 2,30 dal rifugio.
Come per la salita.
La dicitura Punta del Venerocolo e la (q. 3300 m) attribuita alla vetta da alcune cartine, non è corretta.
Nel vallone, verso il Monte Venerocolo | Sulla cresta | In vetta |
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