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Il Crozzon di Folgorida dall’itinerario di salita |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Trento Punto di partenza: Cascina Muta (q. 1397 m) Val Genova Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1700 m - Totale: 3400 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate |
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Il Crozzon di Folgorida è una vetta rocciosa ben individuata sulla dorsale ad E del Ghiacciaio della Lòbbia. La via normale è facile (F) e dalla cima si può ammirare un bellissimo panorama, in particolare sul versante settentrionale del Crozzon di Làres e sui ghiacciai del gruppo. Importante è la sua storia durante la Prima Guerra Mondiale: fra il 29 e 30 aprile 1916 la vetta e in particolare i vicini Passo delle Topette e Passo di Folgorida, furono teatro della “battaglia dei pulcinella”, definita tale per via del camice bianco che gli Alpini indossavano per cercare di mimetizzarsi nella loro avanzata sul ghiacciaio. Sebbene gli italiani fossero riusciti a conquistare con poche perdite il Crozzon di Folgorida a N e il Crozzon di Làres a S, gli austro-ungarici riuscirono a mantenere le postazioni su questi due importanti valichi per diversi giorni. L’insensato attacco frontale sul ghiacciaio senza ripari ordinato ai Battaglioni Garibaldi e Val d’Intelvi, causò moltissime perdite, in particolare fra gli Alpini e fu una delle più sanguinose battaglie dell’Adamello. Con l’occupazione del Crozzon del Diavolo, alle spalle dei due valichi, si trovò la chiave di svolta della situazione e gli austriaci furono costretti a ritirarsi in Val Genova. L’intera linea fino al Corno di Cavento, venne poi mantenuta dalle nostre truppe fino alla fine del conflitto.
Da Carisolo (TN) si segue la carrozzabile della Val Genova, per raggiungere il ponte sul Sarca, a poca distanza dalla localià Cascina Muta, ci sono almeno due possibilità:
1) si parcheggia nell’ampia area di sosta di Ponte Maria (q. 1164 m) a 8,5 km da Carisolo, vicino a Malga Genova. D’estate dalle ore 9,45 alle 18,00 il tratto di strada: Ponte Maria - Malga Bedole è interdetto al traffico automobilistico ed è attivo il servizio di bus-navetta che ha frequenza corse ogni 30 minuti. La località Cascina Muta non è una fermata della navetta e va richiesta al conducente.
2) Si pernotta al Rifugio Stella Alpina, vicino alla località Malga Carèt (q. 1450 m) e si scende a piedi la carrozzabile per poco più di 1,5 km, fino al ponte.
Attraversato il ponte sul Sarca si seguono le indicazioni e si scende in breve alla località Cascina Muta. Dietro la baita i segnali, qui poco evidenti, conducono nel fitto bosco e dopo un breve tratto ripido lo attraversano con diversi saliscendi, brevi ma un poco disagevoli, in direzione S. Poco più avanti si incrocia il sentiero che sale da Ragada e proseguendo verso S (segnavia n. 207) si aggira un risalto roccioso e si arriva ai ruderi di Malga Cioch (q. 1605 m), entrando di fatto in Val Folgorida. Il sentiero ben segnalato sale verso SW nel bosco sempre più rado e raggiunge i ruderi di Malga Folgorida (q. 1978 m). Si prosegue poi fra i fitti cespugli e seguendo il sentiero in direzione WNW si risalgono gli ampi pendii di rocce ed erba che conducono su facili lastroni di granito. Poco oltre si entra in un ex sentiero di guerra, sempre segnalato e si sale in un bel ambiente roccioso d’alta quota. Superando anche delle gradinate in sassi si raggiunge la base della cresta del Belvedere. Il sentiero prosegue lungo un vasto terrazzo poco inclinato di ganda e giunti sotto le rocce del versante SE del Crozzon di Folgorida (vedi immagine principale), si abbandona il sentiero e si risale una rampa di detriti ed erba, a destra di tali rocce. La rampa, un poco esposta nel finale, conduce sulla larga cresta E. Da qui, dopo un breve tratto roccioso quasi pianeggiante, si risale il ripido ma facile pendio di rocce rotte e senza percorso obbligato si arrampica fino a raggiungere la stretta vetta lungo il filo di cresta.
Come per la salita.
Oppure, avendo tempo a disposizione si può fare visita al Passo delle Topette e al Passo di Folgorida, teatro degli avvenimenti bellici accennati nell’introduzione. In questo caso con l’itinerario di salita si scende fino a raggiungere il sentiero segnalato, da qui si traversa quasi in piano sotto il Crozzon di Folgorida e sempre seguendo i segnali si arriva al Passo delle Topette (q. 2898 m). La dicitura Toppette e la quota 3100 riportata da alcune cartine, è errata. Da questo valico si hanno due possibilità per raggiungere il successivo Passo di Folgorida: la prima è di scendere brevemente sul versante opposto e poi traversare le ripide rocce rotte del Monticello di Folgorida (F), che è il rilievo roccioso fra i due passi, su cui si trovano resti di appostamenti militari; la seconda, la più facile, è di scende sul Ghiacciaio della Lòbbia e, al limite fra ghiaccio e roccia, prestando attenzione ad eventuali crepacci (piccozza e ramponi sono indispensabili), si traversa verso S. Infine un breve pendio roccioso conduce al passo. Dopo averlo valicato, su tracce di sentiero si scende verso NE, poi su bei lastroni di granito, senza percorso obbligato e volgendo ad E, si arriva nel pianoro con i Laghetti di Folgorida, completamente intorbati. Sulla cartografia compare un solo laghetto senza nome. Oltre gli ex laghetti in breve si raggiunge il sentiero di salita segnalato che riconduce a valle.
Lungo l´itinerario non ci sono punti d´appoggio ma può essere raggiunto il Rifugio ai Caduti dell´Adamello al Passo della Lòbbia Alta. In questo caso sono indispensabili piccozza, ramponi, corda ed imbrago, per l´attraversamento del Ghiacciaio della Lòbbia (F).
Sul sentiero, in alto a destra il Crozzon di Folgorida | Sotto il pendio di rocce rotte della vetta | Il Crozzon di Làres e il Ghiacciaio della Lòbbia, dalla vetta |
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