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La vetta dall’avvallamento di ganda |
Regione: Lombardia (Como)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Como Punto di partenza: Bodone (q. 1113 m) Versante di salita: SE-E Dislivello di salita: 1200 m - Totale: 2400 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tarda primavera - inizio autunno |
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Il Monte Durìa è una lunga dorsale, con diverse cime minori, che cinge a S la Valle di Darengo ed è anche un balcone panoramico sulle montagne selvagge di questa valle, sulla Valle del Dosso e sul Lago di Como. La via normale è facile e percorre un canale a destra dei pilastri rocciosi della parete SE, dove sono state aperte numerose vie d’arrampicata, traversa poi al di sopra di questi, su roccette erbose che in condizioni normali sono semplici, ma che richiedono prudenza in presenza di neve e, se necessario, l’uso di piccozza e ramponi. Grazie alla facilità d’accesso e al bellissimo panorama è una cima molto frequentata.
Da Gravedona sul Lago di Como si segue la strada che conduce a Peglio. Poco oltre il paese, di fianco alla chiesetta del Pian di Gorghi, si stacca una stradina, stretta ma asfaltata, che sale con numerosi tornanti nel bosco di castagni e conduce a Bodone (q. 1113 m), dove si parcheggia.
Da Bodone si sale il costone erboso del Monte la Motta (q. 1515 m) e lungo la dorsale si scende sul versante opposto, dove c´è l’Alpe Paregna e la vicina Sella di Paregna (q. 1468 m), senza nome sulla CNS. Qui si può giungere anche percorrendo una stradina sterrata che, da poco prima di Bodone, traversa a NW sotto il Monte la Motta. La stradina è vietata al transito degli autoveicoli e termina a circa (q. 1250 m). Tracce di sentiero consentono poi di superare il ripido pendio erboso e di arrivare alla sella citata. In ogni caso, raggiunta la sella si segue il sentierino che risale a lungo la ripida dorsale erbosa e raggiunge, verso (q. 1950 m), un caratteristico avvallamento di ganda. Questo lo si aggira ai lati e si sale ad imboccare un evidente canale, a destra dei pilastri rocciosi che sostengono la vetta. Si risale per buona parte il canale e poi, seguendo delle tracce, si traversa a sinistra, ben al di sotto della cresta. Nel prosieguo un pendio di rocce ed erba permette di raggiungere facilmente l’ultima parte di cresta E, che conduce in vetta.
Come per la salita.
Il Monte Durìa dal M. la Motta (q. 1515 m) | Il Lago di Como e il costone di salita, dalla vetta | Panorama di vetta |
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