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Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Generoso Provincia: Estero Punto di partenza: Località Bellavista - Parcheggio (q. 1171 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 529 m - Totale: 1040 m Tempo di salita: 1,30 h - Totale: 2,30 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Escursione facile, interessante e praticabile tutto l´anno.
Il Monte Generoso sorge al confine tra Canton Ticino e Lombardia, tanto che il nostro percorso più volte intersecherà il confine di stato, transitando ora qui, in Italia, ora là, in Svizzera, serpeggiando tra i numerosi cippi confinali.
La sua posizione centrale, al vertice della Pianura Padana, permette nelle giornate di cielo terso, una visione ampia di tutte le Alpi Occidentali, Centrali, e degli gli Appennini Emiliani e Liguri: conoscere le montagne che circondano il Monte Generoso è facile, in quanto sulla vetta sono stati posizionati numerosi cartelli panoramici di indicazione.
E´ possibile raggiungere la cima anche con un trenino a cremagliera (il famoso trenino del Monte Generoso), partendo o da Capolago o dalla stazione intermedia di Bellavista (dove si parcheggia per questo itinerario).
In autostrada o per provinciale da Como Chiasso si raggiunge il paese ticinese di Mendrisio. Da qui è necessario accedere al centro paese, seguendo quindi i cartelli (colorazione marrone, segnalazioni chiare e ben visibili) per il Monte Generoso. Dopo circa una quindicina di chilometri si parcheggia (ampi spazi di sosta) presso la stazione Bellavista (q. 1171 m).
Lasciata l´auto ci si avvia su larga pista, in direzione del bosco di faggi, accompagnati da numerose indicazioni dei sentieri.
Poco oltre si abbandona il largo tracciato, imboccando un sentiero sulla destra che, a tornanti ed in più ripida ascesa, sale nel bosco.
Si prosegue fino a raggiungere la parte sommitale del bosco e, dopo un breve tratto a mezza costa, si attraversa la ferrovia (che, da qui, transiterà sempre in parallelo un poco più in alto di noi).
Il sentiero si snoda sul fianco del monte, uscendo dal bosco, e tagliando un pendio piuttosto ripido ed erboso.
Più in alto a sinistra è oramai già ben visibile la stazione di arrivo del trenino, con alle sue spalle, fino all´ultimo nascosta, la vetta del Generoso.
Proseguendo la vista si apre sempre di più sulla sottostante Valle di Muggio, sugli alpeggi abbandonati e sulle antiche Nevere (costruzioni circolari tipiche, in pietra, adibite alla conservazione della neve nei mesi estivi).
Si seguono le ormai evidenti e inconfondibili indicazioni, oltrepassando la stazione e salendo con decisione, con un ultimo sforzo, il pendio erboso (d´estate) che preannuncia l´arrivo in vetta.
Sulla cima si trovano alcune panchine, un cippo di vetta, e.. dei bidoni per la raccolta differenziata!
Abbiamo dunque raggiunto la vera cima del Monte Generoso, cima che sorge in territorio elvetico. La vetta italiana, un poco più bassa, si eleva più a nord. Questa vetta può essere raggiunta tramite il tracciato descritto nella relazione della via normale italiana, oppure scendendo verso la stazione e tagliando il pendio, in direzione nord. E´ anche possibile concatenare le due cime percorrendo un breve tratto attrezzato, direttamente dalla cima elvetica, verso quella Italiana (escludere questa opzione nei mesi invernali).
Come per la salita.
In alternativa è possibile effettuare un percorso ad anello, un poco più interessante. Si scende dalla vetta principale, verso la stazione a monte del trenino e si piega decisamente a sinistra (direzione nord) attraversando il pendio ed intersecando la cresta erbosa che dalla vetta scende verso est. La si percorre sino a delle baite (nevere, che ospitano un museo agrosilvopastorale). A questo punto si piega a destra, su ampio sentiero, attraversando a mezza costa tutto il pendio (sopra di noi in parallelo corre il sentiero dell´andata) e recuperando più a valle il percorso seguito in ascesa.
Nel percorso invernale è necessario prestare la dovuta attenzione alle condizioni della neve: i pendii da attraversare sono ripidi, con possibile distacco di valanghe a lastroni. E´ pertanto necessario osservare e rispettare con attenzione i bollettini nivo-meteorologici.
Anche il tratto finale, poco prima dell´arrivo in vetta, deve essere percorso, se innevato, con attenzione: la cresta si assottiglia ed è necessario effettuare un passaggio stretto (pochi metri).
Per il resto la salita invernale merita decisamente, nelle belle giornate assolate, di essere affrontata.
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