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![]() Il Pizzo Paglia da S. A destra il ripido scivolo della B.tta di Pòrtola |
Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Como Punto di partenza: Caiasco (q. 1003 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1700 m - Totale: 3400 m Tempo di salita: 4,45 h - Totale: 9,30 h Periodo consigliato: estate inoltrata |
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È la cima più elevata di questo settore della catena Mesolcina Meridionale,
inconfondibile da ovunque la si osservi per via della particolare struttura elevata
delle sue creste sommitali. La vetta, interamente in territorio svizzero, è collegata all´Anticima SSE (q. 2550 m) da una cresta quasi pianeggiante, lunga poco più di 300 m ed è proprio questa anticima, sulla linea di confine, la montagna più elevata della provincia di Como. Il panorama di vetta è estesissimo in tutte le direzioni, molto interessante verso E, sul Pizzo Campanile, Cavregasco e Ledü.
Riguardo alla difficoltà dell´itinerario, che è il più facile dal versante italiano, molto dipende delle condizioni del ripido canale W della Bocchetta di Pòrtola: F se non c´è neve, PD ad inizio stagione, quando questo canale è ingombro di neve. Il pendio finale è facile. In presenza di neve sono necessari piccozza, ramponi, imbrago e almeno una corda da 60 m, altrimenti non arriva in fondo al canale.
Dettagli della salita nella fotoscalata.
Da Gravedona, sul lago di Como, si percorre la strada che conduce a Dosso del Liro. Qui si passa davanti alla chiesa e seguendo alcuni stretti tornanti, ci si porta al limite superiore del paese. La strada prosegue poi in direzione NW, inizialmente asfaltata poi sterrata e al termine conduce alla località di Caiasco (q. 1003 m), dove c´è un piccolo posteggio.
Da Caiasco si segue la stradina che, prevalentemente pianeggiante e con alcuni
saliscendi, in direzione N conduce alle località di Sciresa, Cucchetta, Cascinotta e
la Foppa. Presso quest´ultima località nel giugno 2010 terminava la stradina in costruzione. Si prosegue quindi su di un sentiero ben marcato e in breve si giunge all´Alpe Porcile e poco oltre si attraversa il torrente al ponte di Madri (q. 1185 m).
Si sale all´Alpe di Madri dove termina la vegetazione di alto fusto, entrando di fatto nell´alta Valle del Dosso, una valle sorprendentemente rettilinea, selvaggia, dai fianchi molto scoscesi, dove i coni delle valanghe ricoprono il torrente fino a stagione estiva inoltrata.
Dall´Alpe di Madri in poi il sentiero diventa meno evidente e si risale la valle solo su tracce e qualche raro segno rosso, dapprima a sinistra (salendo) del torrente, poi a destra ed infine di nuovo a sinistra. Si procede quindi fra cespugli e colate di detriti, fino a giungere sotto la fascia in buona parte rocciosa che chiude la valle. Si sale il pendio erboso che si trova poco a sinistra dell´incassato corso del torrente.
Il passaggio degli animali su questo pendio impervio, rende di nuovo il sentiero evidente e si sale prestando attenzione in un passaggio un poco esposto. Tuttavia, questo pendio può essere bypassato a destra, nel solco incassato del torrente, senza particolari difficoltà. Ad ogni modo, raggiunta la sommità di questa fascia che racchiude la valle, in breve si arriva ai ruderi
dell´Alpe Caurga (q. 1946 m) e da qui, verso WNW e senza percorso obbligato, si salgono gli ampi pendii erbosi e detritici in direzione della Bocchetta di Pòrtola (q. 2454 m).
Per poter accedere al versante S del Pizzo Paglia bisogna attraversare la bocchetta citata e, mentre l´accesso da E è semplice, la discesa dal versante svizzero rappresenta il punto chiave dell´intera escursione. Presumo che questo canale sia un pò ripido anche in condizioni normali. Ad ogni modo, se c´è neve, che al mattino è sicuramente ghiacciata, si lega la corda attorno ad alcuni grossi massi, poi ci si cala e la corda viene lasciata lì, servirà al ritorno.
Va precisato che circa 200 m più a S della Bocchetta di Pòrtola c´è un altro valico sulla cresta, la Bocchetta di Mogna (q. 2413 m) poco frequentata, F dal versante italiano, EE da quello svizzero (difficoltà riportate dalle guide alpinistiche).
Dopo aver disceso la Bocchetta di Pòrtola si traversa verso NW, in direzione del pendio S del Pizzo Paglia. Si sale questo pendio senza particolari difficoltà fino a raggiungere la parte finale della cresta SSE, affilata all´inizio ma poi sempre più larga fino in vetta.
Come per la salita.
Lungo l´itinerario non è presente alcun punto d´appoggio. I ruderi dell´Alpe Caurga (q. 1946 m) nell´alta Valle del Dosso, possono comunque essere raggiunti anche da E, dalla Capanna Como (q. 1790 m), situata presso il Lago di Darengo. Punto di partenza per raggiungere la capanna è il Paese di Livo. La difficoltà del percorso e i tempi di percorrenza, indicati qui di seguito, sono riportati dalla Guida dei Monti d´Italia del CAI/TCI Mesolcina-Spuga, Monti dell´Alto Làrio:
- da Livo alla Capanna Como, attraverso la Valle di Darengo: difficoltà (E), tempo di percorrenza h 3,30
- dalla Capanna Como ai ruderi dell´Alpe Caurga, attraverso il Passo dell´Orso, situato sulla cresta della Gratella: difficoltà (EE) ma con tratti esposti, tempo di percorrenza h 1,30
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Lungo la Valle del Dosso e il ripido pendio | I pendii erbosi e detritici da salire verso la Bocchetta di Pòrtola | In discesa dalla Bocchetta di Pòrtola, versante W |
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