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![]() Il Crozzon di Làres da NW |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Trento Punto di partenza: Malga Bedole (q. 1584 m) Val Genova Versante di salita: W Dislivello di salita: 1950 m - Totale: 3900 m Tempo di salita: 8,00 h - Totale: 15,00 h Periodo consigliato: estate |
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Il Crozzon di Làres e una bellissima piramide di roccia e
ghiaccio, da ovunque lo si osservi.
Le quattro creste principali delimitano
altrettanti versanti glaciali: quello NE è ricoperto dal Ghiacciaio
di Folgorida, quello SE dal Ghiacciaio di Làres, mentre
i versanti occidentali sono ammantati dal Ghiacciaio della Lobbia, considerato unico assieme a quello
Centrale di Val di Fumo.
La via normale dal Passo di Val di Fumo, prevede l´ascesa del pendio glaciale che si trova poco a S della rocciosa e breve cresta W. Poi, di fianco a questa cresta, si arrampica sulle rocce rotte e volgendo a destra si arriva sulla cresta, in prossimità della vetta. Il nostro percorso è una variante della via normale e prevede l´ascesa del pendio glaciale più a S, fino a raggiungere il Passo di Làres. Poi si traversa sul ghiacciaio verso N e dal centro della parete W, si sale direttamente in vetta.
Le difficoltà si equivalgono (II°) ma il superamento
della crepaccia terminale, nel nostro caso, non è stato troppo agevole.
Va inoltre precisato che, la cartografia non riporta esattamente
la posizione della cresta W, in quanto tale cresta non è rettilinea con la vetta e
la cresta E; la cresta W interseca la cresta NNW, che è la principale, un centinaio di metri più a N della vetta.
Da Carisolo (TN) si segue la strada carrozzabile della Val Genova e, previa prenotazione al rifugio, si parcheggia nell’area di sosta di Malga Bedole. D’estate dalle ore 9,45 alle 18,00 il tratto di strada: Ponte Maria - Malga Bedole è interdetto al traffico automobilistico ed è attivo il servizio di bus-navetta che ha frequenza corse ogni 30 minuti. In questo caso si parcheggia nell’ampia area di sosta di Ponte Maria (q. 1164 m) a 8,5 km da Carisolo, vicino a Malga Genova e si raggiunge la partenza con il bus-navetta.
1° giorno
Dal parcheggio di Malga Bedole la strada in breve conduce al Rifugio Bedole (q. 1641 m) e da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca il sentiero ben marcato che risale verso N (segnavia N. 212), con numerose svolte, un ripido costone boschivo.
Dopo circa mezz´ora di cammino si attraversa, verso destra, il torrente che scende
dalla Val Ronchina e si prosegue nel bosco che diventa sempre più rado, volgendo
gradualmente verso W.
Il sentiero riattraversa il torrente citato, questa volta verso W e, poco oltre,
si raggiunge il bivio con il Sentiero Migotti che sale verso destra in Val Cèrcen.
Dopo aver tralasciato questo sentiero si prosegue a sinistra, sulla bella mulattiera
che conduce con un percorso molto panoramico ai ruderi della Capanna Lipsia.
Seguendo il sentiero si arriva poi al Rifugio Città di Trento
al Mandròn (q. 2449 m).
Dal rifugio si segue il sentiero segnalato che in discesa conduce nella conca del
Lago Mandrone. Si continua a lungo in direzione SSW e dopo aver superato
alcuni dossi con numerosi saliscendi, si raggiungono le pendici orientali del
Monte Mandrone. Seguendo i segnali, su ghiaioni e costoni morenici, si arriva
alla fronte piatta del ghiacciaio (lato W della lingua valliva). Adeguatamente equipaggiati si attraversa a sinistra (SE) la prima parte quasi piana della vedretta, puntando poi verso lo
sperone SW della Lòbbia Alta. Si supera con prudenza una fascia seraccata e
raggiunto il ripido pendio glaciale compreso fra la Lòbbia Alta e la Cima Giovanni
Paolo II, lo si risale prestando attenzione ai numerosi crepacci, fino a raggiungere
il Passo della Lòbbia Alta e il vicino rifugio (circa h 5,30 da Malga Bedole).
2° giorno
Dal Rifugio Ai Caduti dell´Adamello si raggiunge il vicino Passo della Lòbbia Alta
e si scende brevemente sulla vedretta. A causa del notevole ritiro del ghiacciaio,
a SE del passo è affiorato un lungo costone roccioso, per poterlo superare bisogna risalire per un breve tratto il pendio glaciale ad E della Cima Giovanni Paolo II. Si traversa poi a lungo in discesa, verso SSE, fino in prossimità del Passo di Val di Fumo (q. 2939 m), perdendo circa 100 m. di dislivello. Da qui, prestando attenzione ai numerosi e profondi crepacci, si volge verso E e si risale
il pendio in direzione del Passo di Làres (q. 3256 m), che si trova poco a S
dell´inizio della cresta SSW del Crozzon di Làres. Sul versante W del passo sono
ancora presenti i resti delle baracche e i muri a secco con le feritoie, che vennero costruiti
dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale. La linea: Crozzon di Folgorida - Crozzon
di Làres - Passo di Làres - Passo di Cavento, venne conquistata dalle nostre truppe nei giorni 29 e 30 aprile 1916 e presidiata fino al termine delle ostilità. Ritornando alla salita: dal passo si sale verso N e traversando a sinistra si raggiunge il centro della parete W. Dopo aver superato con
qualche difficoltà la crepaccia terminale, si arrampica sulle ripide rocce
al centro della parete, fino ad arrivare sulla stretta vetta (circa h 2,30 dal rifugio).
Come per la salita.
Dettagli della salita sulla fotoscalata che prevede: partenza dalla Val Genova, salita alla Cima Giovanni Paolo II (ex Cresta della Croce), pernottamento al Rifugio ai Caduti dell´Adamello e il giorno seguente, ascesa al Crozzon di Làres.
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Il Crozzon di Làres dal Ghiacciaio della Lòbbia | Sulla parete W | Il Corno di Cavento, dalla vetta |
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