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Spigol del Palon |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Dolomiti di Zoldo Provincia: Belluno Punto di partenza: Forno di Zoldo - Pian della Fopa (q. 1210 m) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 1150 m - Totale: 2300 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Lo Spigol del Palon è ubicato circa a metà della breve catena delle cime di Prampèr, tra le forcelle di Sagretta e del Palon. Mentre dalla Val Prampèr appare assai dirupato e caotico, dal versante sud-orientale, cioè dai pascoli di Cornìa, si presenta con due slanciati torrioni di oltre 300 metri. Dal punto di vista alpinistico è forse il monte più interessante del gruppo di Prampèr, presentando alcune belle e non facili vie.
Da Forno di Zoldo si sale per la rotabile che si addentra verso la Val Prampèr. Lasciata a destra una deviazione per la frazione di Pralongo, si raggiunge l´ampio parcheggio di Pian della Fopa (q. 1210 m).
Dal parcheggio, seguendo le indicazioni per il Rifugio Pramperét, si sale per rotabile sterrata che termina nei pressi della Malga Prampèr (q. 1540 m ). Si sale quindi per il sentiero n° 523, che con accentuata salita deposita nella radiosa radura di pascolo di Prà della Vedova. Pochi minuti ci separano dal Rifugio Sommariva al Pramperét, appartato all´ombra dell´omonima cima (q. 1857 m - 2,00 ore). Dal rifugio per sentiero segnalato n° 521 si continua tra i mughi verso E, sopra la dirupata Val Costa dei Nass, pervenendo alla Forcella Piccola (q. 1943 m). La vista si apre ora verso lo stupendo alpeggio di Cornìa, con in bella vista sulla sinistra i torrioni rocciosi che formano lo Spigol del Palon. Cercando di non perdere quota, si attraversano le colate detritiche che calano dalla Cima Pramperét, puntando alla Forcella di Sagretta, che divide la cima del Coro dal medesimo Spigol del Palon. Dalla forcella si prosegue in versante Val Prampèr per buona cengia, risalendo quindi un facile canalino fino ad una forcelletta ghiaiosa. Seguendo i vari ometti la traccia, non molto evidente, ritorna in versante Cornìa fino ad una seconda forcelletta di cresta. Superato un intaglio per facile canalino, si raggiunge una grande terrazza cosparsa di erbe e detriti, che si percorre verso S fino a dove la stessa si interrompe. Si cala alcuni metri, risalendo sul lato opposto una larga cengia erbosa e rocciosa che deposita nei pressi della solitaria e ristretta sommità.
Come per la salita.
Forse è la cima meno visitata di un gruppo già poco conosciuto e dimenticato. La salita, mai particolarmente difficile ma a tratti da ricercare, è senz´altro da raccomandare agli escursionisti alla ricerca di serenità. Qui vigono la solitudine ed il silenzio. Solo nel periodo estivo, nei sottostanti alpeggi di Prampèr e Cornìa potranno risuonare i campanacci delle manze al pascolo.
Sulla grande terrazza in vista della cima | Cengia poco sotto la vetta | Dall´esile vetta verso la Civetta |
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