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![]() Il pilastro con la via Soldà |
Regione: Veneto (Vicenza) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti Provincia: Vicenza Punto di partenza: Campogrosso (q. 1446 m) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 450 m - Totale: 900 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: primavera - estate - autunno |
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Bella scalata di grossa soddisfazione, varia nei passaggi e con alcuni tratti tecnici, mai troppo difficile. La via del pialstro nord-est del Baffelàn è stata aperta da Gino ed Aldo Soldà insieme a Fanco Bertoldi nel 1928. L´itinerario odierno non è esattamente quello originale ma è il risultato di una serie di varianti aperte negli anni successivi: l´originale parte dalla cengia erbosa del Figlio del Baffelan, raggiungibile dal canale tra Baffelan e Primo Apostolo, si porta all´altezza dell´attacco odierno con tre tiri di III e IV lungo un canalino ingombro di sassi. Oggi questo attacco è stato raddrizzato e spittato da Raccordo Escondido (VI+ all´attacco). Anche l´uscita è diversa in quanto oggi si preferisce seguire l´ultimo tiro della via Verona mentre l´originale di Soldà passa a sinistra del camino per roccia sprotetta e unta.
Dalla Milano-Venezia uscire a Montecchio e seguire le indicazioni per Valdagno e poi per Recoaro Terme. Raggiuntolo, attraversarlo e seguire i cartelli per Campogrosso. Non lasciare la macchina direttamente al rifugio ma prendere la stradina (strada del Re) che i stacca in direzione del Pian delle Fugazze che è chiusa dopo 500 m. Parcheggiare qui e proseguire verso il Baffelàn, ben visibile sulla sinistra. Alle indicazioni di Boale del Baffelàn seguire il sentierino che porta in 5 min alle pareti dove c´è la lapide in memoria di Ugo Furlani. Salire il canalino sopra la lapide (I e II) lungamente fino ad un grosso golfaro di sosta (per i camini a sinistra salgono le vie Carlesso e Carugati). Proseguire oltre fino ad una stretta cengia sassosa con un golfaro, nelle vicinanze dello spigolo che da sulla parete nord. Qui inizia la via.
Per tiri di corda:
1L si attraversa in direzione dello spigolo per evitare un risalto strapiombante, lo si oltrepassa e risalgono le facili roccette fino ad una cengetta, la sosta con golfaro è nella crepa a destra (III, nessuna protezione e difficilmente integrabile, 30 m)
2L si sale la placca sovrastante la sosta per 2 m e poi si attraversa altri 2 metri a destra per imboccare una poco marcata fessura con buchi che si segue fino in sosta, sotto la parete strapiombante (IV continuo, 3 chiodi a distanza regolar, 35 m)
3L dalla sosta si sale il caminetto a destra uscendone a destra con lunga spaccata (lama verticale in alto, 1 chiodo integrabile con 1 friend medio), segue una paretina e poi una facile rampa fino alla comoda sosta (IV il camino poi I e II, 2 chiodi, 35 m)
4L si sale in Dulfer la fessura a destra della sosta per giungere alla prossima fermata dopo pochi metri sopra lo spuntone a picco sulla parete nord (IV+, nessun chiodo ma proteggibile con 1 friend medio e 1 piccolo, 15 m)
5L il tiro chiave della via: si sale la fessura a sinistra, lisciata dall´acqua fino ad un terrazzino, si prosegue sulle roccette in obliquo a sinistra fin sotto una placchetta strapiombante con 2 chiodi, che va superata direttamente, poi per una paretina verticale si giunge su un´esile sosta con golfaro (V- lo strapiombo, IV il resto, 2 chiodi sono all´attacco della fessura, 6 chiodi sul tratto dello strapiomo, 30 m)
6L si sale la rampa sopra la sosta e si piega a destra verso un canalino che si segue lungamente fino alla sosta con golfari in cima al pilastro nord (III+, nessun chiodo ma diversi spuntoni, 40 m)
7L Salire nell´umido camino e vincere direttamente la fessura diedro fin sotto il grande strapiombo che la sormonta, passare a destra con passo molto delicato in un grande camino per giungere alla sosta su 2 chiodi (IV molto impegnativo perchè la fessura è molto unta e umida, attenzione alla placca d´attacco del camino se gocciola, 3 chiodi in posizione strategica, 45 m)
8L superare direttamente lo strapiombo sopra la sosta e raggiungere così la cresta sommitale (III+, 10 m); seguirla per roccette e sassi ed arrivare in cima.
Dalla cima in direzione sud seguendo gli ometti e le pennellate rosse si segue la via normale (I e II) fino alla forcella del Baffelàn. Da qui o per il boale (I e II) o per il sentiero di arroccamento (per il passo del Baffelàn) si ritorna a Campogrosso.
Assolutamente da integrare con protezioni veloci!
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