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Il M. Toraggio con la cresta di salita. |
Regione: Liguria (Imperia)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Liguri - Gruppo Prealpi Liguri Provincia: Imperia Punto di partenza: Colla Melosa (q. 1540 m) Versante di salita: N-E Dislivello di salita: 650 m - Totale: 1300 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: aprile - ottobre |
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Splendida montagna, compresa fra la Gola dell´ Incisa e il Passo di Fonte Dragurina, il Monte Toraggio presenta due cime gemelle pressochè di pari altezza. La Occidentale, sommità principale con croce e libro di vetta, e l´ Orientale, piccola croce, affacciata sulla Colla Melosa. Tra le due, separate da un dedalo di torrioni in cui è meglio non avventurarsi, senza dubbio la più ardita ed estetica, ammirata dagli innumerevoli turisti è la E. Difatti, benchè più bassa di uno o due metri, in tutti i siti visionati dall´ autore, è quella maggiormente fotografata per la sua indiscutibile bellezza e rappresentatività. Monte Possente, articolato, il Toraggio risulta un paradiso per l´ esursionismo.
Autostrada Milano-Genova, direzione Ventimiglia, uscita Arma di Taggia. Scesi in paese, si seguonop le indicazioni per Triora-Valle Argentina, SP 548, e subito prima dell´ abitato di Molini di Triora si svolta a sinistra per Colla Melosa, SP 65. Giunti alla Colla Langan, ci si tiene a destra, SP 67, e dopo 6 chilometri si arriva alla Colla Melosa (un´ ora dall´ autostrada).
Dalla Colla Melosa si prosegue per qualche centinaio di metri lungo la strada asfaltata, sino al cartello di divieto d´ accesso, dove diviene sterrata, continuando per questa in direzione del Monte Grai sino ad un pronunciato tornante a destra (possibile arrivare sin qui anche in auto....), ove si trova la Fonte Itala, targa e indicazione Sentiero degli Alpini (20/30´). La traccia taglia in piano a sinistra, e poi risale per un breve tratto (corde metalliche) ad attraversare l´alveo roccioso di un ruscello. Dopo un altro tratto in salita si attraversa un secondo ruscello, proseguendo fino ad un bivio, dove si prende a sinistra, scendendo verso il Sentiero degli Alpini. Passati davanti ad una fonte che sgorga dalla viva roccia, si continua in piano superando una piccola galleria per poi proseguire con magnifico percorso in saliscendi, tagliando le bastionate inferiori del Monte Pietravecchia, tratti scavati nella roccia e altri franati, attrezzati con cavi metallici di nessuna difficoltà, sino a sbucare nell´ orrida, splendida Gola dell´ Incisa che si risale con una serie di tornantini giungendo al Valico (1685), stretto intaglio sulla cresta di confine tra Toraggio e Pietravecchia, dopo aver lasciato il Sentiero degli Alpini che a sinistra prosegue per la Fonte Dragurina e il Colle del Corvo. Dall´ Incisa, tenendosi sul versante francese si percorre l´ Alta Via dei Monti Liguri in direzione della Fonte Dragurina per ca trecento metri, finchè, in corrispondenza di una palina dell´ AV, non si scorge una piccola traccia che sale in cresta. Abbandonata l´ AV, ci si porta sullo spartiacque, seguendone più o meno fedelmente il ripido filo di erba e roccette che a sinistra (E) precipita in verticali pareti mentre a destra (W) mostra un erto lariceto. Giunti sotto la rocciosa sommità dello spallone che precede la Vetta E, si passa a sinistra, risalendo un canalino di alcuni metri parzialmente attrezzato con cavetto (II+). Quindi si prosegue brevemente sull´ affilata crestina, scendendo ad un colletto (II) dal quale su erba e radi larici si traversa sino ad una cresta secondaria che a destra delimita la parete. Subito prima, si prende la rampa che sale ripida, tracce di passaggio, risalendo la quale lungo una sorta di canalino si esce a pochi metri dalla Vetta Orientale (I/II). Dalla Vetta E, si scende facilmente verso sud ovest, evitando il dedalo di torrioni in cui la cresta N si frammenta, traversandovi sotto sino ad incontrare, dopo una serie di pinnacoli, la traccia proveniente dalla Fonte Dragurina, lungo la quale, entrati in un vago canale che si apre tra le rocce terminali e superati alcuni gradini rocciosi, si guadagna la Vetta Occidentale (percorso effettuato in solitaria dall´ autore).
Dalla Vetta si scende alla Fonte Dragurina (1810), dalla quale vi sono due possibilità per tornare alla Gola dell´ Incisa. La prima seguendo l´ AV a destra, con comodo e veloce percorso che alla fine riprende il tratto seguito all´ andata (in un anfratto nascosto è possibile trovare acqua, una rarità da queste parti, nel caso la fonte fosse asciutta). La seconda, più impegnativa, lungo il Sentiero degli Alpini, che taglia tutto il roccioso versante orientale del Toraggio (tratti attrezzati). Quindi per l´ itinerario di salita.
Magnifico itinerario, eccezionale il Sentiero degli Alpini, si svolge in parte su ampi sentieri ed in parte in ambiente selvaggio. Tuttavia, se non si desiderasse percorre la Cresta N proposta, basta seguire in salita una delle due vie di discesa, combinando a piacere le quali è possibile compiere uno stupendo circuito ad anello. Dalla vetta Occidentale è altresì possibile scendere all´ AV dal "Passaggio a Nord-Ovest", un sentiero attrezzato con canaponi, attualmente però ritenuto inagibile.
Tratto scavato nella roccia del Sentiero degli Alpini. | La gola dell´ Incisa. | Cresta di salita. |
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