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Spallone Centrale, via Zucchi. |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Pian dei Resinelli (q. 1247 m), Ballabio Versante di salita: S Dislivello di salita: 900 m - Totale: 1800 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: aprile - ottobre |
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Classica piuttosto frequentata, la Via Zucchi risale su bella roccia lo Spallone Centrale, in passato Pilone, lungo una linea logica ed estetica. Arrampicata mai estrtema, si lascia assaporare pienamente in ogni sua parte, dando modo di gustare verticalità e ambiente circostante. Magia dell´ alpinismo.
Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. Dalla chiesetta salire a destra lungo una ripida strada asfaltata (Via Locatelli), e parcheggiare al suo termine presso uno slargo a sinistra.
Dal parcheggio, trascurando il sentiero della Cresta Cermenati, n. 7, si imbocca il sentiero all´ estremità sinistra, Direttissima n. 8, che dapprima per rado bosco, quindi su terreno più aperto sale in direzione della vetta, incrociando ad un bivio quello proveniente dalla Cermenati (v. relazione Grigna Meridionale). Si segue quest´ ultimo a sinistra, scavalcando il Caminetto Pagani (scale verticali), poi attraversando il Canalone dei Piccioni ed infine, lasciato in basso a sinistra il gruppo Torre-Fungo-Lancia, risalendo il canalone di Val Tesa (indicazioni a destra per la vetta) tra grossi blocchi e una bella placca attrezzata. Giunti ad incrociare il Sentiero Cecilia, lo si segue verso destra, direzione Vetta, superando un primo tratto attrezzato seguito da un secondo, poco oltre il quale, attraversato un canale, su una roccia, scritto in piccolo, vernice nera, si trova l´ indicazione ´spallone´. Per vaghe tracce si risale la cresta sino alla base delle rocce, scritta ´Via Zucchi´ all´ attacco. L1: Si supera il breve, ostico strapiombo iniziale (IV+,fittone), per poi scavalcarne lo spigolo e proseguire più facilmente obliquando a sinistra lungo una rampa che richiede una certa attenzione per la qualità della roccia (III, clessidra). Dopodichè, ci si porta dove la parete si impenna, in corrispondenza di una spaccatura a sinistra di uno spigolo molto pronunciato, al cui inizio si trova un fittone, e la si risale, tratto tecnico benchè non superi il IV (chiodi). Quindi, si piega decisamente a sinistra, per rocce semplici e ben gradinate, a lato di uno spuntone, oltrepassato il quale, facilmentre, si torna verso destra fino alla comoda sosta su due fittoni (45 mt). L2 : Dalla sosta, si risale l´ articolata parete in obliquo a destra sino ad un fittone, da cui ancora a destra ad un diedro-canale, chiuso in alto da un tetto. Lo si rimonta per pochi metri, spostandosi poi sulla placca a destra (chiodi), che si supera con bei movimenti (IV+) arrivando sotto al tetto, passaggio chiave, da cui si esce a sinistra (allungare il rinvio dell´ ultimo chiodo per evitare eventuali bloccaggi della corda). Quindi si prosegue in obliquo verso destra, su rocce più semplici ma non più protette, fino ad un diedro che conduce alla sosta, posta proprio sullo spigolo (40 mt). L3: Tiro più facile, ma poco protetto, risale la sovrastante ampia fessura (IV-), da cui si traversa a sinistra (fittone) per poi imboccare un canalino (chiodo) che si abbandona quasi subito per proseguire sullo spigolo di destra (II/III) fino alla sosta successiva (35 mt). L4: Semplice lunghezza di cresta (II/III), supera la balza sovrastante la sosta, traversa un canale che si rimonta per scavalcare, infine, un breve salto, sopra cui si sosta alla base della placca terminale (35 mt, tiro interamente sprotetto). L5: Bellissimo tiro, inizia con alcune tacche, seguite da una serie di buchi da raccordare che portano sotto la crestina terminale (IV+). Dall´ ultimo chiodo, spostarsi a sinistra, verso lo spigolo, dove è più facile. All´uscita della parete una crestina più semplice (III/II) seguita da un breve tratto su detriti porta all´ultima sosta, pochi metri oltre la quale si raggiunge la vetta con spuntone affiorante (40 mt).
Dalla vetta dello Spallone si scende lungo l´ aerea ma elementare crestina di sinistra, arrivando ad un colletto segnalato da un ometto. Costeggiando a sinistra la seguente struttura rocciosa (II-), ci si immette nell´ ultimo tratto della Cresta Segantini, bollo rosso e fittone, che si segue risalendo un´ articolata rampa (I/II) per poi continuare di cresta sino ad un intaglio. Con facile disarrampicata vi si discende (fittone), portandosi di nuovo in cresta per una spaccatura (frecce) e proseguendo per questa sino ad un canalino che scende a sinistra, oltrepassato il quale tornando a destra si giunge sopra alla Forcella della Ghiacciaia. Breve doppia (15 mt), quindi a destra per una cinquantina di metri a prendere la Cresta Cermenati (traccia) lungo la quale si fa ritorno a Pian dei Resinelli. Nel caso si intendesse raggiungere anche la Vetta della Grignetta, si veda la relazione della Cresta Segantini.
Magnifica arrampicata in stile alpino in un contesto verticale di suggestiva bellezza.
L´ ostico strapiombino iniziale. | Uscita in sosta dal 2° tiro | Terzo Tiro. |
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