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Parte della cresta |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Rif. Alippi (q. 1180 m), Piani dei Resinelli Versante di salita: W-N Dislivello di salita: 1150 m - Totale: 2300 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: maggio -ottobre |
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La Cresta Segantini, una delle super-classiche più note della Grignetta, senza dubbio rappresenta il modo più bello ed interessante di raggiungerne la vetta. Prendendo avvio dal colle del Pertusio dove sorge il Rifugio Rosalba, con una lunga sequenza di torrioni, evitati nella prima parte dal sentiero Cecilia, corre sino alla cima stessa, sebbene solo dal colle Valsecchi, dove comunemente inizia l´arrampicata, divenga ben definita, presentando una nuova serie di pilastri e torrioni. Le difficoltà non sono mai sostenute, ma lo sviluppo è notevole, 500 metri, pertanto nei tratti più semplici è preferibile procedere di conserva, risparmiando tempo ed energie. L´ itinerario, interamente segnalato con bolli rossi, è stato recentemente riattrezzato a fix e percorribile tutto l’anno, sebbene alla facile arrampicata su roccia d´ inverno si sostituisca la progressione su misto con difficoltà piuttosto serie, specie nel tratto della Lingua.
Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. In prossimità della Chiesetta, una strada in discesa dapprima asfaltata, quindi sterrata, conduce al Rifugio Alippi, nei pressi del quale si parcheggia.
Dal rifugio Alippi si segue il sentiero delle Foppe (n. 9) in direzione del rifugio Rosalba. Lo si percorre inizialmente su pista sterrata, quindi per buona traccia che scende ad attraversare il sassoso canalone della Val S´Cepina per poi proseguire in falsopiano. Superato il Bivio per Punta Giulia e Torre Costanza, si attraversa un torrente spesso asciutto con breve catena , giungendo ad un secondo bivio dove a destra sale il Sentiero dei Morti, più breve ma più impegnativo, dopodichè il sentiero comincia a salire decisamente a stretti tornanti, piegando infine a destra. In ripida salita, dopo avere incrociato il Sentiero dei Morti poco sotto il Torrione del Cinquantenario, si raggiunge infine il Rifugio Rosalba (1,30 ore). Dal rifugio si segue il Sentiero Cecilia, che in dieci minuti conduce al Colle Garibaldi (1824), poco oltre il quale, superato un colletto, si passa in Val Scarettone, versante Nord (tratti attrezzati) giungendo infine al Colle Valsecchi (1898) dal quale si prosegue brevemente a destra fino alla palina indicatrice la Cresta Segantini,. Si abbandona allora il Sentiero Cecilia per salire a destra su tracce e roccette fino alla base dell´evidente canale-camino dove attacca la via (30´ dal Rosalba). Si risale il canale-camino fino ad una piccola forcella, sosta su fittone resinato (35m, II-III), per poi spaccare a sinistra sul torrione e superare una paretina strapiombante un po´ lucida (fittoni resinati), continuando in seguito per rocce più facili fino alla sommità del torrione stesso. Sosta su fittone resinato (25m, III+ ,II). Dalla cima si prosegue verso destra (sud) scendendo lungo la cresta fino all´intaglio alla base del Torrione Dorn, oppure effettuando una calata di 15 metri, quindi se ne rimonta la parete di destra raggiungendone la sommità , q. 1981 m, (35m, II,III). Mantenendosi sul filo di cresta, ci si abbassa lungo una fessura di circa 3 metri (III), attraversando il successivo canale e risalendo il Torrione Svizzero, anch´ esso sulla destra, ma evitandone la cima (60m, II). Quindi si prosegue fino ad un´intaglio, si aggira a destra (sud) il seguente Torrione della Finestra, passando accanto ad una graziosa statuetta della Madonna per poi raggiungere la sella successiva. Si traversa a sinistra (nord) fino alla base di un camino verticale, che si supera con bella arrampicata (20m, III), uscendo su un´ampia cengia in pieno versante nord, poco sopra al Canalone della Lingua. Prestando attenzione, si scende verso il suo solco sino a reperire a destra (faccia a valle) di un bollo rosso un vecchio chiodo con anello, utilizzabile per calarsi sul fondo del canale stesso (consigliato). Attraversatolo, se ne rimonta la sponda sinistra (II, II-), obliquando a destra (freccia) ad imboccare un canale detritico, che si risale sino a sbucare nuovamente in cresta, lungo la quale si prosegue per una cinquantina di metri (II- roccia discreta). Dopodiché, si discende alla Forcella della Ghiacciaia (possibile doppia, 15 m), da cui vi sono due possibilità per raggiungere la vetta : la prima, più facile, consiste nel deviare sulla Cresta Cermenati traversando a destra (Sud) per circa 80 metri, dapprima in discesa, e successivamente in salita puntando ad un´ampia forcella. In circa 10 minuti, per balze erbose e gradoni attrezzati, si raggiunge la vetta. La seconda, scalando invece la paretina di sinistra, freccia e scritta ´vetta´, soluzione in genere adottata dalla gran parte degli alpinisti poichè, in tal modo, si percorre integralmente la Cresta senza scorciatoie finali che consentono di evitarne il tratto più impegnativo. Dal fix di sosta si attacca la spaccatura a destra di una grande scaglia, la si risale per qualche metro, quindi ci si porta a sinistra, sulla placca più esposta, seguendone la fessurina che la delimita nella parte superiore, ed al cui termine, in corrispondenza di uno spigolino, si trova un fix. Quindi, in diagonale a sinistra si raggiunge un caminetto (III), lo si rimonta interamente, fino alla sosta (fix) su comodo terrazzino (15 m), da cui, infine, su terreno un po’ friabile, per facili rocce si guadagna la cresta sommitale, sbucando subito dopo sulla Cermenati in corrispondenza della selletta di Val Scarettone (30 m, III+/IV-). In pochi minuti, superando il tratto attrezzato con catene si è in vetta (3-5 ore, a seconda di quanto si proceda di conserva).
Dalla vetta si scende un tratto delle normale, Cresta Cermenati, incrociando sulla destra il Sentiero Cecilia ,n°10, lungo il quale si fa ritorno al Colle Valsecchi, tratti attrezzati, dal quale per la via di salita. Nel caso si optasse per questa soluzione, tenere presente che il percorso si svolge per un lungo tratto sul versante N. Oppure, trascurando il Cecilia, si prosegue lungo la Cermenati sin quasi ai Piani dei Resinelli, prendendo un sentiero sulla destra che passando accanto ad alcune baite riconduce nei pressi dell´ Alippi.
Oltre a quella descritta, vi sono altre possibilità di avvicinamento, prima fra tutte il Sentiero dei Morti, che accorcia notevolmente il percorso tagliando un buon tratto di strada. Ma ancor prima una piccola traccia che risale un canale (passi di II+) consente un accesso più diretto e selvaggio alla parte superiore che conduce al Rosalba. Altra possibilità consiste nel seguire la Direttissima, sentiero n. 8 (v. relazione) sino al Colle Valsecchi, oppure, lasciandola all´ altezza della Val Tesa e proseguendo per il sentiero Giorgio (8a), che con lunga traversata (tratti attrezzati) passa sotto la parete E della Torre Palma in prossimità dell´ attacco della Via Cassin per raggiungere il Colle Garibaldi. Tra le varie opzioni, l´ autore ha preferito quella riportata ritenendola il modo più pratico, comodo e veloce di raggiungere l´ attacco in assenza di neve, disponendo altresì di un gradevole punto di ristoro nel Rifugio Rosalba. Tale soluzione è invece da evitare, preferendole la Direttissima in caso di salita in condizioni invernali.
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