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La Rossa dal Devero. A destra lo Spigolo SE. |
Regione: Piemonte (Verbania)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine Provincia: Verbania Punto di partenza: Alpe Devero (q. 1640 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1240 m - Totale: 2480 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: estate |
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Molte sono le vie che percorrono creste e pareti della Rossa, le cui solide rocce ricche di ferro ossidandosi le donano il caratteristico colore rossastro che la contraddistingue e che al sorgere del sole appare ancor più ambrato. La via proposta, lo spigolo SE, una classica del Devero, comporta un´ entusiasmante arrampicata su roccia splendida, estremamente panoramica ed emozionante. Dieci tiri sul magnifico becco fronteggiante il più tozzo Crampiolo, che entrando in Devero incanta. E così, come accaduto a molti altri, anche l´ autore ne rimase ammaliato, prigioniero del suo incantesimo.
Da Milano A26 per Gravellona Toce, proseguendo per la Val Formazza. Giunti a Baceno si svolta a sinistra per Goglio, da dove su strada a pagamento all´ Alpe Devero. (In alternativa è possibile salire da Goglio per la vecchia mulattiera, ore 1,30).
Dal parcheggio, su sterrata si attraversa interamente la conca in direzione dell´ evidente canale che scende tra la Rossa e il Pizzo Crampiolo, e lungo il quale si scorge il sentiero di salita. Raggiunta la frazione Cantun, dove si trova il Rigugio Castiglioni, si sale piuttosto ripidamente verso i Piani della Rossa, passando per l´ Alpe Campelli e continuando sulla destra del torrente sino ad una zona pianeggiante al cui termine c´ è un grande masso che, all´ occorrenza, può fungere da riparo. Tenendosi a destra, si prosegue per il Passo della Rossa, superando un tratto con pioli infissi nella roccia sino a giungere alla Bocca della Rossa. Piegando a sinistra, si attraversa una pietraia di enormi blocchi seguendo una serie di ometti che indicano il percorso meno disagevole, quindi per tracce ed ometti si risale un ripido pendio di sfasciumi che conduce ad un terrazzo alla base dello spigolo, contraddistinto da un ometto e dalla scritta "R MG 70" incisa sulla roccia (2,30 ore). L1: Salire a sinistra per rocce semplici ad un secondo terrazzo, alla base di un salto verticale (II/III). Verso destra si segue una lama, leggermente strapiombante in partenza, e poi una rampa. Traversare un poco a destra in discreta esposizione per portarsi su di una placca compatta, più semplice, che si risale direttamente. Sosta su chiodi, qualche chiodo nel tiro (45 m, IV). L2: Si scala direttamente lo spigolino sopra la sosta, oppure, più semplicemente, standogli un poco a sinistra. Più sopra si prosegue per semplici placche compatte, piegando infine a destra arrivando al bordo di un terrazzo. Sosta su spit (40 m, III). L3: Attraversare il terrazzo entrando a sinistra in un ampio canale. Lo si risale, superando una strozzatura, quindi ci si sposta a destra e con arrampicata leggermente in obliquo a sinistra, superare il successivo breve risalto che presenta un singolo passaggio strapiombante, faticoso ma ben appigliato. Sosta su spit (45 m, passo di IV). L4: risalire per placche e roccette verso sinistra, superando una targa commemorativa (possibile sosta, evitabile), oltre la quale si prosegue sempre piegando leggermente a sinistra per poi salire per diedrini e placchette. Dopodiché, ancora decisamente a sinistra fino alla base di un netto risalto. Sosta su spit. (35 m, II/III). L5: Tratto chiave della via. Dalla sosta, appesi, la difficoltà è immediata, concentrata nei primi metri, il cosiddetto "passaggio della mano". Ci si alza il più possibile, tenendosi con la sinistra nella fessura di fondo posta poco più sopra, quindi puntato il piede destro ci si allunga ad afferrare con la destra una reglette poco visibile. Dopodiché ci si rovescia sulla sovrastante placca dal profilo inclinato, proseguendo dritti fino ad uno spit, per poi attraversare obliquamente verso destra su difficoltà elementari a superare lo spigolo. Sosta su spit (35 m, passo di V-). L6: Dalla sosta ritornare un poco a sinistra, e salire ad un bel diedro leggermente inclinato a destra, che si rimonta per una quindicina di metri (due chiodi ed uno spit). Tenendosi un po´ esterni a destra dallo spit, si arriva al termine del diedro (chiodo), uscendone a sinistra su una grande lama staccata. Sosta (25 m, IV). L7 : In forte esposizione , si risale lo spigolo della grande lama, affrontando il "passo del caimano" ( in effetti, la somiglianza con le fauci spalancate di un caimano è impressionante) e una volta sul punto più alto, con una spaccata si passa sulla parete, percorrendo verso destra una sorta di cengia ed infine una paretina verticale (40m, III+/IV, vari chiodi). L8: Tiro facile, che sale obliquamente a sinistra per rocce semplici, evitando alcuni risalti, fino ad una comoda sosta su ampia cengia (40 m, II). L9: Dalla sosta ci si sposta di pochi metri a destra fino ad una larga fessura verticale. La si scala con bella dulfer di alcuni metri ed al suo termine si va ancora un poco a destra per riprendere in verticale sino alla base di un canale-camino. Sosta su due spit poco visibili (20 m, IV). L10: Si rimonta il canale-camino al suo interno, oppure sullo spigolo di sinistra, fino ad un´ultima breve paretina (IV+) da cui si esce alla sosta dove termina la via (25 m, IV+). Infine, di conserva, per facili rocce e tracce di sentiero in un centinaio di metri si arriva alla vetta, insospettabilmente amplissima.
Preferibilmente lungo la via normale (v. relazione), oppure in doppia. Tornati alla sosta dove termina la via ci si sposta a sinistra, ignorando una prima calata, fino ad individuarne una seconda, costituita da due spit con anello, dove termina la via "Mania Verticale", lungo la quale ci si cala. Fare attenzione alla partenza, posta proprio sull´orlo della parete! Da quì con 7/8 doppie, anche lunghe, (necessarie due corde da 60) su soste di facile individuazione, si torna alla base dello spigolo. Dal termine delle doppie ci si riporta all´ attacco, dal quale per la via di salita. Soluzione, questa seconda, più lunga ma meno rischiosa in caso di innevamento.
L´ attacco si può raggiungere anche in modo più diretto. Una volta ai Piani delle Rossa, nei pressi del caratteristico macigno, anziché a destra, si prosegue a sinistra, lungo la via normale, per tracce ed ometti, che si perdono in una pietraia: continuare salendo progressivamente verso destra, in direzione della cresta che dalla Bocca della Rossa sale alla base della Punta. Man mano che la si rimonta, la pietraia lascia posto ad un ripido pendio detritico, su cui ci si inerpica fino alla base della fascia rocciosa che cinge la cresta. Seza superarla, si continua a traversare verso destra, alzandosi per facili ma esposti sistemi di cenge, fino ad arrivare in cresta. Da quì piegando a sinistra, per tracce di sentiero e ometti fino al terrazzo dove è posto l´ attacco. (2h00/2h15). Soluzione un poco più rapida, ma molto più esposta. Via complessa, non sempre intuitiva ma con una chiodatura migliorata rispetto al passato, sebbene rimasta comunque essenziale, lo Spigolo SE appare come tale solo dal Devero, da cui si staglia netto contro il cielo. Una volta all´attacco, infatti, ci si accorge che la salita, più che lungo uno spigolo vero e proprio, si svolge su una parete, in una continua ricerca dei punti deboli che rende il percorso contorto nel dedalo di rocce. Ciò nonostante, rappresenta un magnifico banco di prova, consentendo al contempo un´ entusiasmante ascensione, mai difficile, talvolta molto emozionate, sempre spettacolare.
Primo tiro | Passo del Caimano | Nona lunghezza |
Ultime 20 scalate...
Elenco delle scalate... |
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