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Lo spigolo |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Altipiani Provincia: Vicenza Punto di partenza: Strada (q. 300 m ca.) Versante di salita: S Dislivello di salita: 700 m - Totale: 1400 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 10,00 h Periodo consigliato: primavera e autunno, no estate |
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Via classica di grande soddisfazione e molto difficile, aperta da Conforto, Toffoli e Zacchi nel 1935 lungo lo spigolo sud del monte che, come una prua di nave, si affaccia verticale sopra Arsiero. La via è ben chiodata nei tratti difficili e le sono soste tutte attrezzate. Essa è però penalizzata dal lungo avvicinamento dentro un bosco molto selvaggio e per tracce alquanto incerte.
Da Pivene Rocchette andare ad Arsiero (10 min.) e da lì imboccare la strada per Tonezzache si segue fino alla quarta galleria. Pochi metri dopo lasciare il veicolo ad una stretta piazzola a sinistra (se è occupata ce n´è anche una prima della galleria), andare avanti 200 metri ed imboccare lo stretto sentiero che sale tra i paravalanghe. Proseguire sempre dritti per il sentiero senza mai abbandonarlo per deviazioni secondarie (molto faticoso) fino a quando si allarga a canalone. Proseguire su per il canale boschivo (pure molto faticoso) ignorando i segnavia a sinistra ed arrivare sul crinale della valletta (val Camugara) presso una grossa radura (tracce). A questo punto appaiono le pareti dell´altopiano. Raggiungerle per tracce nella fitta vegetazione e proseguire verso sinistra fino oltre uno spigolo (attenzione, in alto un chiodo della via dei fratelli Balasso). Continuare a sinistra lungo una stretta cengia a picco sul bosco fino ad uno spiazzetto (bollo rosso sbiadito, attacco della direttissima VI A1, visibili un chiodo e un cordino in alto). Sempre a sinistra continuare per una cengetta con erba fino ad un cerchio rosso sulla parete che indica l´attacco (ore 3 dalla strada circa, riducibile).
Per lunghezze di corda:
L1 salire le roccette tenendo a sinistra fino sopra un masso (chiodo con cordino) e superare i successivi gradoni (chiodo) ben appigliato fino ad una larga terrazza (sosta su albero, 30m, IV e III)
L2 superare la ripida lastronata grigia sovrastante: prima salire a sinistra il gradone dell´albero, puntando al ben visibile chiodo, poi un pò a destra verso un incavatura (chiodo) e quindi salire un pò a sinistra (chiodo con cordino ed altri più sopra) per giungere ad una fessura strapiombante che si supera in dulfer (2 friends da mettere, è quella formata da una lama staccata ben visibile dal basso, al centro della placca) e si perviene sull´esile sosta (27m, 9 chiodi, V+ A0, roccia liscia e povera di prese "naturali")
L3 salire il diedro sovrastante (2 chiodi) fino al ben visibile tetto che si supera a destra, poi su per la fessura con i chiodi (dulfer molto difficile) fino ad una cengia (25m, tiro chiave, 11 chiodi, il passo per salire sulla cengia è molto difficile, VI A0)
L4 a destra della sosta salire per lo strapiombo (2 chiodi) e poi a sinistra per gradoni fino ad un terrazzino (sosta su chiodi o albero, 20m, V+ A0 lo strapiombo, IV il resto)
L5 dalla sosta salre verticalmente (2 chiodi e a sinistra uno spit) e poi a sinistra su una cengetta riportarsi sul filo dello spigolo, superare i successivi gradoni e giungere in sosta (clessidra, albero e vecchio cordone 25m IV+ e III)
Da qui la vetta si raggiunge con altri 2 tiri di III per gradoni lungo il filo dello spigolo (alberi e spuntoni per l´assicurazione)
Dalla cima in doppia fino allo spiazzo dell´ultima sosta. Da qui a sinistra per cengia seguendo le tracce sopra un salto roccioso, poi in ripida discesa per un canale (sassi e terra, faticoso) si riprende la traccia di sentiero che volgendo a sinistra riporta alla base dello spigolo, poi come salita. E´ possibile anche scendere per il vallone che dopo circa 2 ore riporta alla strada ma è molto ripido e faticoso e con alcuni sali di roccia.
L´itinerario descritto è quello percorso da me medesimo. Per l´avvicinamento e la discesa esistono altre possibilità: una di queste consiste nel salire la stradina che inizia dalla piazzola della strada, raggiungere una casera e proseguire per un sentiero più dolce verso le pareti (la strada presenta però numerose deviazioni ed è facile sbagliare); altra soluzione è quell di raggiungere l´ossario del Cimone, lasciare il veicolo e tornare lungo la strada fino ad imboccare il sentiero 547 che passa presso la vetta del Cimoncello e seguirlo lungo il margine delle pareti fino ad un canalone (ometti) che scende ripido e presenta un salto attrezzato, poi costeggiare la parete fino allo spigolo (40 min. dal parcheggio). Questo avvicinamento è stato tracciato di recente per permettere un approccio veloce alle nuove vie tracciate sulla montagna.
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