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Monte Tovo, Ferrata Nito Staich |
Regione: Piemonte (Biella)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Prealpi Biellesi Provincia: Biella Punto di partenza: Delubro (q. 1250 m), Oropa Versante di salita: S Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,15 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Nella panoramica dei monti intorno ad Oropa, il Monte Tovo si distingue, sulla destra (E), per la forma ardita caratterizzata da una lunga cresta S, che verso il basso precipita in pareti e spigoli rocciosi che contrastano nettamente con l´ erbosa parte superiore. Da un´ idea della guide Tike Saab, promossa dalla Provincia di Biella ed intitolata all´ Alpinista biellese Nito Staich, proprio su tali speroni e pareti è stata aperta una Via Ferrata ottimamente attrezzata, che ne percorre i vari risalti terminando sulle pendici erbose sovrastanti.
Da Biella, uscita Carisio Autostrada A8 Milano- Torino, si raggiunge Oropa. Superato il Santuario, si arriva nel grande piazzale della funivia, da dove si segue sulla destra la strada per la galleria Rosazza. Dopo alcuni tornanti sulla sinistra si scorge il Delubro, imitazione di antico monumento costruito a fine ottocento. Parcheggiare bordo strada o nel piccolo spiazzo.
Dal Delubro, si segue la carrareccia, Strada delle Pisse, che risale la valle diretta al Rifugio Rosazza, ignorando il sentiero D14 per il Monte Tovo che si incontra poco dopo sulla destra. Dopo circa una ventina di minuti, si arriva ad una pietraia, in prossimità di una piccola cappella e, abbandonata la pista, la si risale (ometti e targhette sui massi) sino ad entrare nel bosco, quindi su malagevole traccia si giunge alla base di una parete alla cui sinistra è posto l´ attacco (cartello indicatore). La via parte subito verticale, piuttosto dura, superando un muro con l´ ausilio di numerosi pioli, quindi in traverso e di nuovo su placche interrotte da strisce erbose con magnifico colpo d´ occhio sul Santuario di Oropa. Superato un ultimo tratto verticale, si arriva ad un traliccio dismesso, se ne risale la faccia interna per poi traversare alla fronteggiante parete su uno spettacolare ma breve pont des singes. Una volta dall´ altra parte, si traversa a destra ad un ripiano erboso, proseguendo su una traccia per una decina di metri fino ai piedi di un imponente diedro granitico. Se ne sale la parete sinistra, affrontandola direttamente per uscire su una cengia, da cui, superata una serie di paretine e piccoli traversi si arriva su un pendio sotto i cavi della funivia, in piena vista dei turisti che salgono ad Oropa Sport. Quindi un salto di roccia verticale ed una placca liscia ma appoggiata conducono ai piedi di una piccola torre staccata. La si risale per poi attraversare su un secondo pont des singes il canale che la separa dalla parete principale, dopodichè si rimonta la parete stessa uscendo su un esposto traverso che porta alla parte finale e più impegnativa della ferrata. Si salgono una serie di placche, sempre ottimamente attrezzate con pioli infissi nella roccia, fino a giungere sotto un evidente tetto. Con passo atletico lo si supera sulla sinistra (tratto chiave), quindi su terreno più facile si esce sul pianoro che segna il termine della ferrata. Se non si desidera proseguire sino alla vetta del Monte Tovo, si segue sulla sinistra una traccia bollata che riconduce alla Strada delle Pisse. Continuando, invece, si costeggia a sinistra un acrocoro roccioso, risalendo la cresta S per pendii erbosi abbastanza ripidi ma sostanzialmente mai difficili su tracce discontinue, sino ad immettersi intorno a quota 1900 m. sul sentiero D14 proveniente da destra, lungo il quale si raggiunge la grande croce di vetta.
Dalla vetta vi sono più possibilità di discesa. Lungo il sentiero D32 con stretti zig-zag si discende alla Bocchetta di Finestra (2040), quindi mantenendosi in prossimità del solco vallivo si arriva all´ Alpe Trotta (1810), dove si incrocia il sentiero D32a che a mezzacosta porta alla stazione di arrivo della funivia di Oropa Sport e al Rifugio Rosazza. Proseguendo, invece, sul D32, si raggiunge un bivio a quota 1680 ca dove ci si tiene a sinistra imboccando l´ ampia mulattiera che dopo alcuni tornanti passa per l´ Alpe Pisse (1440), ridotta ormai a poveri ruderi che a mala pena si intravedono nella vegetazione, e incrociata la cappella votiva ai piedi della pietraia che porta all´ attacco della ferrata, si torna al Delubro. L´ itinerario seguito dall´ autore, invece, ripercorre la cresta S lungo il sentiero D14 (incrociato poco dopo la partenza), per poi tagliare a sinistra a quota 1900 ca e discendere un lungo e ripido pendio che porta al Giass Cmun (1535), ove occorre prestare attenzione in quanto la traccia si perde nei pascoli incolti. Stando alti, non seguire i segnali che si abbassano per poi scomparire, si attraversano i prati verso destra sino ad una profonda forra, che si tiene a sinistra, ritrovando bolli e una buona traccia che una volta nel faggeto diviene ampio sentiero, che termina sulla Strada delle Pisse a breve distanza dal Delubro.
Ferrata relativamente breve (160metri di dislivello e 300 di sviluppo), la Nito Staich risulta mediamente difficile per i numerosi infissi che facilitano il superamento di pareti e salti che altrimenti comporterebbero un impegno ben maggiore, e nel complesso la si può definire bella ed estetica. Limitandosi alla sola ferrata, essendo a S ed a una quota relativamente modesta, può essere percorsa tutto l´ anno salvo forte innevamento.
Attacco | Primo pont des singes | Uscita |
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