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![]() I Gui e l´ Alpe Canaa dal Passo della Bassa |
Regione: Estero (Estero) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone Provincia: Estero Punto di partenza: Gresso (q. 994 m), Val di Vergeletto Versante di salita: E Dislivello di salita: 1300 m - Totale: 2600 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: maggio - novembre |
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Magnifica, impervia costiera al culmine della Val Busài costituita da due sommità (Punte W ed E) separate da un colle, col Pizzo Cramalina i Gui circondano quel magnifico, incantevole anfiteatro racchiuso fra rocce, dirupi e ampi pascoli ricchi di acqua che è l´ Alpe Canaa, splendido balcone affacciato sulla piana valmaggese e i monti d´ oriente. Un sogno, un´ oasi di rara e pura bellezza dove il tempo, il mondo stesso sembrano essersi fermati, riportando ad una dimensione umana nella quale dolce è chiudere gli occhi ed ascoltare il respiro del vento.
Da Milano autostrada dei laghi per Como-Chiasso. Superata la frontiera, proseguire sino a Bellinzona Sud, quindi per cantonale in direzione Locarno. Alla grande rotonda nei pressi dell´ aeroporto di Magadino imboccare il troncone autostradale che con una lunga galleria permette di evitare il centro di Locarno. All´ uscita prendere per Centovalli, Valli Maggia e Onsernone, e giunti a Ponte Brolla svoltare a sinistra in corrispondenza di un passaggio a livello seguendo le indicazioni Centovalli-Onsernone. Superato Verscio, si gira a destra per Valle Onsernone, che si risale sin poco oltre Russo, da dove sulla destra si imbocca la Valle di Vergeletto. La si percorre per un buon tratto sin poco prima del paese di Vergeletto, quindi si svolta a destra (indicazioni) e per una strada tortuosa si arriva a Gresso. Parcheggio nella piazza.
Dalla piazza di Gresso si attraversa il paese seguendo le indicazioni per il Passo della Bassa (1804), e su bella mulattiera, immersi in una fresca faggeta, si risale un costone che verso NE porta al Pian de la Crosa (1369), alpeggio in gran parte riattato molto panoramico. Rientrati nel bosco, si continua mantenendosi sulla dorsale sino a Bisadelle, dove gli alberi sembrano formare una grotta dal verde tappeto, per poi piegare a destra, attraversare un ruscello e raggiungere su sentiero a risvolti l´ Alpe Bassa (1744), posta in magnifica posizione. Dall´ alpe si risale brevemente e lasciata a sinistra la deviazione per l´ Alpe del Lago/Pizzo Cramalina, si procede verso destra in falsopiano lungo la testata della Valle della Campea fino al Passo della Bassa (2,30 ore), dal quale I Gui cominciano a scorgersi in tutta la loro bellezza. Dall´ insellatura si scende una trentina di metri sul versante opposto (N), quindi con lungo mezzacosta a W (sinistra) sotto le pendici settentrionali del Pizzo della Bassa (2023), unito al Pizzo Cramalina (2322) da una frastagliatissima cresta, con qualche saliscendi e superando alcuni canali, che ad inizio stagione possono richiedere l´ uso di piccozza e ramponi, in una mezzora si giunge alla splendida Alpe Canaa (1843). Lungo una traccia, si risale per il ripido dosso erboso alle spalle delle due baite, una delle quali recentemente ristrutturata, sinchè non si può traversare in piano a destra. Superata una pietraia tra pini mughi, ci si porta sotto la cresta SSE, che presenta sul catino dell´ Alpe Canaa una lunga fascia di pareti verticali, e per un ripido canale erboso prima, ed un esposto pendio intervallato da rocce poi, con arrampicata diagonale a destra, la si raggiunge. Girati sul versante opposto, con qualche difficoltà dovute alla vegetazione invadente, si sale ad una prima quota, dalla quale seguendo l´ intero crinale, erboso con facili passaggi su roccia, si giunge in vetta.
Come per la salita.
Escursione piuttosto selvaggia, raramente percorsa nonostante la bellezza di luoghi ingiustamente dimenticati, può essere abbinata alla salita della Punta W. In questo caso dalla vetta si hanno due possibilità : la prima è proseguire lungo la cresta, superare in discesa una balza di rocce poco solide (II), quindi un tratto affilato, per giungere al colle che separa la Punta E dalla W. Oppure, ci si abbassa di una ventina di metri sulla cresta NE fino ad un masso che fa da ponte, attraversando poi quasi orizzontalmente il fianco N su di un sentierino di pecore. Possibilità. quest´ ultima, descritta da G. Brenna nella sua Guida dei Monti del Ticino che tuttavia l´ autore non è riuscito a rintracciare, forse a causa della neve che ricopriva parzialmente il pendio, forse perchè scomparsa col tempo. Una volta al colle, si offrono ancora due possibilità : proseguire lungo la rocciosa cresta ESE (PD) che presenta tratti molto affilati ed esposti sugli abissi di entrambi i versanti, ed un tratto più verticale che si supera arrampicando su placche inclinate disposte a scalini (III), oppure scendere a sinistra lungo un ripido canalino erboso sino ad incontrare una traccia che taglia tutto il versante sud-occidentale dei Gui, immettendosi nella normale della Punta W (v. relazione), seguendo la quale se ne raggiunge la vetta.
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La Punta E | Cresta di salita | Pizzo Cramalina e Gui |
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