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Il Corno Regismondo dalla vetta del Medale. |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Rancio ( q. 345 m), Lecco Versante di salita: W Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Magnifico, selvaggio picco pressochè dimenticato alle spalle del Medale, il Corno Regismondo, o Beck come localmente definito, si erge con slancio imperioso tra il Monte Coltignone (1472) a N e il Monte S. Martino (1042) a S, mostrando due belle pareti di solido calcare a SW e SE, sulle quali sono state aperte due vie alpinistiche, una nel 1970, l´ altra nel 1974, cadute anch´ esse nel dimenticatoio e probabilmente mai ripetute. L´ itinerario proposto, percorso in discesa dall´ autore, segue grosso modo la cresta S che lo collega al San Martino, e si svolge su impervie tracce talvolta appena accennate lungo gli scoscesi pendii di una montagna inspiegabilmente poco o nulla frequentata nonostante le centinaia di persone che ogni anno la ammirano dalla vetta del Medale, dalla quale appare in tutta la sua bellezza.
Da Lecco, seguendo la vecchia strada per la Valsassina, si raggiunge la frazione di Rancio, dove si svolta in corrispondenza di un ampio tornante fra le case. Parcheggio nella piazzetta.
Dalla piazzetta si prende la stradina asfaltata (indicazioni Corna Medale/Ferrata) che sale subito ripida per alcune centinaia di metri, giungendo ad una sbarra, oltre la quale prosegue con fondo in cemento. Poco dopo, al primo tornante, la si abbandona seguendo a sinistra una sterrata con paramassi a valle che superata una prima deviazione per la Ferrata (cartello) termina sotto una parete. Trascurando una seconda indicazione per la ferrata, si prende il sentiero n° 52, diretto al Crocione del San Martino e su bella mulattiera, con possibilità di una divertente ed esposta scorciatoia bollata in giallo, oppure lungo il più impegnativo Sentiero della Vergella, si raggiunge la Cappella della Madonna del Carmine (742). Tralasciando il sentiero 56 della normale al Medale sulla destra, si continua sul 52 procedendo a mezza costa su terreno roccioso sino ad un pulpito, dove si tralascia la traccia principale per seguire a destra il n° 57 (bolli rossi) per il Corno Medale che sale ripido a tornanti. Giunti a due originali costruzioni in sasso affiancate, poco sotto la Baita del Falco, la cui teleferica è ben visibile sulla sinistra già dalla Cappella, si segue verso N la traccia pianeggiante che superata una baita a forma di igloo, risale il ripido pendio sino a raggiungere la dorsale in corrispondenza di un colletto, dal quale, a destra, in pochi minuti si raggiunge la vetta del San Martino, cui volendo, si può giungere direttamente dalla Cappelletta col recente Sentiero Silvia, attrezzato in due punti ma nel complesso piuttosto facile. Dal colletto si segue la cresta a sinistra sino ad un bivio, dove si abbandona il segnavia n° 57 che in mezzacosta attraversa al Medale, proseguendo lungo la cresta su quella che ormai non è che una labile traccia tra impervi e selvaggi pendii. Tenendo dietro ai bolli rossi, si aggirano a sinistra alcuni risalti rocciosi, raggiungendo la sommità dello sperone percorso nella sua parte terminale dal sentiero 57 che a W si abbassa sino al Medale, formando un canalone con la torre immediatamente a N che si costeggia a destra dopo aver superato l´ intaglio che la separa dallo sperone, immettendosi in un secondo canale che si risale sino al colletto tra la torre stessa e il Corno Regismondo. Per erba e roccette (II), sempre seguendo le abbondandi segnalazioni di vernice rossa, ci si porta in cresta in corrispondenza di un panoramicissimo pulpito, dal quale facilmente alla vetta. (Statua di Madonnina in teca di vetro).
Come per la salita. E´ tuttavia possibile combinare a proprio piacere percorsi diversi, utilizzando il fitto reticolo di sentieri che caratterizza la zona.
Per chi, come l´ autore, desiderasse una salita più strong, è possibile raggiungere il Corno Regismondo con percorso più impegnativo. Dalla sterrata con paramassi dopo la sbarra, si prende la prima deviazione per la Ferrata degli Alpini che in breve porta all´attacco. La si scala sino alla Vetta del Medale (v. relazione), quindi seguendo il Sentiero GER al Coltignone, si prosegue in cresta, passando sotto alla piazzola di atterraggio degli elicotteri che si trova proprio sulla cima, per poi scendere ad un intaglio dal quale si risale ad una punta senza nome nè quota. Ridiscesi ad un secondo intaglio, si incontra un bivio , dove si tralascia il Sentiero GER, che a destra prosegue per il Coltignone, prendendo il n° 57 per San Martino che risale la bella crestina dello sperone menzionato nella relazione. Quando il sentiero poco sotto ad un primo importante risalto, si stacca dal filo traversando verso sinistra, lo si abbandona inerpicandosi sul ripido pendio sino alla base delle rocce. Scollinati sul versante opposto, cercando di perdere meno quota possibile, tra la boscaglia si discende al fondo del canalone compreso fra lo sperone e la torre immediatamente a N, dove si trova un´ idea di traccia che si risale su strame e terriccio, imboccando la diramazione di destra che porta al colletto tra la torre e il Corno Regismondo, poco sotto il quale si incontrano i bolli rossi della normale. Quindi per questa alla vetta. Salita interessante, oltre a portare su una splendida cima può rappresentare anche una valida alternativa al più lungo e gettonato circuito divenuto ormai una classica, Ferrata Medale, Sentiero Ger al Coltignone, Sentiero attrezzato della Val Verde, rifugio Piazza e Chiesetta del Carmine, cui invece si giungerebbe ridiscendendo per la normale del Regismondo (v. relazione Monte Coltignone).
Corno Regismondo, vetta. Sullo sfondo il Medale e Lecco. | Da sinistra, Sperone, Torre senza nome, Corno Regismondo. | Monte S. Martino, vetta. |
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