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La torre delle Giavine. |
Regione: Piemonte (Vercelli)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa Provincia: Vercelli Punto di partenza: Ronchi di Boccioleto (q. 700 m ca), Valsesia Versante di salita: E Dislivello di salita: 380 m - Totale: 760 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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Ardito monolite di solido serpentino, la Torre delle Giavine, o di Boccioleto come talvolta viene definita, pare messa a guardia della Val Sermenza, dalla quale, salendo, appare in tutta la sua bellezza. Perfettamentre squadrata, dalle levigate, lucenti pareti simmetriche, venne raggiunta per la prima volta, a fine ottocento, da montanari di Boccioleto grazie ad un artificio alquanto originale. Lanciata dalla prospicente parete una fune con ancorino e fissatala ad un albero, vi agganciarono una carrucola, utilizzando la quale riuscirono a superare il precipizio che li separava dalla torre. Più tardi, poi, arrivò la prima, vera, salita e col tempo vennero aperti altri itinerari di difficoltà estrema, soprattutto sulla parete nord. La Via Comune, oggetto della relazione, grosso modo ricalca invece la prima ascensione, avvenuta lungo il versante E. Piuttosto complessa, dall´ andamento tortuoso, ricerca i punti deboli del monolite, ed eccettuato un breve muro di V-, le difficoltà si mantengono sempre nell´ ordine del III/IV, regalando un´ entusiasmante arrampicata aerea ed esposta.
Da Milano A26 per Alessandria, uscita Romagnano Sesia da dove per la Valsesia. Superati Borgosesia e Varallo, si giunge a Balmuccia dove a destra si prende per la Val Sermenza. Giunti a Boccioleto, da cui la torre è ben visibile, appena fuori paese, in prossimità della frazione San Marco, si svolta a destra in direzione Ronchi (cartello poco visibile). Dopo tre tornanti, a metà di un lungo rettilineo, si parcheggia a bordo strada in corripondenza di una casa sulla sinistra e un masso con antenne televisive sulla destra.
Il sentiero (145a), segnalato da un cartello in legno, inizia proprio dal giardino della casa, oltrepassato il quale diviene più evidente, a tratti acciottolato, portando ad un bivio dove ci si tiene a destra, proseguendo sino alla base della torre, che si raggiunge sul lato opposto a quello di salita. Si risalgono le esposte rocce sulla destra (II), pervenendo ad una cengia che si segue contornando la torre sino al versante che dà sulla valle (E), e con qualche delicato saliscendi si arriva ad un terrazzo alla cui sinistra si apre una grotta nettamente squadrata ove è posto l´ attacco (40´). Appena a destra dell´imbocco della grotta, si sale ad un terrazzo alla base di un canalino erboso, con una sosta sulla destra (utilizzata dall´ autore) . Se ne risale il bordo sinistro, abbastanza verticale e con alcuni passi non semplici, finchè non è possibile traversare a sinistra ad un´ampia placca. La si rimonta, spostandosi progressivamente verso il suo bordo sinistro, fino ad un breve tratto più verticale oltre il quale, con passo delicato, si arriva alla sosta di una via che prosegue verticalmente. Senza sostare, si traversa invece ad una pianta, per poi risalire ad una comoda sosta alla base di un diedro-canale ben fessurato. Lo si scala direttamente, arrivando dopo alcuni metri a dei blocchi staccati dello spigolo, da cui si traversa a destra, "passaggio della foglia", lungo una grossa lama staccata di 30/40 centimetri dal corpo della parete (molto esposto anche se semplice). Ripresa la parete, dapprima in traverso a destra, poi più verticalmente su roccia ben appigliata, si raggiunge un´ampia cengia sormontata da un muro di una decina di metri dove è posta la sosta. Sfruttando una fessurina verticale, si supera il muro (4c, tratto chiave della via) per poi seguire verso sinistra con percorso logico ed evidente dapprima una spaccatura e successivamente una bella ed articolata fessura che porta allo spigolo. Lo si scavalca, passando sulle placche appena alla sua sinistra, e mantenendosi nei suoi pressi, lo si segue con scalata aerea fino alla comoda sosta sull´ ampio terrazzo sottostante la vetta. Per placca non difficile prima e alcuni passi atletici poi, con un ultimo breve tiro si raggiunge infine la cima (scatola metallica con libro di vetta).
Con quattro doppie, che riportano nei pressi dell´ attacco utilizzando le soste della via, quindi come per la salita.
Via decisamente entusiamante, attualmete è attrezzata con protezioni abbastanza lunghe, 5/6 metri, mentre al tempo della salita dell´ autore, oltre le soste, la chiodatura era praticamente inesistente.
La torre durante l´ avvicinamento. | La parete Nord | Il passo della Foglia. |
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