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Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Tofane Provincia: Belluno Punto di partenza: Parcheggio strada Passo Falzarego - Valparola (q. 2155 m ca.) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 325 m - Totale: 650 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 3,30 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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La cima, snella ed elegante, sovrasta il Passo Falzarego e il Passo Valparola, nonché le strade che scendono in Agordino e in Val Badia. Lo spigolo Colbertaldo (NE) non è la via normale, che percorre un interessante sentiero di guerra con inizio al Forte Intrà i Sasc, ma l´itinerario più noto agli scalatori, che ha reso il Sasso rinomato. Esso sale nei primi 5 tiri lungo il profilo sinistro del monte, visto da Falzarego. S´infila poi in un singolare tunnel, che porta ad una cengia poco sotto la vetta. La via, piacevole e resa sicura da anelli cementati, è molto frequentata anche da scuole di roccia.
Superata la stazione della Funivia Lagazuoi, si sale verso il Passo Valparola, fino a un grande masso isolato (piccolo parcheggio). Si scende in direzione della falesia alla base della parete, e a sinistra s´imbocca un ripido sentiero, che risale sotto le rocce fino ai piedi dello spigolo. Per facili roccette si raggiunge un bollo rosso sbiadito, dove si trova l´attacco della via (anello cementato).
Si sale a sinistra, rimontando un breve scomodo diedro, fino alla prima sosta. Si prosegue lungo lo spigolo, aereo e di roccia solida, per tre lunghezze, incontrando alcuni chiodi intermedi e sostando su anelli cementati. Sotto un marcato strapiombo, si traversa a destra verso una spaccatura chiara. Superata la spaccatura (scivolosa per i continui passaggi), si sale verso sinistra alla sosta. Piegando a destra si giunge ad un camino, che si segue fino ad una buona sosta. Un metro a destra, ci si inoltra nel tunnel formato da due grandi lame, e su ottima roccia si traversa fino ad una nicchia ghiaiosa umida. Si sale diritti per 7 m, uscendo dalla nicchia su una cengia. Da qui, si continua per una fessura verticale e impegnativa (tratto chiave, tecnico) fino ad un comodo posto di sosta, oppure a destra si rimonta uno stretto, più facile canale detritico, e si torna infine a sinistra al posto di sosta. Per detriti in vetta (7 tiri di corda, III e IV con un tratto evitabile IV+).
Per sentiero segnalato su roccette e ghiaie (due brevi scale metalliche) si scende a NW oltrepassando varie trincee, fino al Forte Intrà i Sasc, che ospita l´omonimo, interessante Museo di Guerra. A destra della strada, per sentiero, si torna in discesa al masso dove si è parcheggiato.
Bella salita, aerea e su roccia solida, interamente attrezzata e con passaggi variati e divertenti. Per evitare troppe cordate, è consigliabile salire in giornate feriali o fuori stagione. Dalla cima, panorama sulle Dolomiti ampezzane e agordine. Attenzione in caso di peggioramento del tempo, perché il Sasso di Stria, aguzzo e isolato, attira i fulmini!
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