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La Cima di Morisciolo salendo alla Cima d´ Erbea W. |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca Provincia: Estero Punto di partenza: Monti della Gana (q. 1285 m), Locarno Versante di salita: S Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: maggio - ottobre |
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Splendente, lunga costiera rocciosa dalle molteplici sommità, da Giubiasco la Cima di Morisciolo si lascia ammirare in tutta la sua estensione e bellezza, argentata cresta coricata dalla quale spunta la piccola ma ardita guglia piramidale del ´Gugin´, oltre la quale una serie parallela di solchi, che il sole al tramonto o la neve d´ inverno fanno risaltare, scolpiscono il suo versante E. Non da meno è, tuttavia, il fianco W, che fronteggia l´ altrettanto lunga quanto bella scogliera del Madonetto (v. relazione), formando con essa il solco vallivo in cui è adagiata l´ incantevole Alpe Ruscada. L´ itinerario proposto ne percorre interamente l´ altalenante cresta Sud, per poi discescendere dal selvaggio ed impervio lato W, senza toccare la cresta N, che si origina dalla sella 2160 con la Cima d´ Erbea W ed interessata da una via alpinistica di III grado.
Da Milano autostrada dei laghi per Como-Chiasso. Superata la frontiera, proseguire sino a Bellinzona Sud, quindi per cantonale in direzione Locarno. Alla grande rotonda nei pressi dell´ aeroporto di Magadino tenere per Gordola, senza entrarvi, ma svoltando a destra alla successiva rotonda in direzione di Bellinzona. Dopo circa un chilometro, oltrepassato un ponte, seguire a sinistra per Monti Motti, e superato il solare alpeggio dei Monti di Ditto, quando la strada inizia a procedere a mezzacosta sempre in direzione dei Monti Motti, si incrocia sulla destra la deviazione per i Monti della Gana, cui si giunge dopo altri 4/5 chilometri superando a metà circa una sbarra solitamente aperta. Piccolo spiazzo di parcheggio prima delle baite.
Dal parcheggio, si imbocca a destra il sentiero per l´ Alpe Ruscada (indicazioni), che quasi subito entra nel bosco, contornando lungamente le pendici meridionali del Madonetto con suggestivo percorso. Superate alcune vallette secondarie e toccate le quote 1382 e 1477, si raggiunge la quota 1590, dalla quale ci si abbassa brevemente alla Corte di Mezzo (1525) dell´ Alpe Ruscada, entrando nella Valle Cugnasco. Attraversato il torrente su bel ponte, per i prati alle spalle delle baite ci si dirige alla costiera, puntando al canale di destra tra i due che ne incidono il versante W e che sbuca subito a monte della Cimetta di Orino (1787). Lo si risale, dapprima fra erba e sterpi, quindi più ripidamente su pietrame e terriccio, e una volta giunti sulla cresta in corrispondenza di una selletta, con breve deviazione a destra si arriva sulla Cimetta di Orino (croce di legno). Tornati sui propri passi, si prosesegue per cresta, o leggermente a lato della stessa, su tracce di pecore fino alla Cima 1906, dalla quale dopo breve discesa si traversa sotto al ´Gugin´, piccola bella guglia che è possibile scavalcare per le creste S e N con difficoltà di II anche in discesa, pervenendo alla cima 2094, dalla quale si scorge l´ ometto di vetta ancora lontano. Si risale l´ ennesimo dosso, sempre su tracce discontinue, quindi per il filo si arriva ad un intaglio , che rimane nascosto sinchè non vi si arriva. Vi ci si cala (7/8 metri, III, molto esposto), possibile ancoraggio su roccia, e attraversato l´ imbocco dello scosceso canalone che ne diparte, grazie ad una espostissima placca si aggira lo spigolo a destra, riguadagnando la cresta lungo la quale si raggiunge la poco distante vetta principale.
Come per la salita. Oppure, in modo più avventuroso, lungo il versante W. Dalla cima si torna oltre l´ intaglio, seguendo su cenge una crestina che, scoscesa, si abbassa verso l´ Alpe Ruscada. Arrivati all´ imbocco di un profondo canalone, si traversa al suo bordo sinistro, direzione che va sempre mantenuta, discendendo il ripido costolone di erba e rocce (II) che lo affianca fino al suo termine. Si traversa allora ad un secondo canale, dapprima ripido, stretto ed incassato poi più dolce, che sfocia nell´ Alpe Ruscada. Quindi, raggiunto il sentiero segnavia, si scende alle Corti di Cima prima, e di Mezzo poi, da dove per l´ itinerario di salita. Oppure, con percorso più lungo, si risale al Passo Ruscada (2080, non riportato sulla CNS), per poi scendere alla Capanna Borgna, da cui, sempre su sentiero segnalato, ai Monti della Gana. E´ possibile, anche, dai pressi della vetta scendere un ripidissimo canalino, non facile da reperire, che porta alla sottostante grande terrazza erbosa, sostenuta da alte bastionate che ne impediscono una discesa diretta. Costeggiando senza difficoltà le rocciose pareti del versante W si arriva così al canale sopra descritto, dove questo si addolcisce, raggiungendo l´ Alpe Ruscada. Itinerario, quest´ ultimo, non seguito dall´ autore che gli ha preferito il primo, più intuitivo.
Sulle relazioni consultate dall´autore per compiere l´ ascensione, il grado di difficoltà indicato era EE, che se vale per la gran parte dell´ itinerario, è del tutto fuori luogo e improponibile nel passaggio finale. D´ altra parte, cosapevole di ciò, pensando di aver commesso qualche errore, l´ autore ha cercato a lungo un´ alternativa senza tuttavia trovarla, e non sa dire se ciò fosse dovuto alla presenza di neve o ad altra causa. Per fortuna aveva con sè uno spezzone di corda con cui calarsi, lasciandola poi ancorata per la risalita al ritorno, e soltanto una volta nella tranquillità dell´ Alpe Ruscada, osservando le dirupate pareti appena discese, ha potuto finalmente gioire della solitaria cavalcata.
Cima 1906 e Cimetta di Orino. Al centro il canale di accesso alla cresta. | Madonetto, Alpe Ruscada e Cresta Morisciolo. | La scogliera del Morisciolo da Giubiasco. Cima 1906, Gugin e Cima 2094. |
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