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Il Dito Dones salendo. |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Ballabio (q. 750 ca) Versante di salita: W Dislivello di salita: 350 m - Totale: 700 m Tempo di salita: 1.30 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Caratteristica guglia ben visibile dalla Valsassina, il Dito Dones emerge dai boschi soprastanti Ballabio, staccandosi nettamente dal più imponente vicino Zucco Teral. Purtroppo, recentemente una frana ne ha reso l´ avvicinamento più complesso ed impegnativo di quanto già non fosse e l´ autore al momento non sa dire se il sentierino di accesso sia stato ripristinato o meno.
Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire sino alla parte alta del paese. Parcheggiare nel posteggio sulla sinistra prima che la strada curvi ad attreaversare il torrente che scende dalla Val Grande.
Dal retro della Trattoria Alleluia si imbocca una stretta stradina asfaltata lunga una trentina di metri e una volta in fondo si scorgono le indicazioni che rimandano al sentiero 62, seguendo il quale passati accanto ai paravalanghe e trascurate un paio di diramazioni sulla sinistra, in breve si raggiunge la cascina Piazza, ´unico punto della salita dove il bosco lascia spazio a prati più aperti. Si prosegue lungo il sentiero 64, che sale sulla destra trascurando la deviazione a sinistra per la Valgrande, ed in breve si raggiunge la base del Dito Dones, contraddistinta da un ometto di sassi dove attacca la Via Lunga. Attraversato il successivo canalone, si arriva ad una forcella, dove ci si tiene a sinistra lungo una traccia talvolta poco visibile che si alza su un ripido pendio di erba e rado bosco. Quindi si procede in traverso a sinistra, esposto, sino ad incrociare il canale superato più in basso. A questo punto il sentierino scompare, coperto dalla recente frana cui si fa riferimento nell´ introduzione, e l´ attraversamento risulta piuttosto impegnativo. Si sale sotto la parete , quindi una breve discesa nel canale ad afferrare il cavo in parte coperto dai detriti, dopodichè si riprende il tracciato originale arrivando alla sella tra Zucco Teral e Dito, che si contorna verso valle su una cengia fino al ballatoio dove è posto l´ attacco della breve ma verticale ferrata (30/40 metri in tutto). Superato un gradone, si affronta un canalino seguito da una cornice oltre la quale un secondo canalino conduce alla croce di vetta.
Come per la salita.
Breve quanto bella ascensione su una guglia estetica e panoramica, ideale nelle mezze stagioni.
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