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![]() La Piramide Casati |
Regione: Lombardia (Lecco) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Rif. Alippi (q. 1180 m), Piani dei Resinelli Versante di salita: W Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: maggio - novembre |
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Slanciata Piramide, la Casati svetta sul crinale occidentale della Grignetta, un poco schiacciata dall´ imponente vicina, la Torre Palma, dalla quale è separata dalla Guglia Civetta, poco più di uno spuntone se guardata da N. L´ itinerario proposto, lo Spigolo Ugo Vallepiana, è estetico, logico ed emozionante , una classica molto frequentata, ancor più dopo la riattrezzatura del 2003.
Superstrada Milano-Lecco, oltrepassata la galleria del Monte Barro si seguono le indicazioni per l´Ospedale Manzoni e la Valsassina. All’uscita delle gallerie, in prossimità della rotonda di Ballabio Inferiore, voltare alla seconda via a destra (indicazioni “Piani Resinelli”) e proseguire lungo i numerosi tornanti sino al parcheggio dei Piani Resinelli. In prossimità della Chiesetta, una strada in discesa dapprima asfaltata, quindi sterrata, conduce al Rifugio Alippi, nei pressi del quale si parcheggia.
Dal rifugio Alippi si segue il sentiero delle Foppe (n. 9) in direzione del rifugio Rosalba. Lo si percorre inizialmente su pista sterrata, quindi per buona traccia che scende ad attraversare il sassoso canalone della Val S´Cepina per poi proseguire in falsopiano. Superato il Bivio per Punta Giulia e Torre Costanza, si attraversa un torrente spesso asciutto con breve catena , giungendo ad un secondo bivio dove a destra sale il Sentiero dei Morti, più breve ma più impegnativo, dopodichè il sentiero comincia a salire decisamente a stretti tornanti, piegando infine a destra. In ripida salita, dopo avere incrociato il Sentiero dei Morti poco sotto il Torrione del Cinquantenario, si raggiunge infine il Rifugio Rosalba (1,30 ore). Dal rifugio si segue il Sentiero Cecilia che in dieci minuti conduce al Colle Garibaldi, dal quale si scende traversando alla base dello spigolo. Dall´attacco si sale in verticale per sette o otto metri, lungo un´ evidente spaccatura attrezzata a metà con un resinato (III+), quindi in leggera diagonale verso destra per un facile sistema di gradoni e di nuovo in verticale fino alla base di un corto diedrino che si supera a destra. Infine, per gradini si arriva all´ormai visibile sosta, su di un comodo terrazzo (25 m). Dalla sosta si supera direttamente, o in diagonale a destra, il muro che la sovrasta, piegando poi a sinistra su placca aperta che porta ad un salto. Lo si supera stando a sinistra, IV+, roccia spesso umida ma buone assicurazioni, per poi appoggiarsi alla placca di destra, risalendola interamente sino alla sosta su terrazzino (25 m). Dal terrazzo si traversa a sinistra, scavalcando l´ intaglio del Camino Porro, se ne segue la parete sinistra sino ad un canale che si risale interamente, sostando su un ampio terrazzo (40 m). Dalla catena di sosta, si supera direttamente il masso che la sovrasta, o lo si aggira a destra, dopodichè si arrampica in piena parete piegando verso destra (due fix) a prendere una cengia ascendente che si risale interamente (II+/III-). Si sale il muro che la interrompe (IV, fix), infilandosi in uno stretto camino sormontato da un tetto. Lo si supera faticosamente in opposizione, possibilità di assicurarsi con un nut in una fessura orizzontale proprio sotto al tettino, evitando di traversare in parete dove le difficoltà aumenterebbero, quindi si scavalca a sinistra la lama che lo sormonta. Pochi metri e si è in sosta (40 m). Segue un tiro piuttosto breve (10/15 m), tuttavia non del tutto banale, che supera una spaccatura e la successiva paretina, oltre la quale alcuni gradoni conducono alla sosta delll´ ultima lunghezza, che percorre la facile cresta sommitale (II, 40 m).
Dalla cima si prosegue affacciandosi su di una paretina che si discende disarrampicando (II), oppure in doppia. Raggiunti gli sfasciumi, per traccia piegando verso sinistra si raggiunge il Sentiero Cecilia, lungo il quale si torna al Colle Garibaldi. Durante la discesa si passa nei pressi della Forcella Civetta, e vista la brevità, come fatto dall´ autore con l´ amico Leo, in poco più di un´ ora in tutto si può concatenare la Torre Palma (v. relazione).
Oltre a quella descritta, vi sono altre possibilità di avvicinamento, prima fra tutte il Sentiero dei Morti, che accorcia notevolmente il percorso tagliando un buon tratto di strada. Ma ancor prima una piccola traccia che risale un canale (passi di II+) consente un accesso più diretto e selvaggio alla parte superiore che conduce al Rosalba. Altra possibilità consiste nel seguire la Direttissima, sentiero n. 8 (v. relazione) sino al Colle Valsecchi, dal quale si scende lungo il Sentiero Cecilia portandosi all´ attacco. Oppure, lasciando la Direttissima all´ altezza della Val Tesa e proseguendo per il sentiero Giorgio (8a), che con lunga traversata (tratti attrezzati) passa sotto la parete E della Torre Palma in prossimità dell´ attacco della Via Cassin per raggiungere il Colle Garibaldi. Tra le varie opzioni, l´ autore ha preferito quella riportata ritenendola il modo più pratico, comodo e veloce di raggiungere l´ attacco, disponendo altresì di un gradevole punto di ristoro nel Rifugio Rosalba.
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Lungo la via |
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