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Regione: Estero (Estero) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Monte Bianco Provincia: Estero Punto di partenza: Nid d´ Aigle (q. 2372 m), Valle dell´ Arve, Francia Versante di salita: W-NW Dislivello di salita: 2550 m - Totale: 3100 m Tempo di salita: 10/11 h - Totale: 19/20 h Periodo consigliato: estate |
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Ufficialmente, il Monte Bianco di Courmayeur è il secondo quattromila delle Alpi in ordine di altezza, anche se in pratica altro non è se non l´anticima meridionale del Monte Bianco, cui è unito dalla nevosa cresta NW percorsa dall´ itinerario proposto che, sebbene non molto elegante, rappresenta la via più semplice e meno faticosa (oltre che meno pericolosa) per raggiungerne la sommità. Pertanto, occorre prima salire in vetta al Monte Bianco (v. relazione), e da questa proseguire alla cima del Bianco di Courmayeur per poi fare ritorno alla vetta maggiore. Pur essendo molto frequentata (talvolta si vedono vere e proprie ´processioni´) e di contenute difficoltà, l´ acensione tuttavia risulta molto bella e non può certo ritenersi un´passeggiata´, in quanto l´elevata quota a cui ci si muove può creare seri problemi in mancanza di adeguata preparazione, o in caso di cattivo tempo.
Da Chamonix, raggiungibile col traforo del Monte Bianco, tenendosi a sinistra, si seguono le indicazioni per la Valle del´ Arve, giungendo a Saint Gervais les Bains, dove si prende il trenino a cremagliera che in circa un´ ora porta al Nid d´ Aigle, raggiungibile pure da Les Houches (Valle di Chamonix) in funivia fino a Bellevue (1770) e quindi in trenino.
Dalla stazione di arrivo si segue il sentiero verso sinistra (NE) che si snoda in un vallone pietroso, passando nelle vicinanze di una capanna forestale. Piegando a SE, in ripida salita si rimonta una costola rocciosa, si supera la quota 3132, oltre la quale si fiancheggia ciò che rimane del Glacier de Tete Rousse, attraversandolo a destra in vista del rifugio omonimo nel caso si intendesse recarvisi, altrimenti si prosegue lungo il crinale per un altro centinaio di metri di dislivello. Su detriti, ghiaccio vivo o neve, a seconda delle condizioni, si attraversa verso S (destra) il piccolo ghiacciaio, andando a prendere una traccia tra gli sfasciumi che percorrendo il versante S dell´ Aiguille de Gouter in breve conduce al Gran Couloir, attrezzato con una corda fissa. Lo si attraversa velocemente (frequenti scariche di sassi, casco consigliato vivamente), per poi inerpicarsi lungo la grande parete di rocce rotte e talvolta instabili, numerosi tratti attrezzati, fino al Refuge de Gouter. Da dietro il rifugio si prende la traccia su ghiacciaio che scavalcata l´ Aiguille de Gouter (3863), prosegue con pendenza più decisa verso il Dome de Gouter (4304), che in genere si aggira sulla sinistra abbassandosi leggermente con lungo tratto semipianeggiante sino a portarsi sotto al Col du Dome (4250). La traccia ora torna a farsi ripida, risalendo al colle da dove , piegando a sinitra, si raggiunge la Capanna Vallot (4362), utilizzabile solo in caso di emergenza. Senza difficoltà, dalla capanna si attraversa verso destra il plateau, riportandosi sulla cresta principale, che diviene ripida ed affilata. Si supera la sommità della Grande Bosse (4513), quindi la Petite Bosse (4547), sfiorando poi la cima rocciosa della Tournette (4677). Raggiunto un colletto si affronta l´ ultimo aereo tratto di cresta che porta alla nevosa cupola sommitale del Monte Bianco(4808), dalla quale si scende lungo un facile dosso nevoso alla sottostante sella del Col Major (4742), ampie cornici sulla sinistra, da dove, dopo aver scavalcato le modeste rocce della Tourette (4747 m), una cresta nevosa quasi orizzontale (cornici) porta in vetta (1 ora dalla Cima del Bianco).
Come per la salita.
Ascensione di grande soddisfazione , può tuttavia, essere effettuata anche dal Refuge des Grands Mulets o dal Rifugio Gonella (numerosi crepacci), oppure ancora in traversata dall´Aiguille du Midì , passando per il Mont Blanc du Tacul e il Mont Moudit (lunga e più tecnica). Ma, ad ogni buon conto, la via per raggiungere il Bianco di Courmayeur senza passare dalla vetta maggiore rimane la Cresta di Peuterey, grandiosa ascensione di cresta unica nel suo genere.
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