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Vista delle via dalla cengia basale |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Tofane Provincia: Belluno Punto di partenza: Ponte Rocurto (q. 1709 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 9,00 h - Totale: 13,00 h Periodo consigliato: estate |
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La Croda da Lago è un massiccio montuoso della catena delle Dolomiti ampezzane, la cui vetta più alta si erge per 2709 m. Il nome si riferisce al laghetto di Federa che sorge ai piedi del versante est. La via di salita è molto interessante e si svolge in ambiente bellissimo e poco frequentato, probabilmente a causa del lungo avvicinamento che porta all’attacco della via di salita (ore 3,30 dal ponte Rocurto). La via di salita in arrampicata supera i 250 m di dislivello che separano la cengia basale dalla vetta. Lo sviluppo della via è di 320 m. La roccia è buona fino alla forcella Eotvos mentre è discreta nel tratto che porta dalla forcella alla vetta. Le difficoltà sono generalmente intorno al 3° con qualche passaggio di 4°. Il tiro chiave della via supera un tratto di 5°-. Da non prendere in considerazione per la salita la guida Berti che valuta questa via di 2°.
Da Cortina prendere la sp 638 per il passo Giau fino al piccolo parcheggio del ponte di Rocurto (1709 m). Per i sentieri CAI 437-434 si sale al rifugio Palmieri (2045 m), ore 2. Dal rifugio Palmieri si traversa l’emissario del lago e si costeggia lo stesso fin dopo un grande masso che a volte forma un’isoletta sul lago. Circa 50 m dopo si prende a sinistra, risalendo su tracce di sentiero per ghiaie prima e per erba e mughi poi fin sotto l’imbocco di un canale franoso che incide verso sud lo zoccolo della Croda da Lago. Si risale il canale per ghiaie e roccette fino ad una specie di forcelletta. Da qui salire verso sinistra per un canale-camino terroso (2° delicato), sopra il quale si riprende il sentiero. Questo verso destra supera una costa di mughi congiungendosi con un’altra traccia che sale sempre dal canalone ma con percorso in salita ancor più delicato (in discesa, invece è consigliabile un calata in corda doppia da un anello ancorato ad un grosso mugo). Si prosegue lungo la traccia per ghiaie ed erba, e poi per roccette, mirando verso la base delle rocce delle torri del gruppo della Croda da Lago. Il sentierino conduce sotto due torri divise da una forcella. Conviene passare, risalendo il canalone ghiaioso, fra la torre più acuminata e le pareti principali del gruppo (qualche salto di roccia di 1° e 2°), portandosi successivamente sulla forcelletta che divide le due torri stesse (si può salire anche direttamente per il canalone fra le due torri; consigliabile in discesa). Si continua a seguire il sentierino che risale un altro ripido canalone di scolo fra un grande gendarme e la Torre Buzzati. Oltre lo sbocco del canalone, le tracce conducono ancora in salita più leggera per erba e ghiaia raggiungendo la larga cengia basale della Croda da Lago. Percorrere la cengia fino all’evidente canale che scende dalla forcella Eotvos che separa la Croda da Lago dal Campanile Innerkofler. Ore 1,30 dal rifugio.
Affrontare il lato sinistro del canale fino ad un largo terrazzo (25 m 3°). Superare la parete nera sulla parte sinistra del terrazzo affrontando il passaggio chiave della via di salita (40 m 5°-). Questo tiro può essere evitato salendo la parte destra del terrazzo per 35 m (4° sosta da fare) e traversando poi verso sinistra (3° roccia instabile, possibilità di proteggersi su spuntoni) fino a ricongiungersi con l’inizio del 3° tiro. Il quarto e il quinto tiro proseguono nel canale in direzione forcella Eotvos fino ad una grotta che troviamo sulla destra (70m 2°/3°). Il sesto tiro prosegue per 35m fino all’inizio di un dietro (3°/4°). Superare il dietro e fare sosta dopo circa 45 m (3°). L’ottavo tiro porta alla forcella Eotvos (40 m 3°). Arrampicare sulla parete che scende dalla vetta fino ad una piccola cengia (35m 3°). Traversare la cengia spostandosi sul versante ovest della montagna. Effettuare l’ultimo tiro che divide la cengia dalla vetta (25 m 3°).
Avviene lungo la via di salita effettuando diverse calate in corda doppia (con 2 corde di almeno 50 metri si effettuano tranquillamente tutte le calate). Dalla vetta, su cui non è presente un ancoraggio di calata, scendere fino alla penultima sosta arrampicando in discesa, quindi si ripercorre a ritroso il sentierino sulla cengia basale fin poco sopra il canalino terroso delicato. Qui si prende a sinistra una traccia che conduce sopra un salto di roccia e mughi. Effettuare una calata di 15 m da un mugo (anello e cordone) e proseguire verso il lago di Federa e il rifugio Palmieri. Dal rifugio si percorre lo stesso sentiero dell’andata. Ore 4 dalla vetta.
Nonostante i passaggi non siano difficilissimi la via non è da sottovalutare perché si svolge in ambiente selvaggio e poco frequentato. La vetta della Croda da Lago è bifida, conviene raggiungere la cima più vicina alla forcella Eotvos . La qualità della roccia che separa le tue vette non è buona e i passaggi sono molto esposti. Il panorama dalla vetta è eccezionale.
La Croda da Lago vista dalla forcella Ambrizzola | Traverso delicato sotto la vetta | Gli ultimi metri di arrampicata sotto la cima |
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