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La Cima di Bonze dalla Val Chiusella. |
Regione: Piemonte (Torino)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso Provincia: Torino Punto di partenza: Scalaro (1413), Valle Centrale Versante di salita: S-NE Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Prima elevazione di una certa importanza sul lato sinistro all´ imboccatura della Valle d´ Aosta, la Cima di Bonze sul versante occidentale domina l´ intera Val Chiusella, mentre ad E presenta forme più arrotondate e una lunga e a tratti affilata cresta che la unisce al Bec Renon, consentendo una traversata di grande respiro. Dalla sua vetta lo sguardo si spinge lontano, sino al Rosa e al Cervino.
Autostrada Torino-Aosta, uscita Quincinetto da dove si prende la strada che sale tortuosa a Santa Maria di Quincinetto, proseguendo poi per Scalaro, dove si parcheggia nei pressi della chiesa.
Dalla chiesa verso W si segue la carrozzabile che conduce alle Alpi Cavanne, proseguendo lungo la pista, oppure utilizzando varie scorciatoie, alle Alpi Fumà (1574), Muande (1796) ed infine Gugliasco (1895), dove si piega decisamente a NW, destra, risalendo i ripidi pendii che conduciono al Col Bonze (2250). Dal colle, a sinistra si segue la cresta NE, inizialmente ampia ed erbosa, quindi si devia a destra ad evitare una struttura rocciosa a ventaglio, scendendo nell´ ampia conca detritica (neve sino a giugno inoltrato). La si attraversa verso E, perdendo una cinquantina di metri, dopodichè si rimonta il ripido pendio in direzione della vetta, che si raggiunge per l´ ultimo tratto della cresta, ora orientata a SE.
Come per la salita. Preferibile tuttavia ridiscendere un tratto della cresta SW sino ad una selletta, quindi si devia a sinistra, affacciandosi sul versante meridionale, e seguendo una cengia che scende verso sud, ci si abbassa ad un evidente canalone che si percorre sino alla base, da dove all´ alpe Gugliasco e Scalaro per la via di salita.
Itinerario di grande interesse e notevole bellezza, seguito dall´ autore, è quello che giunge in vetta percorrendo interamente la lunga cresta NE. Dalla cima del Bec Renon (2266), raggiungibile da Scalaro per la via normale (v. relazione), si scende lungo la cresta SW ad una selletta, perdendo 80/100 metri circa di quota. Quindi, con logici spostamenti, si segue il filo pressochè orizzontale sino alla base dello sperone che costituisce il Corno Battaglia (2240, v. relazione). Sfruttando un canalino, si scende qualche metro a sinistra, portandosi sotto la verticale della vetta. Si scalano alcune facili rocce, seguite da un tratto più ipegnativo (III, 1 vecchio chiodo), quindi per balze erbose intervallate da salti rocciosi si arriva in vetta, proseguendo lungo la cresta, bei passaggi sul filo di II+/III-, sino al colle con la Cima Battaglia (2298). Spostandosi sul versante NW (destra) per un facile pendio di erba e roccette se ne raggiunge la vetta, dalla quale si scende al Col Bonze, dove si hanno due possibilità : o seguire la normale che scende nella conca e risale poi il pendio NE, oppure rimanere sulla cresta , abbassandosi in traverso a destra su placche e scalini rocciosi intervallati da ripidi canalini (II) in corrispondenza della struttura rocciosa, evitando così le maggiori difficoltà (AD- il Corno Battaglia, F+ il tratto sottocresta dal Col Bonze alla vetta. Il Corno è evitabile a sinistra, abbassandosi una cinquantina di metri ad una placca, risalendo la quale si arriva al colle fra le due cime, F, II).
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