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Regione: Veneto (Belluno) ![]() Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di S. Martino Provincia: Belluno Punto di partenza: Bogo (q. 1194 m) - Cencenighe Agordino Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1300 m - Totale: 2600 m Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 6,15 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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La Cima di Pape o Sanson è la maggiore elevazione del sottogruppo di Pape nelle Pale di San Martino, e si caratterizza per la cupa colorazione delle rocce di formazione vulcanica, in singolare contrasto con la luminosità delle vette dolomitiche circostanti. Punto panoramico di notevole bellezza per l´isolamento, che lo rende un grandioso belvedere sulle montagne agordine.
Da Cencenighe Agordino si imbocca la stradina asfaltata (tab.) che sale a tornanti fino ai paesi di Martin e Bogo, dove si lascia l´auto in un parcheggio. Su buon sentiero segnavia 759 ci si alza verso NW per prati fino alle case abbandonate di Chioit (q. 1289 m). Si prosegue quindi verso sinistra su mulattiera nel bosco che risale il pendio del Col dei Boi, in direzione di una gola, sulla cui destra si sale a tornanti per bosco rado. Si traversa poi in piano a sinistra, e riprendendo a salire si giunge al Fienile Cason (q. 1608 m). Poco sopra, si abbandona il sentiero 759 e si imbocca la traccia segnavia 760, che traversa a saliscendi verso l´impluvio della Val Grande. Si risale sul versante opposto, superando un tratto umido e accidentato, fino a una dorsale presso la cima del Col del Pez. Da qui, si continua ripidamente per un´ampia cresta boscosa , incontrando più in alto il sentiero 759 che proviene da Casera Mandriz. Seguendolo si passa sul fianco S di Cima Pape, salendo verso W fra la vegetazione; lungo pendii erbosi disseminati di rocce si giunge ad un´ampia conca sotto il castello sommitale di Cima Pape. Qui sorgono i resti di Casera Rudelefin Alto (q 2104 m).
Si sale verso Forcella Pape, incontrando un circo erboso cosparso di macigni; trascurata una prima segnalazione su un masso, si continua sul sentiero per una cinquantina di metri, fino a un bivio (tab.). A destra s´imbocca la traccia senza numero che guadagna la cresta del monte, e la risale fino a un´esposta selletta sotto la cima. Per tracce si traversa il ripidissimo pendio, dove un breve passaggio su roccia infida richiede prudenza. Diagonalmente a sinistra, si entra in un colatoio e lo si segue; ancora a sinistra si arriva sulla cresta sommitale, che in breve porta alla vertiginosa cima. La croce metallica ed una targa in ricordo di Papa Giovanni Paolo I si trovano sull´anticima, poco più bassa.
Come per la salita.
Percorso lungo e faticoso nel tratto finale, dove è opportuno procedere con attenzione in presenza di terreno scivoloso ed esposto. La vetta, frequentata in prevalenza dai locali, è rinomata per l´ampio panorama a giro d´orizzonte.
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