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Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Cristallo Provincia: Belluno Punto di partenza: Ex cantoniera di Podestagno - SS51 d´Alemagna (q. 1471 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 550 m - Totale: 1100 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: primavera - autunno, caldo d´estate |
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Il Pezovico (l´etimologia del nome è oscura) è l´estremo sperone NW della dorsale del Pomagagnon, a pochi km da Cortina d´Ampezzo. Con un taglio netto precipita internamente sull´impraticabile Forcella Bassa, mentre all´esterno degrada con un misterioso ripidissimo schienale ricoperto di vegetazione, ben visibile dalla Strada 51 d´Alemagna nei dintorni di Podestagno. Su questo schienale occorre indovinare l´avventurosa via normale, faticosa ma remunerativa, che si può individuare dall´alto di Podestagno (vedi relazione).
Dalla ex cantoniera fra Cortina e Ospitale, poco dopo il km 112 e nei pressi del colle di Podestagno, si scende per la stradina sterrata segnavia 201 verso lo sbocco della Val Granda. Seguendo a destra (verso Cortina) il tracciato dell´ex ferrovia Cortina - Dobbiaco, si giunge al lungo ponte metallico sul Felizon. Subito oltre il ponte, prima dell´imminente galleria, si abbandona il tracciato segnalato.
A sinistra, attaccato il ripido costone coperto di vegetazione, lo si risale faticosamente senza traccia fra alti alberi e mughi fitti, contornando alcuni dirupi per vaghe tracce di ungulati. Giunti piuttosto in alto, traversando a sinistra si aggira una fascia rocciosa e si guadagna con enorme soddisfazione la piatta e silenziosa sommità del Pezovico, sulla quale campeggiano scarsi resti di postazioni belliche.
Non avendo notizie recentissime sulla traversata del Pezovico per Forcella Bassa, Quota 2014 e Forcella Alta, dalla quale si divalla sfruttando gli scarsi resti di una mulattiera militare, quindi per blocchi e ghiaie si raggiunge la SS51 d´Alemagna in corrispondenza del bivio per la Val di Fanes, consiglio di ripercorrere la via di salita.
Salita incerta, su terreno perlopiù ripido e inselvatichito; non oppone vere e proprie difficoltà alpinistiche, ma la propongo con riserva soltanto ad escursionisti esperti, abituati a frequentare montagne selvagge e abbandonate, e soprattutto autonomi nell´orientamento. La cima, ben visibile dalla piana di Fiames (ex aeroporto), non viene quasi mai avvicinata. Aldilà del panorama che offre, la soddisfazione sta nella conquista di una quota non elevata. ma assolutamente solitaria e primigenia.
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