Monte Toc - 1921 m

Ascensione in una zona abbastanza selvaggia, priva di vere e proprie difficoltà alpinistiche, ma remunerativa perché consente di conoscere un angolo solitario delle Dolomiti di sinistra Piave. La salita al Toc è importante anche dal punto di vista storico, in quanto, dalle pendici della cima che guardano Erto e Casso, il 9 ottobre 1963 si staccò la ciclopica frana che fece tracimare l´invaso del Vajont e provocò la distruzione completa di Longarone, enormi danni a Erto e Codissago e la morte di oltre 2000 persone.

Sul colmo della frana, dove si giunge per una carrozzabile asfaltata diretta alla frazione Pineda, che si stacca dalla SS251 fra la diga del Vajont ed il paese di Erto, si parcheggia in uno slargo ghiaioso (tab. Casera Vasei, Monte Toc).

Si traversa su buon sentiero verso W, portandosi sul crinale sopra la diga, in vista della Valle del Piave. Il sentiero sale abbastanza ripido nella vegetazione; piega a sinistra e rimonta una fascia boschiva, passando poco sopra la zona di distacco della frana (molto pericoloso avvicinarsi). Continuando, si passa ai piedi delle pareti biancastre della Croda Vasei (ripari naturali, utili in caso di maltempo) e si prosegue in un bosco di larici. Con un´ultima impennata, il sentiero giunge al ripiano a monte della Croda Vasei, dove sorge l´omonima Casera (q. 1610 m), adattata a piccolo e rustico ricovero in posizione panoramica, che può ospitare 5-6 persone. Dalla casera per sentiero senza segnavia si risale una valletta boscosa, sino ad una sella con un caratteristico roccione a sinistra. Evitando i mughi più fitti, ci si porta in un vallone erboso che scende dal Toc. Lo si risale tenendosi sulla destra, e per buone tracce si esce in cresta. Poco più avanti, dopo una breve contropendenza, si è in vetta al Toc, a picco sulla Valle del Piave.

Come per la salita. Ritornati nel vallone erboso, per tracce di sentiero senza segnavia lungo la cresta, è consigliabile salire in circa 30 minuti anche sulla facile Cima Mora (q. 1938 m, libro di vetta), la sommità più alta delle tre del sottogruppo del Toc.

Sia dal Toc che dalla Cima Mora, il panorama è molto ampio ed aperto verso il Col Nudo e tutte le Dolomiti di destra e sinistra Piave.

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