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Il Gannaretsch dal Lucomagno |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Santa Maria Provincia: Estero Punto di partenza: Diga Lago Santa Maria (q. 1910 m ), Passo Lucomagno Versante di salita: W Dislivello di salita: 1550 m - Totale: 3100 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: estate |
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Dirigendosi al Passo del Lucomagno, superata l´ Alpe Casaccia il panorama si apre e mentre il Piz Rondadura, che sin lì solitario aveva dominato l´ orizzonte va defilandosi, un secondo gruppo di montagne via via si impadronisce della scena. E´ il gruppo del Gannaretsch, la cui prima cima, il Piz Lai Blau (2961) è collegata da una lunga dorsale al Rondadura stesso. Dietro, segue poi il Piz Vatgira (2983), dalle varie elevazioni e le creste irte di pinnacoli di non facile superamento. Infine, il piramidale Gannaretsch sulla cui cima campeggia quella che da lontano sembrerebbe una grande croce, ma che in realtà è un segnalatore pluviometrico.
Da Milano autostrada dei laghi per Como-Chiasso. Superata la dogana, si prosegue in direzione S. Gottardo, uscita Biasca. quindi cantonale Val di Blenio-Passo Lucomagno con la quale si raggiunge il passo. Superata la galleria si svolta a sinistra, portandosi alla corona della diga dove si parcheggia.
Dal posteggio si attraversa la corona della diga, costeggiando il lago su sterrata che in circa mezzora conduce all´ ingresso della Val Rondadura, dove termina (in assenza di cartello di divieto è possibile arrivare sin qui in auto). Si prosegue su sentiero segnalato, che risale l´ erboso fianco destro della Val Rondadura sino al Lai Blau (Lago Blu, 2407 m.). Tenendosi su una traccia un poco sopra la riva, lo si costeggia sulla destra scavalcando una sorta di piccola gola formata da alcune rocce. Discesi dal lato opposto, ci si inerpica sul ripido pendio di erba e rocce (radi ometti) puntando all´ evidente colle fra la cresta sud del Piz Lai Blau (2961), alle spalle del lago, e la rocciosa quota 2753. Una volta raggiuntolo, si segue una cresta pietrosa abbassandosi di circa 150/200 m. ad una conca. La si attraversa, risalendo le pendici del Piz Vatgira (2983), ardita montagna a più elevazioni l´ ultima delle quali la più alta, e con diagonale a destra si sbuca al Lai Verd (Lago Verde, 2703 m.). Su di una crestina morenica lo si costeggia in tutta la sua lunghezza per poi risalire a sinistra sino ad un secondo laghetto, da cui si punta alla Fourcla de Gannaretsch (2889), di facile individuazione essendo la prima depressione che si incontra nella cresta W a sinistra della vetta. Dalla Fourcla si segue fedelmente il filo composto di stabile pietrame, aggirando a sinistra un gruppo di irti spuntoni su di una piccola traccia. Quindi in breve si è all´ ometto di vetta sormontato da un segnale pluviometrico (3040).
Come per la salita.
Tuttavia, per chi fosse desideroso di vivere un´ esperienza avventurosa diversa dal solito, esiste una via più diretta, seguita dall´ autore in salita, che può soddisfare tale esigenza . In questo caso, dopo la galleria si prosegue per altri 500 metri circa, dopodiché sulla sinistra si scorge una stradina, inizialmente asfaltata quindi sterrata, che scende sotto alla diga per terminarvi poco discosto, nei pressi dell´ ingresso chiuso di un tunnel. Da qui si segue l´ evidente mulattiera in disuso che conduce ad uno sbarramento in cemento (2010, ignorare la deviazione segnalata che a sinistra conduce alla corona della diga) e senza attraversarlo, si sale lungo il pendio erboso in costa al torrente utilizzando una traccia minimale fra i mirtilli. Seguendo il corso del fiume, ci si porta sotto ad una bastionata rocciosa, inerpicandosi fra erba e rocce sempre più ripide avendo il ruscello a destra. Quando questo si biforca, ci si tiene sul ramo sinistro generalmente asciutto, o comunque di portata inferiore, evitando nuovamente di attraversare. Il pendio si fa ancor più ripido (50/60°) e ci si deve letteralmente arrampicare attaccandosi all´ erba e alle rocce affioranti sino ad un primo ripiano, quindi di nuovo sino ad un secondo, da dove con facilità sulla sinistra si segue il letto semiasciutto del ruscello sbucando nella sengia (2350 ca.). In diagonale a sinistra si scende nella conca citata nella relazione portandosi al Lai Verd, ma trascurando la Fourcla Gannaretsch, si prosegue lungo la cresta Sud che va a morire contro il fianco della montagna poco sotto la vetta. Per ripido pendio di sfasciumi prima, e rocce scistose poi (II) si giunge all´ anticima, da dove per facili rocce alla cima ( difficoltà complessive nell´ ordine del PD-). Quindi in discesa per la normale.
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