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La cima |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Monte Bianco Provincia: Estero Punto di partenza: Nid d´ Aigle (q. 2372 m), Valle dell´ Arve, Francia Versante di salita: W Dislivello di salita: 2440 m - Totale: 4880 m Tempo di salita: 9/10 h - Totale: 18/19 h Periodo consigliato: estate |
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La salita al Monte Bianco segna l´ inizio della Storia dell´ Alpinismo Moderno, dando avvio ad un movimento non ancora conclusosi. Un momento pionieristico durato oltre mezzo secolo che ha visto la conquista se non di tutte, della gran parte delle vette più importanti delle Alpi. Ed è con questo spirito che l´ autore si è accostato ad una montagna di tale rilievo, raggiungendone la vetta in solitaria.
Da Chamonix, raggiungibile col traforo del Monte Bianco, tenendosi a sinistra, si seguono le indicazioni per la Valle del´ Arve, giungendo a Saint Gervais les Bains, dove si prende il trenino a cremagliera che in circa un´ ora porta al Nid d´ Aigle, raggiungibile pure da Les Houches (Valle di Chamonix) in funivia fino a Bellevue (1770) e quindi in trenino.
Dalla stazione di arrivo si segue il sentiero verso sinistra (NE) che si snoda in un vallone pietroso, passando nelle vicinanze di una capanna forestale. Piegando a SE, in ripida salita si rimonta una costola rocciosa, si supera la quota 3132, oltre la quale si fiancheggia ciò che rimane del Glacier de Tete Rousse, attraversandolo a destra in vista del rifugio omonimo nel caso si intendesse recarvisi, altrimenti si prosegue lungo il crinale per un altro centinaio di metri di dislivello. Su detriti, ghiaccio vivo o neve, a seconda delle condizioni, si attraversa verso S (destra) il piccolo ghiacciaio, andando a prendere una traccia tra gli sfasciumi che percorrendo il versante S dell´ Aiguille de Gouter in breve conduce al Gran Couloir, attrezzato con una corda fissa. Lo si attraversa velocemente (frequenti scariche di sassi, casco consigliato vivamente), per poi inerpicarsi lungo la grande parete di rocce rotte e talvolta instabili, numerosi tratti attrezzati, fino al Refuge de Gouter. Da dietro il rifugio si prende la traccia su ghiacciaio che scavalcata l´ Aiguille de Gouter (3863), prosegue con pendenza più decisa verso il Dome de Gouter (4304), che in genere si aggira sulla sinistra abbassandosi leggermente con lungo tratto semi pianeggiante sino a portarsi sotto al Col du Dome (4250). La traccia ora torna a farsi ripida, risalendo al colle da dove, piegando a sinistra, si raggiunge la Capanna Vallot (4362), utilizzabile solo in caso di emergenza. Senza difficoltà, dalla capanna si attraversa verso destra il plateau, riportandosi sulla cresta principale, che diviene ripida ed affilata. Si supera la sommità della Grande Bosse (4513), quindi la Petite Bosse (4547), sfiorando poi la cima rocciosa della Tournette (4677). Raggiunto un colletto si affronta l´ ultimo aereo tratto di cresta che porta alla nevosa cupola sommitale (4808).
Come per la salita. In caso di nebbia, prestare attenzione soprattutto nell´ aggiramento del Dome de Gourter dove l´ orientamento può divenire problematico. Vista la quota, è bene affrontare l´ ascensione solo con tempo stabile.
Ascensione grandiosa, è iper-frequentata e certo in vetta non vi ritroverete soli ! Prenotare con largo anticipo al Refuge de Gouter per non rischiare di trascorrere la notte sul pavimento dopo aver saltato la cena come è capitato all´ autore. In alternativa, si può pernottare al Tete Rousse, meno gettonato, ma affrontando poi un dislivello maggiore.
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