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Il Picco dei Caprai 1947 m visto a Nord del Cimale dell´Asino |
Regione: Abruzzo (Teramo)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso Provincia: Teramo Punto di partenza: Pietracamela, località Sopratore (q. 1075 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 875 m - Totale: 1750 m Tempo di salita: 3,20 h - Totale: 5,40 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Il Picco dei Caprai fa parte di un gruppo montuoso che si trova a Ovest della Val Maone (che più in basso prende il nome di Valle del Rio Arno). Per chi non conosce la zona salire su questa montagna permette di avere il tempo di studiarsi tutto il versante per poi poter affrontare con tranquillità e sicurezza la salita delle montagne più alte del gruppo (Picco Pio XI, Vetta Settentrionale d´Intermesoli e Pizzo d´Intermesoli). Il sentiero, anche se riportato sulle cartine escursionistiche, in realtà, sul campo, è poco evidente, si perde in parecchi punti e si è costretti a percorrere dei tratti ripidi su un terreno molto scomodo.
La base di partenza dell´escursione, Pietracamela, si raggiunge per chi proviene da Roma percorrendo la Strada dei Parchi (autostrada A24 Roma-L´Aquila), usciti al casello L´Aquila Ovest si prende la Strada Statale 80 del Gran Sasso direzione Teramo, passato il Passo delle Capannelle (quota 1300 m) si scende dall´altra parte fino al bivio per Prati di Tivo-Pietracamela, percorsi 10 Km in salita si giunge al paese. Chi non se la sente di percorrere, per tutta la sua lunghezza, la strada di montagna S.S. 80 anziché uscire a L´Aquila Ovest può continuare a percorrerre l´autostrada, oltrepassare il lungo traforo del Gran Sasso (10 Km), e uscire al casello Colledara-San Gabriele-Prati di Tivo, proseguire per Montorio al Vomano e seguire la S.S. 80 a ritroso fino al bivio per Prati di Tivo-Pietracamela, (i tempi di percorrenza non cambiano). Dal centro di Pietracamela si continua in auto verso Prati di Tivo, usciti dall´abitato si incontra subito un incrocio con una strada che proviene da monte (destra), si imbocca questa via che procede in netta salita, dopo poche centinaia di metri si restringe e diviene cementata, scende ripida per qualche decina di metri e risale sempre ripidamente fino a uno spiazzo dove più avanti non si può andare, qui si parcheggia (località Sopratore quota 1075 m, punto abitato più alto del paese, c´è un grosso torrione di roccia usato come palestra d´arrampicata)
Parcheggiata l´auto, a piedi si continua per pochi metri in piano, direzione Sud, lungo lo stradino che scende nella Valle del Rio Arno. A un incrocio, poco prima che la via principale diviene sterrata e inizia a perdere quota, si imbocca a sinistra uno stradino cementato che sale in direzione Est, fatti pochi metri lo si abbandona per prendere a destra un´evidente mulattiera che si inerpica a svolte sul pendio soprastante e poi continua dritta e in piano in direzione Sud, passa accanto a un immagine sacra dove c´è un´ottima sorgente e più avanti si ricollega alla sterrata lasciata subito dopo l´inizio dell´escursione. Si continua su questa via fino a quota 1125 m dove sulla destra si stacca un sentiero che dobbiamo prendere, vicino c´è un´altra immagine sacra, si scende verso il torrente e lo si attraversa su un ponticello a quota 1160 m. Si sale ora a svolte in direzione Ovest verso la località Giunchiera per poi piegare verso Sud-Ovest fino a giungere su una radura dove, di fronte (Sud), abbiamo il boscoso Cimale dell´Asino (che in realtà è la fine del costone Nord del gruppo montuoso Intermesoli-Picco Pio XI-Vetta Settentrionale d´Intermesoli-Picco dei Caprai). Qui, a quota 1361 m si abbandona il sentiero segnato che piega verso destra (Ovest) e si continua su una traccia non molto evidente che continua in direzione Sud aggirando il Cimale dell´Asino dal versante Occidentale (destra). Se non si trova subito il sentiero salire verso Sud-Est nel bosco (non perdere quota verso destra), ritrovata la traccia che qui è molto marcata si procede sempre in direzione Sud e sempre in leggera salita fino a sbucare in una grossa radura (quota 1460 m) Prato Tondo. Qui il sentiero si perde di nuovo, bisogna costeggiare gli alberi di destra salendo in direzione Ovest fino a quota 1500 m dove, nel bosco, si ritrova la traccia che piega leggermente verso destra (Ovest, Sud-Ovest), rimane più o meno a quota costante, attraversa alcune vallette poco marcate, passa alla base di uno sperone roccioso e pietroso e in fine scende in una valletta a quota 1482 m (piccolo omino di pietra), se si prosegue, per errore, ancora avanti nel bosco a mezza costa si incontra un vallone stretto e marcato, riportato molto bene sulla cartina escursionistica. Da quota 1482 m si risale la valletta in direzione Sud (il sentiero in questo tratto non è molto evidente) fino a uscire dal bosco in una radura scoscesa dominata dall´enorme sperone di rocce e ghiaie che scende dalla Vetta Settentrionale d´Intermesoli, quota 1540 m. Si piega a sinistra in direzione Sud-Est e si giunge presso una sorgente che sgorga dallo sperone, quota 1562 m, (ottima acqua per dissetarsi e riempire le borracce). Il sentiero dalla fonte in poi ritorna ad essere evidente, sempre nella stessa direzione, rientra nel bosco a quota 1600 m per uscirne definitivamente a 1700 m, in fine si sale ripidamente a svolte il pendio Nord del Picco dei Caprai 1947 m che si raggiunge dopo aver superato una morena e un´ampia valle piena di enormi massi e pietrai trasportati quì da un antico ghiacciaio. La gita finisce qui, se si ha ancora del tempo, si può raggiungere e superare un altro gradone morenico costituito da un pendio erboso fino a salire a quota 2040 m da dove ci si affaccia sulla Conca del Sambuco col suo nevaio protetto dalla grande parete Nord-Est del Pizzo d´Intermesoli.
Come per la salita.
Lungo buona parte del percorso bello e inconsueto è il panorama sulle montagne e sui luoghi circostanti da me sempre frequentati ma mai visti da questa angolazione: Corno Grande, Corno Piccolo, Intermesoli, Vetta Settentrionale d´Intermesoli, Prati di tivo, Val Maone, Corvo, Mozzone.
I Due Corni del Gran Sasso visto dalla morena della Conca del Sambuco | La spettacolare Conca del Sambuco con il suo nevaio |
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