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Pizzo d'Uccello |
Regione: Toscana (Lucca)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Settentrionale - Gruppo Alpi Apuane Provincia: Lucca Punto di partenza: Rif. Donegani (q. 1150 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 631 m - Totale: 1262 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,30 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Definito il "Cervino delle Apuane" per la sua forma ardita, presenta una parete Nord di 700 metri, su cui salgono storiche vie di roccia. La salita alla via normale è alla portata dell´escursionista privo di vertigini e presenta qualche semplice passo di arrampicata, mai esposto.
Da Minucciano si sale seguendo le indicazioni per il rifugio Donegani, che si raggiunge in macchina. Un tratto di strada è rovinato dal passaggio di camion che trasportano il marmo dalle vicine cave. Si parcheggia e, alle nostre spalle, si notano i cartelli del giro ad anello del Pizzo d´Uccello.
Si segue come direzione la Foce di Giovo, il sentiero è sempre molto ben segnato e sale dapprima in un bosco per poi sbucare, dopo poco, su una strada asfaltata. Si procede verso sinistra in direzione delle cave. Qui il sentiero è purtroppo deturpato dai mezzi che trasportano il marmo e dagli scavi che hanno rovinato il paesaggio circostante. Prima della cava si nota una deviazione che sale tagliando parte delle cave, evitando di passare sul percorso originale che è ormai diventato uno stradone polveroso percorso dai camion. Conviene percorrere questa deviazione che, sebbene sia indicata per escursionisti esperti, non presenta particolari difficoltà. Si sale fino ad un casotto tra pietraie di calcare. Salendo verso destra si segue un canalino, anche se in questo tratto i segni scarseggiano. Si giunge ad un altro casotto (segno rosso sullo spigolo sinistro), si passa vicino ad una cava, la si aggira e si percorre un semplice tratto attrezzato, non esposto, in cui non occorre assicurarsi. Si giunge ad un pianoro con bivio che sale verso destra tra rocce ed erba, si entra poi, a sinistra, nel bosco prestando attenzione ai segni rossi e si sbuca al Giovetto dopo circa un´ ora. Andando a sinistra si percorre un sentiero in piano che porta alla Foce di Giovo da cui sale la via normale originaria. A destra si comincia invece la salita al Pizzo. Dapprima si rimonta un pendio, poi si aggira un piccolo torrione sulla sinistra e, procedendo tra roccette e due facili e brevi camini (I+) si rimonta sullo spallone sommitale da cui si vede la cima a breve distanza con croce di vetta. Abbiamo impiegato un´ altra ora per arrivare sulla vetta del Pizzo.
Come per la salita. Oppure dalla Foce di Giovo, oppure da Foce Siggioli.
La salita dalla cava che porta alla Foce di Giovo è sconsigliata nelle giornate feriali, in cui sono attivi i lavori, in particolare nelle giornate calde. Meglio seguire la deviazione descritta, oppure, decisamente consigliabile, è la salita da Foce Siggioli. Alla partenza seguite le indicazioni per quest´ultima per godere di un panorama eccezionale sulla parete Nord del Pizzo. In questo caso, però, si consiglia di portare cordino ed imbrago poichè ci sono due brevi e facili tratti attrezzati che risultano, però, abbastanza esposti.
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