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L´Hosandhorn. Ben visibile la lingua di ghiacciaio della nota. |
Regione: Piemonte (Verbania)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Monte Leone Provincia: Verbania Punto di partenza: Lago di Morasco (q. 1750 m) - Val Formazza. Versante di salita: W-NW Dislivello di salita: 1450 m - Totale: 2900 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Montagna splendida, che purtroppo fa la parte della sorella mediocre accanto alla più bella Arbola.
Come per il Blinnenhorn (vedi relazione). Da Milano, autostrada per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada, seguendo le indicazioni per Formazza. Superati Crodo, Baceno e Premia, si giunge a Ponte di Fomazza, da dove alla Cascata del Toce, la seconda d´ Europa per altezza, per giungere a Riale. Al bivio si tiene la sinistra per Morasco. Raggiunta la grande diga, si costeggia il lago sinoal suo termine, parcheggiando nel piazzale nei pressi della Funivia di servizio dell´ ENEL.
Dal piazzale si scende ad attraversare il fiume per poi risalire il fianco destro del vallone ove scorre il Rio dei Sabbioni che scende dal Lago omonino. Il sentiero procede ripido fino al primo pilone della teleferica di servizio, poi si addolcisce arrivando al Baitello Zum-stock dove si incontra il bivio per il rifugio Città di Busto. Si tiene la sinistra, seguedo per i Sabbioni, si attraversa il torrente passando sull´ altro versante, e per una serie di dossi erbosi e un ultimo tratto di sfasciumi si giunge al rifugio Cesare Mores. (2550), posto poco sopra la diga. Dal rifugio si scende ad attraversare la diga, costeggiando la riva destra del Lago dei Sabbioni, sino ad un bivio dove si prende a destra (indicazioni ) risalendo un ripido dosso erboso che adduce ai piani pascolivi superiori, lungo i quali si raggiunge il Rfugio Claudio e Bruno, di proprietà dell´ Organizzazione Mato Groso , interamente ricostruito a metà degli anni novanta e gestito da volontari. Dal rifugio in una decina di minuti si raggiunge l´ Hosandgletcher (Ghiacciaio del Sabbione) grazie ad una traccia sulla morena. Con un lungo diagonale, lo si attraversa in direzione dell´ evidente Passo di Mittlenberg, posto tra L´ Hosand (a sinistra) e la prima cima degli Strhallgrat (a destra), e con lunghi zig-zag se ne risale il pendio sino al colle. Prestare attenzione a tarda stagione, quando il manto nevoso è pressochè assente, ai grandi crepacci presenti sotto il passo che, in alcuni casi, sono estremamente difficioltosi da superare. Dal Passo, ci si sposta a sinistra, senza seguire il filo di cresta, ma tenendosi alla sua destra tra blocchi di pietra e nevati sino alla croce di vetta.
Come per la salita.
Una via alternativa molto interessante era la salita diretta dal ghiacciaio di Hosand, che un tempo arrivava fin sotto la cima. L´ attuale riduzione dei ghiacciai ha però reso questo itinerario estremamente difficile, in quanto avendo separato la parte di ghiacciaio in parete dal corpo principale, per arrivarvi occorre un´ impegnativa scalata su roccia pessima piuttosto pericolosa. Tale ascensione è ancora possibile ad inizio stagione, con neve abbondante e ben assestata, ma sempre dopo un´ accurata ispezione (Il frammento di ghiacciaio residuo cui ci si riferisce si vede chiaramente nella foto di copertina).
Arbola e Hosandhorn |
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