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Fra le tante belle escursioni estive che il Friuli Venezia Giulia offre la salita al Rifugio Giovanni e Olinto Marinelli è sicuramente un piacevole itinerario altamente panoramico.
Il rifugio sorge a 2122 m di quota sul lato est del valico che divide i comuni di Forni Avoltri e Paluzza, ed è raggiungibile solo a piedi da diverse direzioni.
La salita più facile parte dal Rifugio Tolazzi (1350 m), situato a 3 Km circa oltre l'abitato di Collina (1250 m), ed avviene seguendo il sentiero 143 per circa 2 ore. Sempre dal Rifugio Tolazzi si può prima raggiungere il Rifugio Lambertenghi Romanin (2000 m) sul lato italiano e Wolayasee Hütte (sul lato austriaco), poi percorrereo il sentiero Spinotti. Dal versante sud è raggiungibile da Givigliana, attraverso la Malga Plumbs o da Tualis attraverso il Monte Crostis. Infine da Timau si sale verso il Passo Monte Croce Carnico e poi per pista forestale si guada il Rio Monumenz, si arriva a Casera Val di Collina e si prosegue per il sentiero 148 fino alla Casera Plotta e al Rifugio Marinelli (3 ore).
Il Rifugio Marinelli fu costruito nel 1901 e venne dedicato a Giovanni Marinelli, geologo e primo presidente della Società Alpina Friulana, ed al figlio Olinto, anch'esso presidente della SAF. Nel corso degli anni è stato modificato ed ampliato più volte ed oggi accoglie gli escursionisti con una struttura accogliente e confortevole. Dispone di 2 camere a due posti letto, di 2 a 4 posti, di 4 a 6 posti letto e di una camerata da 14 posti letto per una capienza di 50 posti letto in tutto.
Immerso nel verde della Carnia il rifugio è gestito dalla famiglia Tamussin dal 1975 ed è base di partenza per numerose escursioni sul gruppo montuoso più elevato del Friuli Venezia Giulia, come la salita al Monte Cogliàns dal versante sud, al Pizzo Collina o alla Creta della Chianevate, alla Cima di Mezzo, al Monte Crostis, la traversata lungo il Sentiero Spinotti fino ai rifugi italiano e austriaco sul Passo/Lago Volaia.
La Val Valentina, che corre parallela alla catena del Cogliàns in territorio austriaco, e il confine con l'Austria che corre sui crinali di queste montagne, furono teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale. Sulle cime come la Creta della Chianevate e la Creta di Collina si possono vedere ancora oggi trincee, camminamenti e i resti di edifici costruiti per il riparo delle truppe alpine.
La montagna dimenticata Scopri insolite vie alpinistiche su cime della Valle d'Aosta Regione: Val Aosta - Varie valli valdostane
Data: da concordare Durata: 1 g Difficoltà: D-