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		    SICURI IN FALESIA
Domenica 17 giugno 2012 in circ 30 località italiane si è tenuta la Giornata nazionale per la prevenzione degli incidenti in montagna, organizzata dal CNSAS (Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico), il CAI e le Commissioni e Scuole Centrali di Escursionismo e Alpinismo Giovanile del CAI, nell'ambito del progetto "Sicuri sul sentiero". La giornata è finalizzata ad una corretta informazione per la prevenzione degli incidenti in montagna nella stagione estiva, su sentieri, vie ferrate, falesie, ricerca di funghi.
Lo scopo della giornata
			Lo scopo di tale giornata è quello di 
			informare i frequentatori della montagna estiva sui rischi legati all'attività 
			escursionistica, alpinistica, sulle vie ferrate o in falesia, sulle 
			modalità di prevenzione degli incidenti e sul corretto utilizzo dei materiali.
			 
			La necessità di organizzare questo tipo di incontri pratici sul campo con 
			gli escursionisti nasce dalla constatazione di preoccupanti dati 
			relativi alla frequentazione della montagna, emersi nel corso degli 
			ultimi 10 anni di attività di presidio dei percorsi da parte del 
			Soccorso Alpino Lombardo e di altre regioni italiane. I dati statistici raccolti rivelano un 
			quadro piuttosto allarmante che denuncia spesso una scarsa preparazione e attenzione ai rischi della montagna e anche dell'arrampicata in falesia.
			Ogni anno il Soccorso Alpino soccorre circa 7.000 persone con 400 vittime, il 40% degli interventi sono relativi ad un ambito escursionistico, mentre l'incidenza del soccorso
			negli incidenti in falesia è minore, intorno al 2%. Si tratta però di dati statistici che riguardano le sole chiamate di soccorso al CNSAS, ovvero incidenti in cui è intervenuto
			il Soccorso Alpino, e che quindi non tengono conto di tutti gli incidenti che si risolvono con chiamata diretta di un'ambulanza o con accesso diretto al pronto soccorso da parte delle persone coinvolte.
			 
			Con il progetto denominato "SICURI in MONTAGNA" il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
			(C.N.S.A.S), insieme agli Organi Tecnici del Club Alpino Italiano, Enti ed Associazioni che si adoperano per la
			montagna, è da tempo impegnato in un programma rivolto alla prevenzione degli incidenti in montagna ed
			ambiente ostile. L'obiettivo di queste iniziative è di far diminuire, in modo sempre più efficace, gli incidenti
			rendicontati dalle statistiche presentate ogni anno dal CNSAS. La giornata "SICURI in FALESIA", rivolta
			alla prevenzione degli incidenti tipici dell’arrampicata sportiva, si colloca all’interno del più ampio programma
			nazionale dedicato alla prevenzione degli incidenti tipici della stagione estiva.
			
Gli incidenti in falesia
			I dati raccolti dal CNSAS negli ultimi anni mettono in evidenza un trend crescente di incidenti in falesia, anche a seguito di un forte aumento degli appassionati di arrampicata sportiva, non sempre accompagnato da una adeguata conoscenza
			dell'utilizzo dei materiali e delle tecniche di arrampicata. Molto spesso si arriva alla falesia dopo essere stati accompagnati una prima volta da amici più esperti e si inizia ad arrampicare in base alle nozioni acquisite dagli amici, senza aver frequentato un apposito
			corso di arrampicata con le scuole di alpinismo del CAI o con delle guide alpine. C'è la tendenza erronea di considerare la falesia come un ambiente sicuro e protetto, dal momento che le pareti sono dotate di infissi di sicurezza (spit, fix o chiodi resinati), soste con catene, pareti rocciose
			generalmente pulite e senza rischio di caduta sassi o distacchi di roccia. Invero si tratta pur sempre di un ambiente inusuale per l'uomo e cu cui la sicurezza dipende dalla propria esperienza, capacità e comportamento.
			 Lo stesso titolo Sicuri in falesia della giornata organizzata dal CNSAS non sta ad indicare che la falesia è un ambiente sicuro al 100% in cui non può accadere nulla, ma vuole indicare quali sono le competenze, comportamenti e conoscenze tecniche che un arrampicatore deve mettere in atto
			per poter arrampicare "in sicurezza" in una falesia. E infatti gli incidenti in falesia avvengono, a volte anche gravissimi o mortali e sono spesso dovuti ad imperizia o incapacità complessiva di chi arrampica. Dall'analisi di un campione significativo di incidenti emerge che:
			 
			Ma l'aspetto più preoccupante che emerge nell'osservazione di quanti frequentano le falesie è legato alle spesso scarse conoscenze tecniche, al comportamento inadeguato al tipo di ambiente e alla superficialità nei confronti dei pericoli che la falesia offre.
			Ne sono un esempio:
			 In relazione alla frequentazione della falesia il programma di riferimento per la prevenzione degli incidenti è "Sicuri in falesia", descritto anche nell'apposito depliant scaricabile dal sito www.sicurinmontagna.it
			
			
				
			
			Le percentuali di incidenti legati al tipo di ambiente stesso della falesia e relative a caduta sassi e cedimento di appigli indicano di per sé che non si può parlare di una falesia come di un ambiente sicuro.
			
			
				
			
			La percentuale più elevata di incidenti in falesia riguarda arrampicatori giovani e privi d'esperienza, che a volte sono presi da facili entusiasmi e passano da un paio di allenamenti di arrampicata indoor (di per sé non priva di rischi) alle pareti di roccia.
			Dai dati statistici a disposizione risulta che le maggiori cause di incidenti in falesia sono:
			
			
				
			
			
La giornata a Introbio
			
			VieNormali ha partecipato alla giornata tenutasi presso la Casa delle Guide in località Cantaliberti, a Introbio (Valsassina - Lecco).
			Grazie alla disponibilità del coordinatore nazionale di "Sicuri in montagna" Elio Guastalli, 
			del Presidente Centro Studi Materiali e Tecniche Lombardo CAI Andrea Monteleone, di Vittorio Bedogni del Centro Studi Mateiali e Tecniche del CAI, di Alessio Bastianello della Scuola Regionale Lombarda di Alpinismo del CAI
			e di Alberto Caresana della Scuola Regionale Lombarda di Alpinismo del CAI, sono stati trattati argomenti relativi a:
			 
			Particolarmente interessanti sono stati i test di tenuta dei materiali (moschettoni, fettucce, cordini, corde, friends) con misurazione tramite dinamometro della forza a cui avviene la rottura dell'attrezzo. Notevolmente diverso il comportamento e della resistenza di cordini di tipi differente, cone nylon, Dyneema o kevlar, anche a seconda del tipo di nodo utilizzato nella chiusura per realizzare un anello di cordino.
			La tenuta e le caratteristiche dei materiali non sempre vengono tenute nella dovuta considerazione da parte di chi arrampica, soprattutto per quanto riguarda i nodi da utilizzare nei cordini.
			 Per evitare o almeno ridurre gli incidenti in falesia è bene frequentare degli appositi corsi di arrampicata con personale esperto e qualificato ed attenersi alle corrette norme di utilizzo dei materiali e di sicurezza.
			 Per maggiori informazioni si consiglia di leggere l'opuscolo Sicuri in falesia del progetto "Sicuri in montagna", scaricabile dal sito: www.sicurinmontagna.it
			 Si ringraziano per la collaborazione e l'assistenza Elio Guastalli, Vittori Bedogni, Gianni Beltrami, Marco Pagani e tutti gli 
			istrutturi del CAI e CNSAS intervenuti.
			 Roberto Ciri
			  
				
			
			
			  
			
			     
			
			     
			    
			    Casa delle Guide
			     
			  
			    Casa delle Guide
			Inoltre gli interventi di Matteo Pastori (Presidente FASI Lombardia - Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) e di Walter Brambilla (Presidente Commissione Nazionale Alpinismo Giovanile CAI) hanno fornito interessanti informazioni
			sui problemi di sicurezza nell'arrampicata indoor e sull'impegno del CAI nell'educazione alla montagna e al gioco dell'arrampicata nell'età evolutiva di bambini e ragazzi. Sono intervenuti anche Renata Viviani (Presidente del CAI Lombardia), Gian Attilio Beltrami (Delegato XIX Lariana CNSAS), Ivo Mozzanica (Guida Alpina) e Fabio Lenti (Guida Alpina).
			
			
			  
			L’arrampicata è una pratica sportiva coinvolgente ed appassionante che non può essere pensata solo come
			gesto atletico. Dai monotiri alle vie d'arrampicata in falesia, i problemi legati alla tecnica di assicurazione ed
			autoassicurazione sono d'importanza fondamentale. Purtroppo capita spesso di costatare come piccole
			disattenzioni o imprudenze possono, a volte, generare conseguenze assai gravi.
			
			     
			  
			     
			    
			    Attrezzatura per i test
			     
			  
			    Spiegazione dei test
			     
			  
			     
			    
			    Test su corda
			     
			  
			    Test su moschettone
			     
			  
			     
			    
			    Test su friend
			     
			  
			    Test su corda su spigolo
			     
			
			     
			    
			    Test su cordino Dyneema
			     
			  
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