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RACCONTO DI MONTAGNA DI MAURIZIO ANGELLA



La mia sfida: da Roncadelle alla cima dell'Adamello andata e ritorno in MTB
di Maurizio Angella

Attraversamento del Pian di neve sul ghiacciaio dell’Adamello
Attraversamento del Pian di neve sul ghiacciaio dell’Adamello

Monte Adamello - 3539 m
Regione: Lombardia
Punto di partenza: Roncadelle (BS) (q. 117 m)
Versante di salita: SW
Dislivello di salita: 3422 m
Dislivello totale: 6844 m
Tempo di salita: 16,45 h
Tempo totale: 25 h
Difficoltà: EEA - I+ - PD+ (scala difficoltà)
Punti di appoggio: Rif. Prudenzini (q. 2225 m) - Bivacco Giannantonj (q. 3168 m)
Tipo di salita: Sentiero, traccia su ghiacciaio, passaggi roccia
Attrezzatura:

La sfida da me realizzata è sia alpinistica che ciclistica, perché ho affrontato l’Adamello in bicicletta fin sulla cima.

Sabato pomeriggio faccio gli ultimi preparativi per affrontare la mia sfida che inizierà sabato sera alle 21.15: ho imbottito una parte del telaio della mia MTB con gomma spugna per quando dovrò caricarmela a spalle, installato tre lampade per vederci la notte e ho riempito lo zaino dell’occorrente che mi servirà per affrontare le prossime 24 ore in programma. E’ da due anni che stavo pensando a questa idea un po’ strana, affrontare l’Adamello in una tappa unica con la MTB fino in vetta e ritorno (partenza e arrivo da Roncadelle - BS) e adesso sono pronto.

15 ore in bici
250 km
7 ore bici in spalla
2 ore bici a spinta
1 ora di soste


Alle 20,45 di sabato 19-09-2009 mi presento di fronte al municipio di Roncadelle, abbigliamento di MTB con scarponi ai piedi e zaino a spalle, oltre alla mia famiglia ci sono parecchi amici tutti venuti a darmi la loro solidarietà. Saluto tutti e il sindaco mi dà il via, parto alle 21,15, mi accompagnano 4 biker e sono scortato dai vigili fino al limite del paese.

Devo affrontare 115 km su asfalto e altri 10 sterrati, i biker mi stanno dietro, perché non voglio scia, il paesaggio di notte è stupendo, passiamo la Franciacorta per poi costeggiare il lago d’Iseo, breve sosta per un caffé e poi si riparte, notte stellata, perfetto. Uno alla volta i biker mi abbandonano, si risale la Valle Camonica sulla statale vecchia, a metà valle una festa del paese mi fa fare una deviazione, maledizione sbaglio strada, di notte non mi raccapezzo, allungo di un ora, finalmente arrivo a Cedegolo, una sosta per mangiare, poi saluto gli ultimi biker e comincio la salita a Saviore dell’Adamello. Sono solo.

Le gambe non girano come dovrebbero ho spinto troppo per recuperare il tempo perso, sono obbligato a fermarmi spesso, ogni tanto incontro gente che mi saluta, mi aspettavano per vedere se era vero ciò che il giornale di Brescia aveva pubblicato sulla mia sfida, arrivo a Saviore, proseguo per la località Fabrezza dove finisce l’asfalto, breve sosta per mangiare e riparto, poco dopo comincio a sentire la stanchezza, mi si chiudono gli occhi (ore 4,30 piena notte) devo fermarmi, dormo 7 minuti, un micro sonno, ci sono abituato (faccio gare a piedi che durano anche 40 ore, le ultra trail).

Riparto e alle 7,15 arrivo al rifugio Prudenzini mt. 2225 slm. Ci sono due miei amici ad aspettarmi, il Fiore e Massi, faccio colazione, smonto le ruote, saluto Marco il rifugista, bici in spalle e via, mi aspetta il passo Salarno quota 3168 mt. slm., salita impegnativa e dura. Al passo mi aspettano altri due amici Stefano e Sergio, mi hanno trasportato fin quassù le ruote chiodate, sono fisicamente provati, hanno dormito sotto una roccia a una temperatura di -12° (per la nebbia, la sera prima, non sono riusciti a trovare il bivacco).

Montate le ruote chiodate metto la bici sul ghiacciaio e comincio a pedalare seguito dal mio amico Fiore , il quale verrà con me fino sulla cima immortalandomi con tantissime foto (gli altri amici torneranno al rifugio). L’attraversamento del ghiacciaio è faticoso, riesco a pedalare solo a tratti per il resto mi tocca spingere, bisogna fare attenzione ai crepacci che sono coperti da 30 cm di neve fresca, proseguiamo sempre slegati . Arrivati sotto le ultime roccette di nuovo bici a spalle e ricomincio a salire gli ultimi 300 m, è molto ripido devo continuamente aggrapparmi alle rocce e con la bici a spalle non è il massimo, continuo a prendere zuccate contro i massi e il telaio della bici, spesso sprofondo fino a mezza coscia è devastante, guardo in basso: il ghiacciaio non si vede più, è salita la nebbia (riattraversare il ghiacciaio con la nebbia è da suicidio, si rischia di infilarsi in qualche crepaccio e addio). Una volta arrivati in vetta dovremmo per forza bivaccare e aspettare che la nebbia se ne vada. Si decide di salire lungo il crinale a pochi passi dalla parete nord, ogni tanto guardo giù, impressionante: 1000 m di vuoto, non devo sbagliare, sono senza ramponi, continuo a pensare: “stai attento, se inciampi non lo racconti più a nessuno”. Prima della vetta un piccolo filmato, mi ricordo le parole pronunciate “bisogna proprio essere fuori di testa per fare questo”, un sorriso e via. Dopo più di un’ora che ho iniziato a salire le ultime roccette, intravedo la vetta: è fatta, pochi metri e sono sul masso dove è installata la croce, sui 3539 mt. slm. del Monte Adamello - ore13,45 del pomeriggio del 20-09-2009.

Ci stringiamo la mano, parliamo poco, è stata dura, facciamo quattro foto e cerchiamo di scendere il più possibile. Fa freddo, se la nebbia persiste ci tocca bivaccare, non mi piacerebbe e non sono equipaggiato per farlo. Fortunatamente quando arriviamo al ghiacciaio la nebbia si è alzata, cerchiamo di aumentare l’andatura, vogliamo essere al passo Giannantonj il più presto possibile e questo fa si che diminuisca la sicurezza, il Fiore cammina una decina di metri davanti a me e di colpo scompare, ha bucato un ponte di neve, non ho la corda e siamo slegati, fortuna vuole che lo zaino faccia da tappo, coi ramponi cerca la parete di ghiaccio non la trova con un colpo di reni si lancia verso l’alto è uscito, guardo nel buco: è tutto buio, profondissimo. Si riparte cercando di stare leggeri, si intravedono tutti agli avvallamenti dei crepacci, ci passiamo sopra trattenendo il respiro.

Arrivati al passo breve pausa, bici a spalle e giù lungo il sentiero, devo stare attento a non inciampare, salto da un sasso ad un altro da un nevaio alle rocce coperte di neve, affronto una lunghissima morena guado due ruscelli le braccia cominciano a far male, devo continuamente farle riposare e alla fine eccolo il rifugio, ci aspetta mia moglie e mio figlio con un nostro amico (ore 17,15).

Cambio le ruote, mangio un panino, calzo delle scarpe da ginnastica asciutte e parto (17,35) sono in ritardo sulla tabella di marcia, scendo a rotta di collo, devo recuperare tempo. Sono solo, nessuno mi accompagna, continuo a pedalare e faccio dei conti sul tempo per calcolare a che ora arriverò (in andata da Roncadelle al rifugio ci ho messo 10 ore, al ritorno riuscirò in 4,50). Lungo la strada mi fermo a mangiare un panino, accendo il frontalino (diventa buio), continuo a pedalare, a Marone sul lago d’Iseo mi raggiungono alcuni amici e decidiamo di fermarci per un caffé, tanto ormai sono fuori tempo.

Manca poco, sto arrivando, faccio l’ultima curva in via Roma, in fondo la famiglia e gli amici mi aspettano per festeggiare E’ fatta: 25 ore e 10 minuti (ore 10,25 di domenica 20-09-2009). Sono ugualmente super soddisfatto, dovrei essere il primo ad aver compiuto una cosa simile, stupendo!

Vorrei ringraziare la mia famiglia, che hanno dovuto sopportare tutte le mie assenze dedicate agli allenamenti e tutti gli amici che mi hanno aiutato, grazie a loro l’impresa é riuscita.

GRAZIE!


Note:
Le difficoltà riguardano i vari crepacci. Mentre le bellezze sono indescrivibili, da vedere di persona.

Autore: Maurizio Angella - Altri racconti dell'autore...

Data: 19/09/2009

Monte Adamello - Attraversamento del Pian di neve sul ghiacciaio dell’Adamello
Attraversamento del Pian di neve sul ghiacciaio dell’Adamello
Monte Adamello - Salita verso la vetta lungo la cresta ovest
Salita verso la vetta lungo la cresta ovest

Monte Adamello - In vetta sulla cima del Monte Adamello
In vetta sulla cima del Monte Adamello

Monte Adamello - In discesa dalla cima dell’Adamello
In discesa dalla cima dell’Adamello



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