La storia della Via del Compressore di Maestri, ripercorsa in arrampicata libera da David Lama, un arrampicatore che diventa alpinista e impara che su quella montagna è la natura a dettare le regole.La storia delle scalate al Cerro Torre è, al pari di quella dell'Everest, sicuramente fra le più affascinanti e controverse della storia dell'alpinismo mondiale. Una montagna a suo tempo dichiarata impossibile da uno dei re dell'arrampicata del passato,
Bruno Detassis che nel 1958 aveva guidato una spedizione trentina. Tentata in contemporanea dalla fortissima cordata
Bonatti e Mauri, i primi salitori del quasi 8000 Gasherbrum IV, che dovettero ritirarsi. Fu
Cesare Maestri nel 1959 ad avventurarsi lungo la parete nord con
Toni Egger, precipitato durante il tentativo di quella che è ancora oggi una delle più misteriose e controverse scalate della storia alpinistica. Il mondo alpinistico mise infatti in dubbio che Maestri fosse riuscito ad arrivare in vetta, così egli vi ritornò 11 anni dopo nel 1970, ma salendo lungo un'altra via per la parete est aperta a suon di centinaia di chiodi a pressione infissi nella parete di granito con l'aiuto di un compressore per il trapano del peso di 80 kg, lasciato appeso poche decine di metri prima della fine della parete ed ancora oggi presente. Una via che generò altre polemiche per il tipo di arrampicata artificiale fin troppo estremo, cosicché la prima salita non contestata del Torre venne attribuita ai
Ragni di Lecco guidati da
Casimiro Ferrari che nel 1974 raggiunsero la vetta per la ghiacciata parete ovest. Solo nel 2005
Rolando Garibotti ed
Ermanno Salvaterra riuscirono a percorrere la via originale di Maestri ed Egger fino alla vetta, per altro dichiarando di non aver trovato, da un certo punto in poi, più alcuna traccia del passaggio di Maestri e mettendone definitivamente in dubbio la salita.
Negli anni 2000 sulle scene mondiali dell'arrampicata sportiva compare un ragazzino austriaco di madre austriaca e padre nepalese:
David Lama, un ragazzo senza alcuna paura del vuoto che in pochi anni conquista gare su gare di arrampicata e nel 2009 decide di voler effettuare
la prima salita in libera della via del Compressore di Maestri. Una libera reputata assolutamente impossibile anche da Jim Bridwell, il forte arrampicatore americano
protagonista delle big wall su El Capitain e di una salita artificiale proprio sulla parete est del Torre. Le gesta di Davi Lama vengono raccontate con un veloce ed impressionante excursus sull'infanzia e l'adolescenza di David Lama, con la veloce ascesa alla conquista della Coppa del Mondo di arrampicata sportiva a soli 16 anni, fino alla decisione di effettuare la prima salita in libera della Via del Compressore, fallita nel 2009 e riuscita nel 2012. Al fallimento del primo tentativo, organizzato con una certa presunzione di riuscita e più che altro con finalità mediatiche, seguì la salita della via con Peter Ortner, sebbene ancora non completamente in libera. Infine, nel gennaio 2012, la tanto attesa riuscita, filmata dall'elicottero e da una troupe di alpinisti salita per la parete ovest lungo la via dei Ragni di Lecco che attendevano Lama ed Ortner in cima.
Il film ripercorre i passaggi importanti della storia della salita del Cerro Torre, partendo dai dubbi della prima salita di Cesare Maestri con Toni Egger e la successsiva salita della Via del Compressore. Questi momenti storici sono ricostruiti con un bel montaggio che contiene filmati originali relativi al 1959 e 1970. Alcuni momenti del film, come quelli passati a El Chalten in attesa delle condizioni meteo favorevoli (rare in Patagonia!), sono piuttosto lenti e un po' noiosi e forse forzati nei dialoghi, ma necessari per rendere il senso dell'attesa. Interessante il rilievo dato alla schiodatura di parte della via del Compressore da parte di Hayden Kennedy e Jason Kruk con la discutibile motivazione di "restituire alla montagna il rispetto che merita e
dimostrare che è una montagna davvero difficile da scalare", in cui vengono mostrati gli eventi vissuti nei giorni successivi a El Chalten. Poi arriva il giorno della salita: i tiri di scalata, il bivacco in parete con gli amici cameramen a bivaccare appena sotto il fungo di ghiaccio che ricopre la cima del Torre, le difficoltà affrontate da David Lama, il volo, il rischio sulle scaglie di granito instabili con l'ultimo tratto di arrampicata che tiene con il fiato sospeso e le mani umide. E poi la conclusione della via e del sogno di Davi Lama che in questa scalata trova un motivo di crescita personale e alpinistica, capendo ed imparando sulla propria pelle che saper arrampicare ad alto livello non basta per affrontare una montagna come il Cerro Torre e che nei primi due tentativi gli mancavano le basi alpinistiche, sia di preparazione che di mentalità, per affrontare quella parete in cui è la natura e non l'uomo a dettare le regole del gioco.
Un bel film un po' scanzonato ma con bellissime ed emozionanti riprese aeree e in parete, a cui fanno da interessante contorno le interviste a Peter Habeler, Jim Bridwell, Toni Ponholzer, con belle riprese e ricostruzioni storiche.
Il dvd fa parte della collana "
Le leggende dell'alpinismo", una serie di 27 film di montagna in uscita in edicola ogni venerdì nell'arco della primavera ed estate 2015 con La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. I film della collana "
Le leggende dell'alpinismo" possono essere acquistati in edicola e online (su store.gazzetta.it) ogni settimana al costo di 10,99 €. Prossima uscita: Kukuczka, in edicola venerdì 13 marzo 2015, il film dedicato al grande alpinista polacco, una delle leggende dell'alpinismo himalayano.
Biografia di David Lama su:
Wikipedia.