Ian Fleming, lo scrittore britannico e padre del personaggio di
James Bond, l'agente segreto più famoso del mondo, era un appassionato alpinista. Sin da giovanissimo, quando fu spedito dai genitori in Austria a Kitzbuhel per completare gli studi, il romanziere inglese si innamorò della montagna, avvicinandosi alle discipline dello sci e dell'alpinismo, attività queste ultime che spesso ricorrono nei racconti di
007. La bellezza sconfinata dei paesaggi alpini ha catturato di conseguenza anche tutti i registi e i produttori delle varie trasposizioni cinematografiche delle avventure di Bond che si sono succedute negli anni.
Da
Goldfinger a
GoldenEye, da
Al servizio di sua Maestà fino all'ultima pellicola
Spectre, le
Alpi rappresentano da sempre una delle
location preferite dove ambientare le rocambolesche avventure di Bond.
In attesa del nuovo film, il venticinquesimo della serie (la cui uscita è prevista per il prossimo anno), diamo una sguardo alle ambientazioni alpine più belle scelte dai produttori di 007. La scena iniziale di GoldenEye del 1995 mostra
Pierce Brosnan (alla sua prima esperienza nei panni di James Bond) cadere nel vuoto in un pericolosissimo bungee jump dalla
Diga di Verzasca, nel Canton Ticino. Le Alpi svizzere fanno da sfondo a questa suggestiva struttura, ogni anno presa d'assalto da centinaia e centinaia di appassionati e amatori pronti a rivivere le gesta del salto nel vuoto di 007.
Si trova sulle alpi svizzere anche il ristorante girevole
Piz Gloria, teatro di alcune scene di Al servizio di sua Maestà del 1969. Il Piz Gloria si trova sulla vetta del monte
Schilthorn,
a 3000 metri di altezza, che domina la valle di Lauterbrunnen nel cantone Bernese. Nel film, il ristorante era la tana del cattivo di turno. Oggi ospita una esposizione permanente con i cimeli del film e una Walk of Fame. Dalla cima dello Schilthorn è possibile ammirare l'intero skyline alpino svizzero che conta non meno di duecento tra picchi e vette. Nella pellicola del 1969, James Bond (interpretato da
George Lazenby) si lancia da quelle vette, sci ai piedi e con smoking d'ordinanza, nell'intento di fuggire dai nemici che lo inseguono.
Tra le più belle location di 007 va senza dubbio segnalato il
passo della Furka, famoso valico alpino della Svizzera. Si scollina a oltre 2400 metri e dalla valle di Orsera, nel canton Uri, si arriva alla valle di Goms, nel cantone Vallese. Il passo della Furka è soprattutto noto per essere la Mecca dell'alpinismo europeo (o almeno, una delle mete più belle) dove ambienti selvaggi e salite di alta montagna la fanno da padrone.
Al Furka è stato protagonista
Sean Connery in
Goldfinger, pellicola Premio Oscar uscita nel 1964. Dalle Alpi svizzere fino a quelle italiane: tra le più belle location dei film di James Bond troviamo anche le montagne più alte del Bel Paese, tanto care allo stesso
Ian Fleming, spesso utilizzate come scenari dagli stessi montatori delle pellicole di 007. Curiosa è la storia che lega proprio il più celebre degli 007, Connery, a una di queste località. A Saint Vincent, in Valle d'Aosta, l'attore scozzese premio Oscar fu
protagonista negli anni 60 di una memorabile vincita alla roulette al Casino de la Vallee: per tre volte di fila centrò il 17, risultando così addirittura più bravo (e fortunato) del suo celebre personaggio nella pellicola Casino Royale.
Veniamo all'ultimo film (in ordine di uscita) di 007,
Spectre. Bond si sposta questa volta sulle Alpi austriache, a
Solden,
tra le più note località turistiche invernali del vecchio continente. Fanno da palcoscenico alle avventure della spia britannica il ristorante Ice Q (che nel film diventa un ospedale all'avanguardia), il tunnel Rettenbach e il ghiacciaio Tiefenbach.
Come non ricordare infine le vette innevate di
Chamonix che hanno fatto da scenario alla celebre fuga di di Pierce Brosnan/Bond ne
Il mondo non basta. Come anni prima aveva fatto il collega Lazenby, Brosnan si fionda dalle vette alpine al fianco della bella
Sophie Marceau come il più bravo dei professionisti, per evitare la minaccia di fantomatiche motoslitte volanti. Anche in questo caso, però, restano le Alpi protagoniste della scena.