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![]() La via di salita |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Trento Punto di partenza: Rudere Forte Alto Presanella (q. 1880 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 1678 m - Totale: 3356 m Tempo di salita: 5,45 h - Totale: 9,30 h Periodo consigliato: tarda primavera - inizio estate |
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La Presanella è una cima famosa soprattutto per il suo versante nord, dove sono tracciate diverse vie di varie difficoltà. La via descritta in questa relazione è la classica Grandi - Crugnola aperta nel 1949. Nonostante la scomparsa del seracco presente sullo scivolo, si può considerare ancora una via abbastanza impegnativa e di grande soddisfazione. Raggiunta la vetta, la discesa avviene lungo la normale, ritornando così al Rifugio Denza e poi al punto da dove siamo partiti.
Dalle vicinanze dell’abitato di Vermiglio (TN), sulla statale per il Passo del Tonale, si stacca una strada con indicazioni per il rifugio Denza. Prima asfaltata, poi sterrata, la carrareccia sale con numerosi tornanti fino al Rudere del Forte Alto della Presanella (q. 1880 m), dove si parcheggia. Consiglio di salire con una macchina piccola perché la strada in alcuni punti è davvero stretta. Poco prima del parcheggio, parte sulla sinistra il comodo sentiero che conduce al Rifugio Denza. Si attraversa una buia galleria e poco dopo appaiono maestose le nord della Presanella e della cima Vermiglio. Si prosegue e con un ultimo tratto più ripido si raggiunge il rifugio a quota 2280 m (ore 1,15 ). Dal rifugio si prosegue su tracce di sentiero, morena e nevai fino alla vedretta sotto la parete nord, dove si devia decisamente verso est puntando allo scivolo. Il tratto sulla morena è segnato con ometti e con bolli fosforescenti, un buon aiuto visto che si percorre di notte. La vedretta sale ripida fino a raggiungere la crepaccia terminale dove inizia la via vera e propria (q. 3100 m circa - ore 2,30 ).
Si supera la crepaccia terminale e si sale nell’ ampio canale che nei primi 250 metri di dislivello ha una pendenza di 45°. Nei successivi 150 metri la pendenza arriva a 55° per poi abbassarsi di nuovo nell’ ultimo tratto. La via di salita non è obbligata e quindi si presta ad alcune varianti soprattutto nella parte alta. Comunque la traccia da noi seguita sbucava proprio nei pressi della vetta (q. 3558 m - ore 2).
Dalla croce di vetta si scende per la cresta W, si supera un tratto di infide roccette e ancora per cresta (attenzione alle cornici) fino alla conca sotto la cima Vermiglio. Si attraversa la conca praticamente in piano fino ad arrivare sotto lo stretto intaglio della sella Freshfield (q. 3375 m) che si raggiunge salendo alcune roccette. Da qui, visto l’innevamento primaverile si scende direttamente il ripido pendio sottostante puntando in direzione NE (problemi in caso di nebbia). Si lascia sulla destra una grossa seraccata e si continua fino al termine della vedretta ed in seguito al rifugio (ore 3). Da qui al parcheggio (ore 0,45).
Come tutte le nord si consiglia la salita in primavera per evitare affioramenti di ghiaccio che incrementano la difficoltà della via. Se le condizioni sono buone si può salire anche slegati o al massimo in conserva visto le pendenze non eccessive. Si raccomanda l’uso del caschetto soprattutto se si è preceduti da altre cordate. Per le condizioni della parete chiedere a Mirko, gestore del rifugio e ottimo conoscitore della zona. Possono venire utili le racchette da neve o gli sci per la discesa.
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Salendo lo scivolo | In vetta | Discesa sulla normale |
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