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![]() Il versante N e la Via Normale di salita |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Avers Provincia: Sondrio Punto di partenza: Località "Le Soste" (Fraciscio - q. 1440 m) Versante di salita: N-NW Dislivello di salita: 1723 m - Totale: 3500 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate |
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Bell’itinerario classico dell’alpinismo chiavennasco. Non difficile, sotto un profilo tecnico, richiede comunque buone doti di allenamento a capacità di orientamento e va affrontato con la dovuta preparazione ed in condizioni di buon tempo. Scalato ufficialmente per la prima volta nell’anno 1865, il 7 settembre, dalla cordata dell’inglese John Ball, pare però che venne “vinto” già intorno al 1830 da ignoti topografi del Regno Lombardo-Veneto, in esplorazione delle vette più significative della Lombardia. La relazione che qui viene offerta descrive l’itinerario di scalata per la remunerativa via normale.
Avvicinamento automobilistico - Percorrere la Superstrada Milano-Lecco e, da qui, imboccare la superstrada per Colico. Proseguire verso Chiavenna e, nel centro abitato in prossimità di una rotonda, seguire le indicazioni per Campodolcino, Medesimo, passo dello Spluga. Seguire la tortuosa strada per circa 12 km. e, superata la chiesa di Campodolcino, voltare a destra (indicazioni per Fraciscio e Gualdera). Proseguire verso l’abitato di Fraciscio (tralasciare a destra la deviazione per Gualdera) e, seguendo le indicazioni per il rifugio Chiavenna, lasciare l’auto in un ampio slargo al termine della strada carreggiabile (la strada, ora non asfaltata, prosegue ancora per circa 1 km e può essere percorsa solo se in possesso di veicolo a trazione integrale).
Prima parte: Rifugio Chiavenna
Partenza: 1440 m località Le Soste
Arrivo: 2042 m Rifugio Chiavenna
Profilo altimetrico: 650 m circa in ripida salita
Tempo medio di percorrenza: 1 ora e 40’
Tipo ambiente: sentiero alpino
Difficoltà: Turistica
Segnaletica: bandierine rosse e bianche, indicazione segnaletica C3
Recapito rifugio: tel. 0343.50.490, proprietà del C.A.I. Sezione di Chiavenna;
Custode: Sonia Cerfoglia, via Molinanca 27, 23022 Chiavenna (SO), tel. 0343.33.723
Lasciata l’auto si prosegue lungo strada (mulattiera) per circa 1 km, percorrendo il lato destro orografico del torrente Rabbiosa, giungendo dopo circa 20’ di percorso in prossimità dell’inizio del vero e proprio sentiero, immerso tra i larici, imboccabile sulla sinistra. In prossimità di un grosso sasso strapiombante sulla destra del percorso (faccia a monte) ha inizio il vero e proprio sentiero alpino il quale, in circa 1 ora e 20’, accompagnato da ripide balze e numerosi tornanti, conduce infine con un tratto a mezza costa verso destra in prossimità di un ruscelletto. Da qui si intravede la forcella che attraverseremo per immetterci nell’altopiano dell’Alpe Angeloga. Si prosegue su terreno meno impervio, laddove gli arbusti cedono il posto a sempreverdi, prati e "sassoni" e si entra nella bellissima piana dell’Angeloga, solcata al suo centro da un quieto ruscello. In 15’ si giunge al rifugio chiavenna, 2042 m sempre aperto nei mesi estivi. Verso sud è possibile ammirare lo stupendo laghetto dell’Angeloga, popolato da fauna ittica (salmerini). Il tempo medio di questo tratto è stimato in 1 ora e 40’, due ore in completa comodità.
Seconda Parte: vetta
Quota di partenza: 2042 m (Rifugio Chiavenna)
Quota Cima: 3163 m (Vetta Pizzo Stella)
Profilo altimetrico: 1121 m in continua salita
Tempo medio di percorrenza: 3 ore e 30’ – 3 ore e 45’
Tipo ambiente: ganda, pietraia, cresta
Difficoltà: Alpinistica Facile (F) – brevi tratti in esposizione nel tratto finale e pochi passaggi di I-II° UIAA.
Segnaletica: ometti in pietra, radi bolli arancioni, alcune segnalazioni in vernice bianca.
Aggirato il lago sulla sua sponda orientale (sinistra) si procede su evidente traccia di sentiero verso sud sud-est. A quota 2400 m. circa il percorso piega verso sud (destra) puntando con decisione su ganda verso la cresta Ovest del Pizzo Stella. Si prosegue sull’evidente tracciato (assenza di indicazioni a vernice) sino a passare al di sotto di una parete verticale. Si sbuca su pietraia e si procede sempre più in direzione sud giungendo ad un ampio macereto (erba a stagione inoltrata, fanghiglia o neve ad inizio stagione). Evitare di seguire gli ometti più evidenti (che inducono a pensare che il tragitto percorra un cerchio ampio verso sinistra avvicinandosi al canalone nord del Pizzo) ma procedere sempre verso sud attraversando un gruppo di pietre "arrugginite", per discendere brevemente e guadare il piccolo e torbido ruscello di fusione. Un tempo l’ampio vallone era occupato dalla vedretta dei Morteé, attualmente ne rimangono umili ricordi. Sostanzialmente il percorso compie una lunga diagonale verso destra (direzione sud-ovest). Seguire gli ometti in pietra verso sud sino a quando tracce di sentiero conducono verso sud-est e poi sud in rapida ascesa verso il contrafforte settentrionale della cresta Sud-Ovest, la famosa Cresta del Calcagnolo (a destra, faccia a monte, rispetto ad un tormentato canale di scolo, visibile già dal rifugio alla destra del noto canalone Centrale Nord). A quota 2900 m. circa si piega a sinistra, sempre in forte pendenza e su percorso meno friabile, per raggiungere un piccolo nevaio attraversabile senza alcuna difficoltà. Si prosegue sempre verso sud-sud-est su percorso non sempre obbligato per guadagnare la spalla della Cresta del Calcagnolo (alcuni segni e frecce a vernice arancione aiutano a rinvenire il tracciato in un delicato traverso verso destra con passaggi su roccette di I-II°). Guadagnata la cresta si procede per il suo largo groppone e con decisione verso Est (sinistra), giungendo in breve presso la Croce "Garlaschelli"; risalendo su sfasciumi su percorso ormai facilmente intuibile si giunge infine, in circa 20’, sull’ampio spiazzo della Croce di Vetta.
Tempo stimato di ascesa: 3 ore e 30’, 3 ore e 45’.
Terza parte: discesa
Partenza: vetta, 3163 m
Arrivo: auto e parcheggio, località di Soste, 1440 m
Profilo Altimetrico: discesa con dislivello complessivo di circa 1725 m
Tempo medio di percorrenza: 2 ore e 30’ sino al rifugio, 1 ora dal rifugio a Le Soste
Difficoltà: Alpinistica Facile, Turistica (dal Rifugio)
Individuazione del percorso: ripercorrere a ritroso il percorso di salita. Dalla vetta del Pizzo Stella ripercorre a ritroso il tracciato di salita. Prestare molta attenzione a non deviare dal percorso eseguito all’andata in quanto numerose tracce di sentiero o altrettanti ometti potrebbero distogliere l’attenzione inducendo a seguire itinerari differenti. In realtà il percorso non è obbligato ma, convinti che un tracciato già battuto porti maggior sicurezza all’alpinista, è opportuno procedere guardinghi impegnandosi a "ribattere" la via di salita. Paradossalmente, una volta giunti nell’ampio anfiteatro della vedretta dei Morteé, le indicazioni a bolli bianchi, rossi ed ometti, sono molto più visibili che all’andata. Procedere con sicurezza e senza pericoli su traccia di sentiero sino al rifugio Chiavenna e da qui, sempre a ritroso rispetto al percorso di andata, proseguire sino alla propria auto. La discesa richiede 3 ore e 30’ circa.
A seconda delle condizioni di innevamento invernale può essere presente neve sino a stagione inoltrata. Una piccozza può all´occorrenza divenire utile. Generalmente non sono invece necessari i ramponi.
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Lago dell´Angeloga |
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