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I Corni di Canzo, dalla vetta del Monte Moregallo |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triangolo Lariano Provincia: Lecco Punto di partenza: Valmadrera, frazione Belvedere (q. 290 m) Versante di salita: Vari Dislivello di salita: 1380 m - Totale: 2760 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: autunno o primavera |
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È una fra le più belle e panoramiche traversate di creste del Triangolo Lariano. Il percorso, segnalato da numerosi cartelli e segnavia, in sintesi è il seguente:
- partenza dalla frazione Belvedere di Valmadrera
- salita al Monte Moregallo per il Canalone Belasa (versante S)
- discesa dal sentiero della Cresta W fino alla Bocchetta di Moregge
- salita al Rifugio SEV e alla soprastante Forcella dei Corni
- traversata del versante N del Corno Occidentale fino alla sua Cresta W
- traversata in cresta dei tre Corni di Canzo, da W a E
- discesa dalla B.tta di Luera verso la Val del Gatton e la frazione San Tomaso
- ritorno da San Tomaso sulla stradina acciottolata che conduce direttamente alla frazione Belvedere.
I passaggi attrezzati con catene sono brevi e limitati al Canalone Belasa (6 tratti) e alla Cresta E del Corno Centrale, da affrontare in discesa (4 o 5 tratti).
Il Caschetto è raccomandabile, il kit ferrata non è indispensabile.
Da Lecco e dintorni si raggiunge la cittadina di Valmadrera e da qui si sale alla frazione Belvedere (q. 290 m), dove c’è una palina segnaletica che indica la località e i vari sentieri che dipartono. Parcheggi limitati.
Dalla palina segnaletica che indica la frazione Belvedere si sale, a piedi, lungo la strada asfaltata che termina dopo circa 50 m e si trasforma in una strada acciottolata. Essa sale con alcuni tornanti e conduce ad uno svincolo di stradine e sentieri. Di fronte si nota una palina segnaletica e alla sua destra il sentiero da salire, mentre a destra del sentiero c’è una caratteristica cappella a forma triangolare, alta poco più di 2 m. Questo svincolo è importante, anche perché al termine della traversata ritorneremo dalla strada acciottolata che continua sulla sinistra e che condurrebbe alla frazione San Tomaso.
S’imbocca quindi il sentiero sassoso che si addentra nella boscaglia. Si sale per un buon tratto nel bosco e ai vari bivi si seguono sempre le indicazioni dei cartelli per Sambrosera, Pianezzo. Giunti in località Sambrosera, si oltrepassano i caratteristici Caselli del Latte e poco dopo si arriva ad uno svincolo di sentieri. Inizialmente si prende a sinistra per Pianezzo e dopo circa 10 m si prende, a destra, il sentiero indicato da un cartello che riporta Canalone Belasa EE. Si sale quindi in questa direzione, dapprima ancora nel bosco, poi si entra nel canale roccioso segnalato da bolli rossi.
Si superano 2 brevi tratti attrezzati con catene e alcuni saltelli rocciosi di II° non attrezzati ma alti non più di 3 m.
Si prosegue nel solco incassato del canale tenendo sempre d’occhio i bolli rossi, senza particolari difficoltà, I°/I°+. Nel prosieguo si affrontano un paio di tratti ripidi attrezzati con catene. Più in alto il canalone si allarga molto e si tralascia una prima traccia che traversa a destra. I bolli rossi terminano ma si sale ancora dritti fino a 10/15 m lineari dalla bocchetta che si apre sulla cresta W del Moregallo. Essa è ben individuabile anche da molto più in basso perché si staglia contro il cielo.
Qui c’è un bivio, a sinistra si stacca il sentiero della Cresta W che utilizzeremo per la discesa, mentre a destra si prende la traccia per la cima. Poco più avanti il percorso diventa più impervio ma attrezzato con catene e in breve si raggiunge il pianoro boschivo della cima del Monte Moregallo (q. 1276 m).
Si segue poi a ritroso il percorso fino al bivio sopracitato. Si scende lungo il sentiero che rimane sempre un poco a sinistra del filo della Cresta W, fino a raggiungere senza difficoltà la Bocchetta di Moregge (q. 1110 m). Da qui, seguendo le indicazioni del cartello per Pianezzo, si sale nel bosco e si arriva al Rifugio SEV ai Corni di Canzo (q. 1225 m). Sopra il rifugio si prende il sentiero segnalato che in breve conduce alla Forcella dei Corni (q. 1300 m) che si trova tra il Corno Occidentale e quello Centrale.
Da questo valico s’imbocca il sentiero che prosegue a destra, aggira uno spigolo roccioso e traversa il versante N del Corno Occidentale. Nella seconda parte della traversata il sentiero si abbassa leggermente, fino a giungere in vista della rocciosa cresta W di questo corno. Seguendo i segnavia si sale verso sinistra a raggiungere tale cresta. Poi si prosegue lungo il filo, senza particolari difficoltà e si oltrepassa l’uscita della Ferrata del Venticinquennale.
Nella parte superiore la cresta diventa abbastanza aerea. Si segue il filo roccioso (I°+/II°) passando da un forcellino e si arriva in vetta al Corno Occidentale (q. 1373 m). Pochi metri dopo la croce di vetta si seguono, in direzione N, i segnavia che scendono in un caminetto assai ripido ma con buoni appigli (II°-). Poi si ritorna alla Forcella dei Corni e si prosegue sul sentiero che conduce alla base della paretina del Corno Centrale. Da lontano essa appare impegnativa, invero anche qui sono presenti numerosi segnavia e buoni appigli (I°+/II°).
Si arriva in questo modo alla croce di vetta del Corno Centrale (q. 1368 m). Da qui si percorre il filo aereo che si abbassa leggermente all’anticima E. Si segue poi la traccia che si mantiene sempre un poco a destra del filo della cresta E, che sul versante opposto precipita sulla Parete Fasana. Alcuni passaggi sono attrezzati con catene, ma senza particolari difficoltà.
Raggiunta la dorsale boschiva, si scende brevemente verso sinistra e si arriva ad un bivio. Tralasciamo a sinistra la traccia che traversa al Rifugio SEV e prendiamo a destra quella che conduce alla vicina Bocchetta di Luera (q. 1209 m). In breve si raggiunge l’alta croce sulla cima del Corno Orientale (q. 1239 m).
Dalla cima del Corno Orientale si ritorna alla Bocchetta di Luera. Da qui, seguendo le indicazioni di un cartello che riporta: Fo - S. Tomaso - Valmadrera, si prende il sentiero che in direzione S scende in una vastissima faggeta e conduce in località Acqua del Fo (q. 1000 m). Ai successivi bivi si seguono sempre le indicazioni per S. Tomaso e Valmadrera, tralasciando alcuni percorsi didattici. Raggiunti i prati della frazione San Tomaso (q. 560 m), si prende a sinistra la stradina acciottolata che scede direttamente alla frazione Belvedere.
Panorama dal Corno di Canzo Occidentale | Punteggiato in rosso il Canalone Belasa | Panorama dal Corno di Canzo Orientale |
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