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L’itinerario di salita al Monte Avio, da S |
Regione: Lombardia (Brescia) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Brescia Punto di partenza: Malga Caldea (q. 1584 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1380 m - Totale: 2760 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,30 h Periodo consigliato: estate |
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Cima rocciosa situata al margine N della catena rettilinea che si stacca dal Corno Baitone. La topografia semplice della montagna è formata dalle due lunghe creste che vanno a formare il Corno Pornina a NW e il Corno di Mezzodì ad E, mentre verso il Passo delle Gole Larghe scende una cresta ripida e breve, attorno alla quale si svolge la via normale. Panorama esteso e sorprendente.
Ecco alcune indicazioni per chi intende raggiungere il Monte Àvio da S.
- Il Passo delle Gole Larghe (q. 2804 m) può essere raggiunto sia da E, con l’itinerario proposto qui di seguito, sia da W. Da quest’ultimo versante il sentiero si snoda nell’angusta Valletta, incassata tra le alte pareti del Corno Pornina e la lunga cresta W della Cima delle Gole Larghe. Mentre da E, a mio avviso, il percorso è più piacevole e si svolge in ampi spazzi e con splendide vedute.
- La via normale è riservata ad escursionisti molto esperti, dato che non è del tutto semplice. La parte sommitale presenta passaggi fino al II° che richiedono attenzione e passo fermo, la roccia è comunque solida. Il passaggio chiave è rappresentato da una cengia stretta ed esposta che permette di aggirare, da destra verso sinistra, il filo della cresta S. Mentre la prima parte dell’ascesa si svolge poco a destra della cresta precitata, su ripidi saltelli e terreno ghiaioso che richiedono prudenza, soprattutto in discesa.
- Dal Rifugio Malga di Mezzo fino al Passo delle Gole Larghe il percorso è abbondantemente segnalato. Dal passo fino alla stretta cengia sono presenti numerosi ometti di pietre e al disopra si arrampica a vista.
- La corda non l’avevo al seguito, da valutarne la necessità o meno in base alle proprie esperienze.
Da Edolo si prosegue sulla strada per il Passo del Tonale fino a Temù e dal centro di questo paese si svolta a destra, seguendo le indicazioni per Rifugio Garibaldi. Inizialmente la strada è asfaltata poi sterrata e con il fondo molto sconnesso, fino al parcheggio di Malga Caldea. D’estate le auto sono numerose e si può parcheggiare anche nelle piazzole e negli slarghi lungo la strada. Attualmente l’accesso è gratuito.
Da Malga Caldea si raggiunge a piedi la sbarra che chiude ai veicoli l’accesso alla stradina asfaltata di servizio ai bacini artificiali. Si segue questa stradina impervia, monotona e con numerosi tornanti che supera il ripido fianco W della valle e conduce ai pianori superiori dove continua, ora sterrata, ad W del primo invaso, il Laghetto dell’Avio (q. 1869 m). La strada prosegue pianeggiante sulla sponda W del successivo Lago d’Avio e verso la fine di questo la si abbandona e si imbocca la mulattiera segnalata che costeggia il terzo bacino, il Lago Benedetto. In breve si arriva al Rifugio Malga di Mezzo (q. 1950 m, circa h. 1,30 dal parcheggio).
Si prosegue lungo la mulattiera per circa 40 metri e subito dopo un ponticello si trovano i cartelli che indicano di svoltare a destra per: Passo Gole Larghe e Rif. Sandro Occhi (Aviolo). Il sentiero sale per prati e poi ripidamente nel bosco e per un lungo tratto. Giunti all’aperto si traversa a sinistra e si riprende a salire ma poi il percorso diventa meno ripido. Si sale nel magro pascolo e su belle placconate di granito con ampie vedute in tutte le direzioni, mentre verso la nostra meta è sempre più visibile l’ampia sella del passo delimitata a S dalla Cima delle Gole Larghe e a N dal Monte Àvio.
Si sale fino a raggiungere la vasta conca ricoperta da ganda che precede il valico. Qui i segnavia si spostano sulla destra, sotto la cresta che congiunge il Monte Àvio al Corno di Mezzodì. Si prosegue scavalcando i blocchi di varie dimensioni e da ultimo su terreno ghiaioso si arriva al Passo delle Gole Larghe (q. 2804 m, circa h 3.00 dal rifugio, anche meno). Dal valico si sale brevemente verso la cresta S dell’Àvio, dove c’è un ometto di pietre sopra un terrazzino. Sfruttando una cengia elementare si traversa a destra, aggirando in questo modo lo sperone della cresta e poi si inizia a salire un evidente pendio su terreno detritico e ghiaioso.
Si volge gradualmente verso sinistra superando ripidi saltelli e strisce erbose, ma sempre a destra della dorsale. Rimanendo poi sotto le scogliere della cresta e seguendo gli ometti di pietre, si inizia un traverso ascendente leggermente sulla destra e si arriva nel solco di un ripido canale detritico. Bisogna anch’esso attraversarlo verso destra, dove riappaiono gli ometti. Di seguito si arrampica facilmente la breve cresta che delimita a destra questo canale e si arriva nel punto in cui è stata ripresa la 1a immagine di dettaglio. Si sale ora senza particolari difficoltà, poco a destra del filo della cresta S, fino a giungere sotto le rocce compatte della cresta sommitale.
Seguendo i soliti ometti si affronta la cengia citata nell’introduzione, lunga circa 4 m, che presenta buoni appigli per le mani e che permette di aggirare lo spigolo della cresta (passaggio di II°). A metà della cengia c’è anche uno spit. Dopo questo traverso c’è un breve gradino roccioso e di seguito si offrono due possibilità. Si può salire in una specie di canale a sinistra della cresta S, ma è più semplice e diretto arrampicare le facili (I°/I°+) e solide rocce della cresta soprastante, leggermente a sinistra del filo che a destra è precipite. In breve si raggiunge la vetta, dove c’è un ometto di pietre e una vecchia croce in legno.
Come per la salita.
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